Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
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Ho preso coscienza che nel mio andare esistenziale quel che muta non è la visione esterna delle cose ma quella interiore, ogni giorno me ne convinco sempre più. |
Vi sono momenti in cui rifletto dove dirigere il timone dell' esistenza e per quale ragione. Anche in questi giorni che lo stress tenta di sopraffarmi, in cui l'entusiasmo è smorzato, in cui le forze sembrano venire meno. Mi domando perchè persisto nell' andare avanti, nel porgere lo sguardo intorno al mondo che sembra capace di scorrere tranquillamente anche senza di me. Ed è allora, mentre cerco disperatamente un refolo di coraggio per superare l' ennesima onda burrascosa, che dalla parte più profonda, dal basso del ventre sento risalire un gorgoglio alla gola, gli occhi che bruciano, le labbra che si abbracciano e una voce, che sembra la mia, esplodere in una fragorosa risata. Allora credo di aver capito che il mio andare porta proprio a veleggiare in acque infide e niente di più, senza una meta, se non quella di godere del mondo e di fare del mio sorriso il più grande tesoro cui posso ambire. Non importa quanto le rotte siano difficili, quanto fredda sia l'aria o insopportabile il calore del sole, finchè avrò il mio sorriso sarò vivo..e dopo... dopo non mi importa poi molto. |
In questi giorni mi sono posto la domanda del perchè rimango qui a lottare per una società che non mi piace. Perchè sto ancora qui in questo luogo in cui vivo solo di ruoli e riconoscimenti e me lo chiedo ancor più oggi che dei ruoli veramente non so che farmene. La tentazione non è quella di andarmene e mollare tutto, mandando a quel paese con le lacrime che premono e la rabbia tra i denti. No, l'immagine è andarmene dove si sente una sensibilità e qui intorno di animo non ce n'è. Come posso rispondere ogni volta che qualcuno mi chiede come va "Sono stanco..."? Ma stanco di cosa, mi sono chiesto in questi giorni, stanco perchè? Stanco di non sentire generosità e compassione. Forse manco di attenzione, oppure realmente intorno vedo solo scoraggiamento, paura e diffidenza che si trasformano in aggressività, mancanza di valori. Vengono meno i sorrisi e qualunque sia il motivo. Il fatto è che rimane il timore in cui un giorno possano mancare anche dentro alla mia anima. Non lo so. Realmente mi sembra che, tutto quello che mi avevano insegnato dovesse essere giusto e dovesse bastare per rendermi felice, non solo non ci riesce, ma nemmeno lontanamente mi dona un po' di serenità e pace. Ho bisogno di vivere, di respirare cavolo! Mi sento in apnea e circondato da mani che tirano giù, anche quelle che mi accarezzano le sento serrarsi ossute intorno alle braccia e portarmi giù, tenermi fermo. Sento crescere dentro un urlo che dalla trachea sale e fa vibrare le corde vocali fino a rimbalzare sul palato ed uscire in un "basta" senza sosta. |
E' necessario ripartire. Da qualcosa che mi ha fatto bene o sfacciatamente male, dalla frenesia di una qualsiasi novità, per puro istinto di libertà o di soddisfazione. Sì, devo ripartire. Perché la vita non deve essere una scappatoia, ma un'universo fatto di respiri e gioie. Però devo ripartire dai colori grigi, perché possono appartenere ai ricordi, ma possono essere i colori ruffiani della consapevolezza. Sì, devo ripartire. Ogni motivo deve essere esistenza e scoperta, perché sinceramente a rappresentare il mondo sono capaci tutti, da oggi tento di colorare il grigio. Da lì devo riprendere il cammino.
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Oggi quando hanno aperto il contenitore di cartone per portarci al lavoro, ero certo che sarebbe andata diversamente. Di notte, chiuso lì dentro, l’avevo sognata. Ero di fronte a Lei e finalmente le donavo l' agnello che tengo in braccio. Lei mi guardava. Senza mai smettere di lavare i panni, ma mi guardava. Notava me, finalmente. E i suoi occhi erano del colore del cielo. |
Spigolature
AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde
PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.
"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".
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il 23/09/2024 alle 06:42
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