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PICCOLAVIOLETTA6
PICCOLAVIOLETTA6 il 20/11/16 alle 18:22 via WEB
Salve buona domenica, oggi festa di Cristo Re Signore della storia e del tempo, ti auguro ogni bene. Chiediamo al Signore, come il ladrone convertito: (Gesù! Ricordati di ma ora che sei nel Tuo Regno) Un saluto e un sorriso Violetta. http://www.santachiaracollegno.org/files/images/B%20-%20GESU'%20RE%20DELL'UN.111.preview.jpg

 
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PICCOLAVIOLETTA6 il 03/11/16 alle 16:38 via WEB
Salve buon pomeriggio e buona serata, ti sorrida la vita. “Un pensiero”. Ciò che è veramente grande passa spesso inosservato e il quieto silenzio si rivela più fecondo del frenetico agitarsi che caratterizza le nostre città, ma che con le debiti proporzioni si è vissuto in ogni tempo. Quell’attivismo che ci rende incapaci di fermarci, di stare tranquilli, di ascoltare il silenzio in cui il Signore fa sentire la sua voce discreta. Benedetto XVI.

 
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PICCOLAVIOLETTA6 il 23/10/16 alle 21:43 via WEB
Salve, buona serata, ti auguro uno splendido inizio di settimana, un sorriso. Sia lode al Signore. Un pensiero… Voglio richiamare l’attenzione su questo brano del Vangelo “Il fariseo e il pubblicano.”… Dal Vangelo secondo Luca. (Lc 18,9-14) In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l'intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: "O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo". Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: "O Dio, abbi pietà di me peccatore". Io vi dico: questi, a differenza dell'altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato». Parola del Signore. *** RIFLESSIONI La differenza sostanziale tra il fariseo e il pubblicano si trova nella preghiera di ringraziamento che fanno. Il fariseo anche se nomina Dio, in realtà ringrazia se stesso, loda la sua bravura nel pagare le decime ma dimentica che i soldi li aveva rubati ai cittadini onesti. Il fariseo presenta i suoi meriti e glorifica se stesso più che Dio, ripete parole ricolme di superbia e si mette al posto di Dio. In questo comportamento emerge la superbia della vita, una delle tre concupiscenze, e concupiscenza indica intemperanza e frenesia impulsiva, un atteggiamento insito nella persona e che rimane attivo in ogni circostanza. La superbia come l’orgoglio è un danno gravissimo per ognuno. La superbia equivale ad amor proprio, arroganza, sdegno, vanagloria, altezzosità, presunzione, fierezza, autosufficienza, fatuità, vanità. La superbia avvelena l'anima fin dal profondo e rende perennemente infelici, vuoti e scontenti della vita. Tra i sette vizi capitali, la superbia è l’unico che rende inconsapevoli della propria arroganza, anzi nemmeno si considera un vizio. Occorre umiltà per ammettere che non siamo i migliori di tutti, basta comunque un po’ di buon senso. Anche le persone più buone possono cadere nei pensieri di vanagloria, non bisogna sorprendersi e semmai occorre vigilare. Se il fariseo glorificò se stesso, posizionandosi anche più vicino al Santo dei Santi o Sancta Sanctorum, ed era l’area più sacra del tabernacolo prima e del Tempio di Salomone dopo, nei quali era custodita l’Arca dell’Alleanza; il pubblicano non ebbe la presunzione di avvicinarsi, infatti la Parola afferma: “…fermatosi a distanza”. Questo atteggiamento del fariseo indica tanto nell’uomo di oggi, oltre la presunzione di considerarsi giusto mentre si vive come un disonesto immorale, è anche l’ipocrisia dei sepolcri imbiancati, quelli che si atteggiano a buoni e puri solo perché occupano determinati incarichi ma conducono una vita maledetta. Questo comportamento non riguarda i buoni cristiani che pregano e si sforzano di osservare il Vangelo e i Comandamenti. Il pubblicano, invece, rimane in fondo al Tempio, riconosce i suoi errori e ringrazia Dio, rende onore e giustizia alla bontà di Dio. Questo è l’atteggiamento che piace a Gesù e nella parabola esalta la figura del pubblicano, che tutti riconoscevano come uno cattivo, perché esattore delle tasse. «Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”». Non è solo il punto di partenza della loro preghiera a distinguere la spiritualità, è anche il fine verso cui rivolgono le preghiere. Gli atteggiamenti dei due uomini quando pregano e si rivolgono a Dio, spiegano in modo incontrovertibile che non è tanto la vicinanza fisica a renderci spirituali e buoni. È invece la nostra vita, ciò che adora il cuore, se Dio o gli idoli. Non è tanto la recita di moltissime preghiere a rendere automaticamente migliori i credenti, deve esserci la volontà di voler cambiare e abbandonare la mentalità vecchia per rinascere in Gesù Cristo. La posizione occupata nel Tempio dal fariseo e dal pubblicano, dicono che non è sufficiente trovarsi fisicamente in un posto migliore o di comando per essere già perfetti e modelli di santità. Oltre alla posizione occupata all’interno del luogo di preghiera, deve unirsi una vita irreprensibile, virtuosa, coerente, devota, umile. Di sicuro ci sono tantissime persone che non vanno a Messa per varie ragioni, e molto spesso pregano con dolore per la lontananza e l’incapacità di cambiare vita. Proprio come il pubblicano ognuno ripete con amarezza: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Di questi due chi si salverà eternamente? Lo sa solo Dio, noi limitiamoci ad annotare questi comportamenti e impegniamoci nella preghiera umile, costante e fervorosa, chiedendo la conversione di tutti i peccatori. La Madre di Dio ci proteggerà sempre dagli sbandamenti e dai molti pericoli presenti ovunque. Pregare non è un’imposizione, è un dono. Non è una costrizione, è una possibilità. Non è un peso, è una gioia. (San Giovanni Paolo II)

