Sono usciti venerdì scorso i dati sull'edilizia negli USA. Uno sopra e uno sotto le attese. Tempo fa sentii un quotato personaggio italiano rimandare le prospettive del settore edile in Italia a quelle che stavano, negli USA, sostenendo la sua azienda... paragone oserei dire folle.
Come se proprio il settore edile potesse disancorarsi dalla legge della domanda e dell'offerta. E se c'è un segmento in cui la domanda è determinabile chiaramente è proprio quello edile: vale a dire l'indice di natalità e più in senso ampio, l'andamento demografico sono la base da cui nasce la domanda di case. Smaltito infatti l'effetto delle famiglie mono-persona (ampiamente contabilizzato da anni con migliaia di mono-bilocali ad hoc) solo un forte trend demografico potrebbe rilanciare un settore "saturizzato dalla costruzione di migliaia e migliaia di nuove abitazioni. Edificazioni sorte spesso in comuni già colmi di immobili inutilizzati e frutto di mere speculazioni, riciclaggio e perché no mazzette a politici che hanno messo i portafogli del Comune se non i propri personali davanti a un qualsivoglia progetto di crescita urbanisticamente sostenibile.
Ora dunque o inizia la ripopolazione a suon di neonati e immigrazione selvaggia oppure in Italia , il settore immobiliare non ha alcuna prospettiva di ripresa se non ciclicamente per chi cercherà qualche immobile di maggior e pregio o in zone turistiche meno colpite da quanto descritto.
Negli Usa la crescita demografica è costante...non a caso il numero di grenn card annuali si modula in funzione del saldo di natalità:ecco perché il paragone era e resta improponibile.
Quindi gente occhio a considerare il mattone italico interessante perché i prezzi sono bassi. Come diceva tale Einstein: "tutto è relativo".
Inviato da: cassetta2
il 03/02/2021 alle 13:13
Inviato da: desaix62
il 04/07/2016 alle 08:38
Inviato da: carlamieir19
il 10/04/2016 alle 19:32
Inviato da: giuliarossirrr
il 09/12/2013 alle 20:15
Inviato da: dely11
il 14/05/2013 alle 06:25