Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
 

Messaggi di Marzo 2017

Il clown dei desideri

Post n°757 pubblicato il 27 Marzo 2017 da gianor1
 

Un dì all'ebdomada non lavorava mai.
La fragilità che lo distingueva non  consentiva un'ulteriore incombenza gravosa. Comunque quel dì era dedicato alla manutenzione dei desideri.
Disponeva dei colori dell'arcobaleno. E anche altri ideati da lui.
Seduto, con i desideri in grembo, rifletteva. Doveva compilare il programma per la ebdomada successiva; doveva definire in quale anima avrebbe consegnato un sogno.
Scorse i nominativi nella lista delle anime sofferenti, per svolgere l'impegno più urgente.
Ah! La lista diventava sempre più lunga!
Era sempre più complesso operare una scelta.
La dispiegò e iniziò a leggere: anime da tempo note e altre che non erano mai state in lista. Anche qualche anima in cui aveva dipinto tempo addietro e che, per lungo tempo, non era più stata in lista.
Questo per lui era un orgoglio: dipingeva con tanta intensità, da riuscire a rimarginare numerose ferite e sopprimere alcuni dolori. Per altri solo il Cielo poteva intervenire.
Era, tuttavia, molto faticoso. L'Amore l'aveva messo in guardia:" Verrà un momento in cui non potrai più fare questo lavoro. Ti consumerà tutte le energie e dovrai prendere un periodo di riposo. Se non accadrà di peggio".
Ma lui era instancabile, adorava dipingere nelle anime, intrecciava colori dorati , argentati e pennellava, lievemente, inspirandosi alla melodia di un orchestra che solo lui sentiva. Era meraviglioso e lo rendeva così felice! Amava la sensazione di un'anima che si risvegliava alla vita e all'amore!
Ma adesso, si sentiva così stanco! Forse poteva rimandare la manuntenzione dei desideri successivamente. Forse era meglio riposare un po', prima. Sì, si sarebbe adagiato brevemente sopra la  nuvola dei sogni e ne avrebbe cercato uno dolce.
Il clown si addormentò immantinente, lasciando cadere a terra la lista delle anime. L'Amore arrivò in quell'istante e la raccolse.
Il primo nome della lista era: il clown dei desideri.
E adesso...chi avrebbe dipinto nella sua anima?


 
 
 

Illusione primaverile

Post n°756 pubblicato il 21 Marzo 2017 da gianor1
 

Il tempo appare esitare in un marzo bizzarro. In questo momento, tuttavia, non piove. L'altro giorno, passeggiando nel mio giardino ho fatto in tempo a godere lo spettacolo di una magnolia in fiore, con i suoi colori rosa-violacei e quella patina d'avorio, in perfetta armonia con la smodata policromia primaverile. Ho fatto in tempo a vedere i fiori. Ora sono già caduti e le foglioline iniziano a far capolino. La primavera ha le sue paturnie; è lunatica, può mettere di buon umore quanto innervosire. Ad ogni modo è sempre sopra le righe. Personalmente preferisco l'autunno, mi si confà di più. Poverina, la primavera non ha colpe, sono io che nel vedere tutta la natura rifiorire mi sento uno spettatore posto a distanza, un pò in disparte. Questo un poco mi fa male. Così mi sento più a mio agio con l'impatto cromatico monocorde dell'autunno. Ma poi, a ben guardare, quando le foglie cominciano a cadere e a cambiare colore hanno la loro bellezza. Forse è la loro vicinanza con la morte che le fa sembrare così belle, il loro canto del cigno: si sforzano di dare l'ultimo tocco a questa tela bellissima che è la natura. Tutte le cose, in prossimità della loro fine, nella coscienza (naturale?) del loro decadere fisico riescono ad avere un sussulto, un impeto: è il loro ringraziamento al mondo, forse per essere state vitali per un poco. O un moto di ribellione, chissà! La primavera invece è spavalda, non si cura del futuro, la sua illusione è un continuo presente. E sia! Non si può stare ad interrogarsi più di tanto.

 
 
 

Una coppia male assortita

Post n°755 pubblicato il 16 Marzo 2017 da gianor1
 


La signora è molto attraente. Il signore proprio no.
Lei è vivace, arguta. Lui è fiacco, goffo.
Lei sa intrattenere gli ospiti con piacevoli conversazioni, affascinandoli col suo charme, mentre lui se ne sta svogliatamente svaccato sul divano, pietosamente abbigliato in mutande e canotta.
Lei ambisce agire , esplorare nuovi cammini; lui vorrebbe sostare, un po' di sù (verso il frigo) e giù ogni tanto (verso la tele), tutt'al più.
Loro forse, stanno assieme da troppo tempo.
E' superflua la deduzione.
La mia psiche e il mio corpo non andranno mai d'accordo!
(Il dipinto è di Georges Rouault).