 
PICCOLAVIOLETTA6
PICCOLAVIOLETTA6 il 04/09/16 alle 15:07 via WEB
Buon giorno una felice dominica. Che il signore ci sia vicino e ci sostenga sempre. Ciao. Un pensiero di Madre Teresa nel giorno della sua canonizzazione. LA VITA di Madre Teresa di Calcutta La vita è un'opportunità, coglila. La vita è bellezza, ammirala. La vita è beatitudine, assaporala. La vita è un sogno, fanne una realtà. La vita è una sfida, affrontala. La vita è un dovere, compilo. La vita è un gioco, giocalo. La vita è preziosa, abbine cura. La vita è ricchezza, conservala. La vita è amore, godine. La vita è un mistero, scoprilo. La vita è promessa, adempila. La vita è tristezza, superala. La vita è un inno, cantalo. La vita è una lotta, accettala. La vita è un'avventura, rischiala. La vita è felicità, meritala. La vita è la vita, difendila. http://lh5.googleusercontent.com/-lFkvUU8MomE/VKfknOfUmrI/AAAAAAAANTk/lw-JoO9u7FA/w592-h444-no/544290_557410560943716_1731993480_n.jpg

 
wicsia
wicsia il 26/07/16 alle 14:08 via WEB
Buone Ferie a te e tutti i tuoi cari.Annare'e grazie per essermi rimasto tra gli amici .

 
wicsia
wicsia il 26/07/16 alle 14:08 via WEB
Buone Ferie a te e tutti i tuoi cari.Annare'e grazie per essermi rimasto tra gli amici .

