Creato da: lo_schiavetto il 20/01/2006
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« L'eleganza femminileUna Donna »

La Signora (2)

Post n°5 pubblicato il 20 Gennaio 2006 da lo_schiavetto

Era passato qualche giorno dalla festa a casa di Flavio, ed io non facevo che ripensare a cio’ che mi era accaduto … e le mie reazioni a quel ricordo erano quanto di piu’ irrazionale ci possa essere nella mia mente. Mi spiego meglio … quando pensavo al mio atteggiamento, alla mia sottomissione, rifiutavo di accettare d’aver vissuto una esperienza simile … preferivo autoconvincermi che si trattava di un sogno, o meglio di un incubo, probabilmente generato dal troppo alcool ingerito quella sera … insomma non era successo, era una pagina della mia vita falsa e quindi da rimuovere ……Ma quando i miei pensieri andavano alla Donna del mio incontro, alla Signora, alla Padrona, allora provavo una eccitazione immensa … e fisica … si, lo ammetto, il solo ricordarla mi provocava una erezione … e la ricordavo troppo spesso ed in momenti troppo vari della giornata ……

Questa stranissima dicotomia nel mio atteggiamento mi stava minando seriamente l’equilibrio … entrambi i ricordi avevano un comune denominatore … la capacita’ di togliermi la serenita’ …

Poi inaspettatamente un pomeriggio ricevetti un SMS … da un numero a me sconosciuto …

-vieni stasera alle 20.00 da me. La tua Padrona.

Seguiva l’indirizzo, il cognome del citofono cui bussare, il piano al quale salire .…

Un uragano si scateno’ nel mio cuore … non ho mai avuto tante insicurezze, tanti dubbi come nei minuti successivi la lettura del messaggino … e se e’ uno scherzo ??? chi mi puo’ aver visto o puo’ aver saputo ed adesso mi prende in giro ???cosa accadra’, e che figura faro’ se ci casco ???

E se e’ vero, se e’ … Lei ???

Non osavo rispondere al messaggio …… e mi resi conto che quella sera sarei andato ………

Tornai a casa a prepararmi … doccia, poi vestiti sportivi, un pullover a collo alto ed un pantalone di lana pesante, giacca a vento ….. ed esco di casa ….. forse dovrei portarle qualcosa … no, Lei non lo ha detto di fare …

Arrivai con 5 minuti di anticipo sotto l portone, e gironzolai per cercare gli eventuali autori dello scherzo … poi cercai il cognome sul citofono … busso … qualcuno alza dall’altro lato, ma non una parola … il portone scatta … entro, salgo i due piani a piedi … sul pianerottolo una porta socchiusa … lo stesso cognome del citofono.

Entrai … senza sapere cosa aspettarmi, se un flash e le risate dei miei amici per uno scherzo ben riuscito, oppure …

L’ingresso era di una casa elegante … avevo gia’ notato il palazzo rinnovato da poco e molto curato nei particolari … dall’ingresso partiva un corridoio, immediatamente sulla sinistra una porta molto ampia che dava probabilmente su di un salone … da li giunse la Sua voce ..

-Chiudi la porta, lascia il cappotto nell’ingresso ed entra …

Ubbedii ed entrai …

Lei era sdraiata sul divano … era ancora piu’ affascinante di come la ricordavo, i lineamenti delicati, i capelli biondi e sottili … era vestita con una camicetta bianca,  dai moltissimi bottoncini, una gonna grigia chiara stretta e lunga … pochissimi gioielli che la rendevano ancora piu’ elegante …mi sorrise ed indicando la poltrona difronte al divano mi disse

-siediti …

ogni sua parola era detta con dolcezza, ma traboccava di forza, di potere … mi sedetti sul bordo della poltrona rispondendole con un soffio di voce

-buona sera Signora …

-non ti ho detto di chiamarmi “signora” mi sembra evvero ? forza Salutami come si deve …

penso che in quel momento diventai di mille colori dall’imbarazzo … calai il mio sguardo, mentre Lei sorrideva ….

- Buonasera Padrona …

ripetei questa volta…

-Cosi’ va meglio … ti va di bere qualcosa ? a me si, vai in cucina, ho preparato un vassoietto sul tavolo, e portalo qui …

Mi alzai ed imboccai il corridoio … la cucina era la stanza seguente … molto vasta, doveva essere anche molto luminosa di giorno in quanto una grande vetrata ne riempiva una intera parete … mobili color ciliegio, una impressione di assoluta pulizia … sul tavolo un vassoietto di legno, con due bicchieri, suppongo martini, ed una coppetta di peanuts … lo presi e senza indugio tornai nel salone …

Lei mi accolse con un sorriso, io le porsi il bicchiere, posi la coppetta di noccioline vicino a lei, ed iniziai a sorseggiare il mio martini …

Lei inizio’ a parlarmi …

-io concepisco l’amore che un maschio mi deve dedicare in modo molto diverso da come lo concepiscono molte alte donne … io voglio un uomo che mi si doni completamente, senza remore … mi diverte saggiare il limite di devozione e di fedelta’ che il mio uomo mi dedica … mi piace sapere che lui considera me veramente al di sopra di se stesso, e adoro metterlo alla prova … voglio amore “assoluto” o nulla, i surrogati non mi appagano …

tu mi piaci schiavetto … ma io ti piaccio ???

