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Creato da EmanueleMorel il 19/03/2014
Vivere anche attraverso i libri e le cartoline quotidiane
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Post n°6 pubblicato il 27 Marzo 2014 da EmanueleMorel
La macchina e' un mezzo comodo, che ti ripara dalla pioggia e ti fa sognare. In macchina gli amori si consumano, gli sguardi tra conoscenti si fanno piu' insistenti, l'ascolto della musica giusta ti riporta ai ricordi lontani. In macchina, gli amanti fanno sesso, le mamme sgridano i bimbi che non hanno mangiato all'asilo, gli uomini d'affari discutono di strategie d'impresa. Ci sono anche macchine abbandonate, che avevano un padrone che non c'e' piu' o un padrone alcolizzato, a cui e' stata ritirata la patente. Le macchine degli scomparsi (che ritrovano a Chi l'ha visto?) sono quelle piu' inquietanti perche' sono lasciate in un luogo sconosciuto, che non ha nessuna correlazione con il conducente. Le macchine sono spazi di vita, in cui tutto puo' accadere. |
Post n°5 pubblicato il 26 Marzo 2014 da EmanueleMorel
E' impossibile definirsi perche' siamo in continuo movimento. Non posso definirmi avvocato, commercialista, dottore. Sarebbe riduttivo. Oltre il titolo c'e' una storia, una famiglia, un contesto, degli hobbies, una vita. Non posso definire il mio carattere e dire "io sono cosi'". Sono cosi' oggi, non domani. Non posso ciroscrivere e definire le mie emozioni; sono talmente diverse, che non possono essere racchiuse in un'unica categoria. Definirsi e' uno stile di vita chiuso, in cui devo sempre dimostrare. |
Post n°4 pubblicato il 25 Marzo 2014 da EmanueleMorel
Le distanze sono fondamentali per vivere bene. Non posso avere un partner troppo presente, perche' avrei bisogno della sua assenza per assaporare la sua presenza. Non posso dire tutto cio' che penso a chi conosco o non conosco. Il limite deve esserci, altrimenti passerei per maleducato. Non posso amare alla follia un mio parente, amico, nipote. Assolutizzare un'emozione mi porterebbe a non vedere quel sentimento. Le distanze sono come due signori che giocano a carte, in un pomeriggio di marzo, che non si rendono conto che qualcuno da lontano li sta fotografando. |
Post n°3 pubblicato il 25 Marzo 2014 da EmanueleMorel
Elena, di solito, alle 7.45 e' gia' pronta per andare a scuola. In realta', prima ha un appuntamento con il ragazzo che l' aspetta vicino a una scaletta bianca. Elena ed X si amano piu' di chiunque altro; il loro amore e' immenso e le frasi d'affetto sono dolci piu' del miele. Su quella scaletta, Elena ed X parlano d'interrogazioni, dell'amica di lei che guarda Lui, di Lui che non vuole che lei vada in settimana bianca con la scuola. Oggi, Elena l'ho vista da sola. Senza Lui e con il telefono in mano. Da piu' di una settimana lei e Lui non soggiornano sulla scaletta di casa mia. Si saranno lasciati. Gli amori dell'adolescenza sono cosi': intensi, fugaci, estremamente veri. |
Post n°2 pubblicato il 24 Marzo 2014 da EmanueleMorel
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