 

 
 
 

Ricordi confusi

Post n°754 pubblicato il 10 Marzo 2017 da gianor1
 

                                  

E' inadeguata qualsiasi parola riesca a pensare, per colmare lo spazio che la voce di un bacio riesce a conquistare.
Così, non mi affanno, neppure a cercarne, e  assaporo uno di quei silenzi, che sono assieme colmi di una struggente malinconia eppure pieni di spensieratezza.
Sorrido e ricordo.
L'aria di Cagliari, oggi, ha il sentore pesante di percorsi conclusi, ma nell'acqua che bevo per riprendermi dalla disidratazione dell'anima percepisco quel richiamo frizzante, come le bollicine, dei segmenti vitali ancora da attraversare.
Il vento è cambiato, spira attraverso le foglie che germogliano sui rami dei mandorli che vedo dalla finestra, e ascolto il loro fruscio come  ali di fata, leggere e colorate come le farfalle e i fiori di Gianluca Bocchi.

Prospettive, scenari diversi. Il profumo di una città piccola e riservata. Salsedine sulle lampade gialle del lungomare. Pensieri rubati. Abbracci. Procedere senza meta, solo per il puro piacere di mettere un passo davanti all'altro, e cercare senza nemmeno sforzarmi tanto di tenere lo stesso ritmo.
Un braccio attorno alle tue spalle. Oppure cingere la vita per stringere il fianco al mio. E sentire la pelle tremante sotto la maglietta.
Il tocco delle tue dita, l'immagine mentale della tua mano, proiettata nel cervello dalle terminazioni nervose della schiena. La consistenza dei tuoi capelli. La pasta col sugo. Il bicchiere firmato. Il sapore della tua pelle. Epidermide color di bronzo sotto uno strato di sudore. Il respiro chiassoso. Gli occhi che si chiudono da soli eppure no, non voglio dormire, non ancora, non oggi, non questa volta.
Devo andare, ora. Strappato a forza da un qualcosa che assomiglia ad un inizio. Ed è inutile cercare di sforzarmi a fare il buono e il bravo: odio l'idea di essere stato strattonato così, allontanato, così, dagli eventi che non posso controllare. Di colpo.
E adesso?
Proseguirò a fantasticare di cose, di chi?

 

 
 
 

8 Marzo 2017. Alla mia piccola Donna

Post n°753 pubblicato il 06 Marzo 2017 da gianor1
 

                                               

Nell'anima e nell'intelletto sei  presente per ogni attimo del nostro andare.
Il tuo nome rievoca alla mente desideri trascorsi in un tempo lontano che fu gioioso e spensierato.
E' il tuo nome, ma non è solo un nome: sei Tu!
Il tessuto arcano dell'essere entusiasma attraverso ogni articolazione, ogni muscolo che sostengono la graziosa struttura della tua persona. Le tue mani, i tuoi occhi, il tuo volto; le braccia che un giorno comprenderanno un amore e accarezzeranno le gote di un bimbo. La tua essenza è simile a un dono di pregio che in un certo senso ti fa inafferabile, rendendo questo nostro stare insieme un dolce enigma quotidiano.
Sei libera, piccola donna! Tra il clamore di un mondo in perpetuo cambiamento che trascina  in  pensieri ingarbugliati e nei quali spesso iincespichiamo.
So che la tua libertà è una picola luce nel crepuscolo più riposto dove la custodisci con amore. Da questo scrigno erompe il grido di sofferenza (ben so quanto ti manchi la mamma), di sogni, di giustizia che ti accompagnano come un pungolo tenace e sicuro
, anche quando non hai la forza di esternare le difficoltà
Ma qui deve iniziare il conforto della liberazione: inespugnabile come un drappo trapunto d'infinito, come verga che punge ma non si stempera mai completamente nella dolcezza del sentimento.
Appare inverosimile, ma l'esistenza si oppone seppur contesa alle regole instabili delle mode e alle iimposizioni incalzanti dell'iinconscio. Essa sopporta, oppressa, iingabbiata, abusata.
Il cammino procede anche nell'urlo che fumiga flebile nella prospettiva dei nostri giorni e s'inerpica attraverso i sentieri tralasciati della coscienza.
Questa prospettiva inspira e agevola il divenire affinchè la tua e la mia educazione crescano come un fuoco vigoroso, un chiarore che renda chiara la speranza e la sapienza nei nostri tempi a venire.
Ma uno solo sembra l'atteggiamento per esigere la libertà nella presenza pressante della vita: amare.
Affido tutto quello che sono, la conoscenza espressa della mia vita alla tua libertà, cara piccola donna. L'unico dono che ti porgo è pieno d'amore, per favore, seguilo: sorridi anche quando ti piange il cuore...

 

 
 
 

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Sono per la salvaguardia del grafema Ch

 

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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde



PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.


"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".

 

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