-Lei e’ assolutamente meravigliosa Padrona - risposi senza aver bisogno di pensare - ed io sono pronto a dedicarle l’amore che Lei mi richiede …

-Grazie – disse lei con un sorriso compiaciuto … si alzo’ in piedi e mi indico’ di sedermi sul divano, mentre Lei si mise a camminare  pensosa …

-Grazie … ma sai che la bellezza e’ sempre stata fonte di sofferenza ??? e l’amore ancor di piu’ …

- Lei e’ stupenda … e soffrire per lei e’ puro piacere – le risposi  senza sapere realmente la profondita’ di quello che stavo dicendo … lei sorrise ancora, con un sorriso velato di malinconia …quindi sollevo un piede e lo poggio sul tavolino di fronte a me, e notai che sotto la lunga gonna portava degli stivaletti … lentamente con le mani sui fianchi sollevo’ la gonna, fino a scoprire la la gamba, e poi il ginocchio … mi avvicinai desideroso di baciarle le gambe, ma ricevetti un forte schiaffo sul viso …

- No… - mi disse con voce dolcissima, in contrasto evidente con la durezza della sberla che mi aveva appena rifilato – Non puoi toccarmi tu … devi solo fare quello che io ti dico …-

Poggiai nuovamente la schiena sul divano, sentendomi il viso bruciare per lo schiaffo ricevuto … lei riprese a muovere languidamente i fianchi, sollevando impercettibilmente la gonna … poi entrambe le mani andarono alla sua camicetta e, partendo dal collo, inizio’ a sbottonare la fitta sequenza di bottoncini … lentamente prima lo splendido e lungo collo, poi la scollatura apparvero bianchissimi davanti a me … aveva uno splendido seno,  non troppo prosperoso ma incredibilmente sodo e stabile … allargo’  il corsetto fino al limite dei capezzoli che tenne ancora coperti, ed io notai che sotto la camicetta dai mille bottoncini non indossava il reggiseno .. il suo seno era davvero superbo …

- La desidero – le sussurrai …

- mi desidererai molto di piu’ di quello che immagini – mi rispose continuando a spogliarsi …poi giro’ intorno al tavolino e mise il piede sul divano, a fianco a me … sollevo’ di nuovo la gonna per mostrarmi i lacci del suo stivaletto, e mi ordino’  con la sua voce dolcissima …

- slacciami gli stivali e levameli, ma non toccare mai la mia pelle, ti e’ proibito …-

le ubbidii prontamente, prestando attenzione a non infrangere la regola che mi aveva imposto … mi accorsi che in mano aveva un frustino di cuoio, di quelli che si usano per l’equitazione … denudai il piccolo piedino afferrando lo stivaletto per il tacco … e la mia eccitazione monto’ al massimo … desideravo carezzare, baciare, leccare quel piccolo piedino piu’ di ogni altra cosa al mondo, ma stavo rispettando il volere della mia giovane compagna …

- ti piaccio … e sei eccitato … tu pensi di desiderarmi adesso vero ? – disse lei passando la punta del frustino sui miei pantaloni, delineando il mio membro in evidente erezione …

- La desidero disperatamente – le risposi convinto ……

- allora ti autorizzo a leccarmi i piedi … - mi disse …

avvicinai le mie labbra desiderose allo splendido piedino …  le scarpe lo avevano permeato di odore di cuoio, ma rimaneva cosi’ bello e soffice da generare in me un fortissimo desiderio … la lingua carezzo con delicatezza il piedino, e sentii immediatamente il piacere del contatto con la sua carne, seppur filtrato dalle calze di nylon … fu una sensazione superba, immediatamente seguita dal lancinante dolore alla schiena generato da una scudisciata …

mi sollevai serrando i denti per il dolore, e la guardai meravigliato … mi aveva appena permeso di onorarle i piedini, e non avevo infranto alcun comando, perche’ mi stava punendo ?

- E questo e’ tutto il desiderio che hai per il mio corpo ? – mi disse sorridendo … - basta una carezza sulla schiena per distrarti dal tuo proposito ? –

Capii quello che intendeva, e pensai al dolore provato, e all’emozione vissuta mentre le leccavo il piedino … piegai nuovamente la testa e baciai con ardore le estremita’ di quella Donna … la frustata arrivo’ immediata, piu’ forte della precedente … non mi sollevai, ma presi la punta del piedino tra le mie labbra e iniziai a succhiarla ed a leccarla mentre altre frustate si susseguivano … due, tre, quattro, cinque … adesso erano ancor piu’ dolorose, perche’ inferte sulla pelle gia’ arrossata dalle precedenti, seppur coperta dal pullover a collo alto … a sette mi fermai nuovamente e la guardai negli occhi … stavano lampeggiando di piacere e di eccitazione … non riuscivo a capire se il suo piacere derivasse dal frustarmi o dal sentire che le leccavo i piedini … ma molto probabilmente era l’essere cosciente che ero disposto ad accettare la sofferenza che lei mi stava infliggendo pur di leccarle i piedi a procurarle l’eccitazione …

