Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi del 05/06/2024

Una semplice domanda

Post n°1064 pubblicato il 05 Giugno 2024 da gianor1
 

A volte capita di chiedermi chi sono.
Un breve ma rilevante quesito che racchiude un insieme di riflessioni, pensieri, stati d’animo, approcci con la vita e di come la interpreto.
Il punto è proprio questo.
Il più delle volte questa domanda mette in dubbio anche come l’ho vissuta fino a ora questa vita: bene, male, così così, noncurante di dove mi ha condotto.
Sono giunto dove desideravo, o devo ancora arrivarci con la speranza di trovarmi chissà in un' altra destinazione?
Questo forse non ha importanza.
Resta capire chi sono veramente.
Quando cerco di comprendermi quel che sconcerta non è il dubbio ma è la vera e giusta risposta.
Allora obietto: “Io sono me stesso”.
Perdiana… facile come responso, ma ne sono certo?
Essere se stessi implica conoscenza e consapevolezza.
Molti dicono di capire gli altri. Balle.
Se non si comprende se stessi, non si è in grado di capire nessuno.
Manca, molte volte, una maggiore autocritica sulle possibilità che possiedo, senza questa non valgo neppure un soldo bucato.
 

Il brano musicale che propongo è intimo, raccolto, meditativo sufficentemente interpretata dall' esecutore. La melodia è composta da due segmenti: il primo dall' arcata introduttiva, il secondo ha uno stampo elborativo quasi elegiaco e romantico. Il ritmo è cullante e suscita dolci reminescenze e teneri ricordi. Il tutto si spenge sul rintocco pianissimo della composizione. Buon ascolto.

 
 
 

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Sono per la salvaguardia del grafema Ch

 

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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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