 
PICCOLAVIOLETTA6
PICCOLAVIOLETTA6 il 12/06/16 alle 21:44 via WEB
Buona Domenica! ti auguro una serata di gioia e serenità nel Signore! Violetta, (TI IVITO A MEDITARE QUESTA PAGINA DEL VANGELO, LA RITENGO MOLTO INTERESSANTE) Dal Vangelo secondo Luca (7,36-50.8,1-3) In quel tempo, uno dei farisei invitò Gesù a mangiare da lui. Egli entrò nella casa del fariseo e si mise a tavola. Ed ecco una donna, una peccatrice di quella città, saputo che si trovava nella casa del fariseo, venne con un vasetto di olio profumato; e fermatasi dietro si rannicchiò piangendo ai piedi di Lui e cominciò a bagnarli di lacrime, poi li asciugava con i suoi capelli, li baciava e li cospargeva di olio profumato. A quella vista il fariseo che l'aveva invitato pensò tra sé. «Se costui fosse un Profeta, saprebbe chi e che specie di donna è colei che Lo tocca: è una peccatrice». Gesù allora gli disse: «Simone, ho una cosa da dirti». Ed egli: «Maestro, dì pure». «Un creditore aveva due debitori: l'uno gli doveva cinquecento denari, l'altro cinquanta. Non avendo essi da restituire, condonò il debito a tutti e due. Chi dunque di loro lo amerà di più?». Simone rispose: «Suppongo quello a cui ha condonato di più». Gli disse Gesù: «Hai giudicato bene». E volgendosi verso la donna, disse a Simone: «Vedi questa donna? Sono entrato nella tua casa e tu non m'hai dato l'acqua per i piedi; lei invece mi ha bagnato i piedi con le lacrime e li ha asciugati con i suoi capelli. Tu non mi hai dato un bacio, lei invece da quando sono entrato non ha cessato di baciarmi i piedi. Tu non mi hai cosparso il capo di olio profumato, ma lei mi ha cosparso di profumo i piedi. Per questo ti dico: le sono perdonati i suoi molti peccati, poiché ha molto amato. Invece quello a cui si perdona poco, ama poco». Poi disse a lei: «Ti sono perdonati i tuoi peccati». Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: «Chi è quest'uomo che perdona anche i peccati?». Ma Egli disse alla donna: «La tua Fede ti ha salvata; và in pace!». In seguito Egli se ne andava per le città e i villaggi, predicando e annunziando la buona novella del Regno di Dio. C'erano con Lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria di Màgdala, dalla quale erano usciti sette demòni, Giovanna, moglie di Cusa, amministratore di Erode, Susanna e molte altre, che li assistevano con i loro beni. RIFLESSIONI La peccatrice del Vangelo non ebbe neanche la necessità di rivelare a Gesù i suoi peccati perché Dio sapeva tutto e solo Lui poteva assolverla in quel modo: "Sono perdonati i suoi molti peccati, perché ha molto amato". Parole riferite a lei mentre spiegava al fariseo il gesto umiliante della donna, gettata per terra mentre piangeva senza fermarsi. Rivolgendosi a lei disse esplicitamente: "I tuoi peccati sono perdonati". Questa è la parte finale del brano evangelico, all'inizio era avvenuto un episodio curioso e il protagonista era stato il fariseo che aveva invitato Gesù a casa sua. Vedendo la pubblica peccatrice ai piedi di Gesù mentre li profumava e li lavava con le sue lacrime, commise due errori gravi con un solo pensiero: "Se Costui fosse un Profeta, saprebbe chi è, e di quale genere è la donna che lo tocca: è una peccatrice!". Oltre a non riconoscere Gesù come il Messia pur invitandolo a casa, giudicò temerariamente la donna senza conoscere il suo forte dolore interiore per tutti i peccati che aveva commesso. Leggendo questa pagina riconosciamo come spesso ci troviamo a ripetere gli stessi errori del fariseo. Spesso si azzardano giudizi perfino sull'Operato di Dio, come se noi fossimo in grado di fare di meglio! E che dire di giudizi e pregiudizi sul comportamento e l'operato degli altri? I migliori siamo sempre noi. Comunque Gesù è sempre lì a capovolgere ogni situazione e dare a ognuno ciò che le spetta. In questa pagina del Vangelo Gesù afferma che chi ama molto Dio e il suo prossimo -ma di amore spirituale, non interessato-, cresce velocemente nella vita spirituale e ripara presto le pene derivanti dai suoi peccati. http://files.io-sono-la-luce-del-mondo.webnode.it/200000243-586b05963b/450/slide_23.jpg

 
wicsia
wicsia il 28/05/16 alle 08:29 via WEB
Un amico vero lo riconosci subito, ti fa scoppiare a ridere anche quando proprio non lo vuoi, se ti domanda come stai dissolve anche il più triste pensiero e, basta stare in sua compagnia per sentirsi speciali. Questo è un vero amico, colui che trasforma la tua vita, in una vita speciale! (Stephen Littleword) Buon Fine settimana carissimo Al ,che la vita ti sorrida sempre! un grande affettuoso abbraccio Anna clicca

 
PAOLA11O
PAOLA11O il 14/05/16 alle 17:33 via WEB
Un saluto con l'augurio di un buon pomeriggio e di una buona serata, Gloria a Dio. Con affetto. Paola. Il bene è l'unico investimento che non delude mai. I buoni sanno dimenticare un'offesa e seppellire nel silenzio il rancore, confortano chi è triste e sorridono a tutti, anche a loro stessi. I buoni parlano con i fiori, ricordano sempre il bene ricevuto dagli altri, mantengono sempre la parola data e perdonano.. Romano Battaglia

 
wicsia
wicsia il 06/05/16 alle 22:29 via WEB
Mamma Colei che sempre ti ha amato, colei che la vita ti ha donato, colei che il tuo volto ha accarezzato, e asciugato lacrime di pianto. Colei che vive delle tue gioie, ma anche sofferenze, colei che ha dato e dà e non vuol mai niente. Emanuela Bassoli Grazie degli auguri amico carissimo ,un bacione Annarè un pensiero per chi ci ha lasciato e ci protegge tra gli angeli clicca
 
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