- adesso stai iniziando a desiderarmi per davvero … sfilami l’altro stivale, e poi levati il pullover ..-

ubbidii curando di non toccare la sua pelle, ma baciando e leccando anche l’altro piedino, consapevole delle scudisciate che seguivano ogni mio contatto fisico … poi sfilai il pullover … e nello specchio mi resi conto di quanto rossa fosse la mia schiena … Mi fece allargare le braccia in tutta la loro estensione, e poi mi blocco’ i polsi con dei legacci serrati sul divano …. Qindi ritorno’ davanti a me e sfilo’ completamente la camicetta rimanendo a torso nudo .. i capezzoli erano meravigliosamente rivolti verso l’alto, il seno non grande ma sodo, statuario …si poggio’ su di me avvicinando i capezzoli alle mie labbra, ma rimanendo a distanza in modo da non consentirmi di baciarli, di leccarli …

- hai voglia di me? Hai voglia del mio corpo ? sappi che stasera tu non lo avrai ….-

mi disse continuando a muoversi sinuosamente davanti a me … poi sbottono’ i miei pantaloni e li calo’ sul pavimento … ero legato, in boxer e con i pantaloni ai piedi che mi impedivano di muovere liberamente i piedi … poggio’ il piedino nudo sul mio sesso in erezione complera, ed inizio’ a massaggiarmelo con un movimento delicarissimo … in un attimo non sentii piu’ alcun dolore, i miei occhi si socchiusero e concentrai tutta la mia attenzione sull’intensissimo piacere che stavo provando … si fermo’ prima che raggiungessi l’orgasmo … e lo stesso piedino inizio’ a premere con forza ed a schiacciare i miei testicoli provocandomi di nuovo dolore … il dolore ai testicoli si trasmise per tutto il corpo, fino ad essere una fortissima fitta al cervello, ed io per la prima volta gemetti … lei si fermo’ … sorrise e mi chiese …

- debbo fermarmi ? –

- deve fare qualunque cosa che Le faccia piacere – le risposi … fu contenta della mia risposta, ed il piedino riprese a masturbarmi dolcemente, riportandomi all’apice del piacere, prima di gettarmi nuovomente ed ancor piu’ profondamente nel puro dolore … questa volta non urlai, e lei insistette con ancor maggior forza … poi interruppe improvvisamente … era eccitatissima e lo si notava … mi calo’ i boxer e mi prese tra le mani il cazzo che reagi’ al contato con lei indurendosi ancor di piu’ … lo carezzo’ con dolcezza, quasi si trattasse di un piccolo animale ferito, lo bacio’ con delicatezza, lo racchiuse nelle sue labbra e mi trasmise il caldo del suo alito e l’emozione intensissima dell’umidita’ della sua bocca … solo per un istante …poi si sollevo’ in piedi ed ando’ alle mie spalle, dietro al divano …

- non girarti adesso … non voglio … provami la tua fedelta’ …-

 sentii la gonna che si sollevava, capii che si era sfilata gli slip … inizio’  a gemere di piacere, mentre io desideravo follemente guardarla, vedere il suo corpo in preda alle contrazioni dell’orgasmo … quando il piacere raggiunse il suo apice poggio’ le mutandine sul mio viso, un microscopico perizoma fradicio di umori profumatissimi, e continuo’ a gemere ed a urlare per il piacere, fino a che lentamente la frenesia non si allontano’ …

- adesso succhia – mi disse con voce stanca avvicinando alla mia bocca il manico del frustino letteralmente intriso dei suoi umori, che aveva utilizzato per procurarsi il piacere …

Ero al massimo dell’eccitazione e del desiderio non sfogato, e leccai e succhiai avidamente il frustino … volevo far esplodere il mio desiderio di lei, in lei, ma dopo qualche istante la mia Padrona si rimise la camicetta, slego’ i miei polsi e mi ordino’ di rivestirmi … lo feci in fretta, lei apri’ la porta di casa ed ordino’

-Adesso vattene … ti chiamero’ ancora mio piccolo schiavo …

Uscii nella serata fredda confuso ed indolenzito … ma con la chiara certezza che desideravo provare alla mia Padrona che il Suo fascino ed il Suo potere su di me era ben piu’ grande di quanto chiunque altro potesse mai dedicarle ……

 
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Commenti al Post:
HL1440
HL1440 il 20/01/06 alle 14:43 via WEB
gran bella storia!!!!mi piace da matti!
(Rispondi)
 
 
lo_schiavetto
lo_schiavetto il 20/01/06 alle 15:23 via WEB
Grazie ..... sei Dolcissima ......
(Rispondi)
 
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