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Un grazie, sperando sia un commento positivo
Inviato da: alan.anulu
il 28/12/2014 alle 22:16
 
(*_*)*****************
Inviato da: vulnerabile14
il 26/12/2014 alle 14:18
 
Lo strutto ha un punto di fumo più basso rispetto...
Inviato da: alan.anulu
il 15/03/2014 alle 11:45
 
ovviamente le zeppole si friggono nello strutto!!!! :)
Inviato da: aquilotta
il 07/03/2014 alle 15:35
 
Buongiorno e felice giornata .....- 6 a Natale :-)
Inviato da: alive_2012
il 19/12/2013 alle 09:08
 
 

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Creato da: alan.anulu il 14/06/2013
idee,racconti,qualche informazione e curiosità

 

 

La palestra dopo Natale

Post n°103 pubblicato il 08 Gennaio 2015 da alan.anulu
 

Fatte le feste si torna al quotidiano. Lo scooter parcheggiato sopra il marciapiede ha brillantemente superato la prova “botti di capodanno", la sella non ha segni di bruciature e nessuno si è divertito ad usare il motorino come bersaglio pirotecnico. L'ennesima influenza intestinale, generosamente condivisa ed offerta ai parenti, ha limitato i danni natalizi alla linea: è la seconda che prendo. La fame in tutti i casi non manca e una buona soluzione per non mangiare è la palestra; bisogna allontanarsi dal frigo e dal torrone di cioccolato. Non c'è Natale senza il torrone Nurzia, il pensiero corre verso la dispensa. La palestra è sempre più affollata, accattivanti offerte accantonano i rimorsi di coscienza per i bagordi natalizi. Tutti in coda per conquistare lo step, che non passa mai di moda, per bruciare qualche caloria o almeno provarci. Un nuovo macchinario che simula il movimento del pattinaggio, fa la gioia delle fanciulle e dei ragazzi che apprezzano di riflesso l'esercizio. Mentre due maschietti elogiano e desiderano lo smartphone LG G2 visto a casa di un amico (che per me solo nominarlo sembra uno scioglilingua), le ragazze parlano di quanto hanno mangiato durante le feste e di come fare per riacquistare la linea mai persa. Strane queste fanciulle, più sono magre e più parlano di cucina, di ricette e dispensano consigli per piatti invitanti. L'offerta del giorno è la creatina in polvere sul tavolo dell'istruttore: tre barattoli in bella vista a dieci euro l'uno catturano l'attenzione dei ragazzi più palestrati. E intanto sul video passa “Quando" di Pino Daniele scomparso per il suo cuore malato, come quello dell'amico Troisi..... lo sai come fa il cuore quando si è sbagliato.


'O Ssaje Comme Fa 'O Core

Tu stive 'nzieme a n'ato je te guardaje
primma 'e da' 'o tiempo all'uocchie pe' s'annammura' 
già s'era fatt' annanze 'o core.
A me, a me
'o ssaje comme fa 'o core
a me, a me 
quann' s'è annamurato.

Tu stive 'nzieme a me je te guardavo
comm'è succiesso, ammore ca è fernuto
ma je nun m'arrenn' ce voglio pruva'. 
Je no, je no
'o ssaje comme fa 'o core
je no, je no
quann s'è sbagliato.
quann s'è sbagliato.

ma je nun m'arrenn' ce voglio pruva'. 
Je no, je no
'o ssaje comme fa 'o core
je no, je no
quann s'è sbagliato.
quann s'è sbagliato.

 
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L'ottimismo del pezzo di sotto del pigiama.

Post n°102 pubblicato il 30 Dicembre 2014 da alan.anulu
 

Molti dicono che l'ottimismo si misuri anche dal tempo che tieni  un calzino spaiato nel cassetto, in attesa che torni il suo compagno disperso in lavatrice. Nei giorni scorsi ho perso il pezzo di sotto del pigiama: un vero enigma. Ovviamente non è stato ingoiato dal filtro della lavatrice! Steso fuori dalla finestra o nello “stendino domestico", ho due ipotesi: potrebbe essere volato verso la libertà per sfuggire dal triste destino di coccolare il mio fondo schiena, oppure sta girovagando per casa come un'anima in pena imitando la Kidman in “The Others". Sarò quindi un grande ottimista? Non lo so perché spesso esserlo significa diventare un po' sognatore e con i tempi che corrono é difficile. Sognatore mi  porta a Massimo Troisi ed al suo film “Pensavo fosse amore invece era un calesse" con la nota filosofia della pazienza. Certo lui la pazienza la metteva a servizio dell'amore e non alla ricerca dei pantaloni del pigiama. Troisi nel suo film diceva che quando si inizia a sedurre qualcuno si è disposti a tutto per amore, poi iniziano gli egoismi e si perde la pazienza e viene voglia di lasciare tutto. Litigare sembra la soluzione ma così è troppo facile. In questo momento se si è voluto veramente bene a qualcuno, bisogna trasmettere tutto quello che c'é stato quindi ci vuole amore per poterlo fare. Per chiudere una storia necessitano pazienza e amore per creare un “dopoamore" e continuare senza credere in false speranze e in ciò che è stato. Bisogna creare un nuovo amore perché é troppo facile cullarsi nel passato o farsi odiare facendo finire tutto. È bene quindi essere indifferenti, sottolinea Massimo: “odiare una persona può far male, metti che ti odia uno come Hitler".
Buona visione, un film da rivedere!
Ed io cosa ne penso? Guardiamo il film e poi ognuno ha la sua verità e soluzione ai propri problemi. Ad ognuno il suo, quindi. 
Ed il pigiama? Sono un grande ottimista, ho ancora il pezzo di sopra ben piegato nel cassetto!

 
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Pizza calda e mortadella.

Post n°101 pubblicato il 20 Dicembre 2014 da alan.anulu
 

Era da tanto tempo che non lo facevo. Ieri sono uscito da lavoro presto, per pranzo. Saluti natalizi in ufficio ai meritevoli, qualche sorriso strappato a chi preferivo non incontrare lungo il mio percorso e poi via. Avevo voglia di pizza calda e mortadella, quale migliore occasione per perdersi tra i turisti a Roma. Mi viene sempre in mente quella mortadella gigante vicino campo dei fiori in via dei Baullari. Ogni tanto sento il bisogno di girare solo, di osservare le persone sconosciute che mi circondano e di riflettere. Non perché ci sia necessità di riflettere, però ogni tanto é piacevole sentire la propria voce interiore. Ho lavorato zona Piazza Vittorio, il forno Roscioli un ottimo posto dove mangiare: si ho deciso. Il pranzo é veloce ma piacevole, la pizza soddisfa tutte le mie aspettative. Qualche battuta con gli ex-colleghi incontrati casualmente per strada: forse stavolta non mi sono perso come volevo. Ricordo che ho anche qualche amico in zona da salutare. Caffé al noto Panella e via ... ora turista.  Santa Maria maggiore é sempre affascinante, non ci sono neanche tanti turisti e si riesce ad apprezzare al meglio la Basilica. Al bar Cottini trovo la solita fila di impiegati e operai per il pranzo e qualche avventore per il caffè. Dietro allo stabile e vicino una birreria si nasconde la bellissima Santa Maria Prassede. Anche stavolta la basilica é chiusa é difficilissimo trovarla aperta, l'ho visitata una sola volta ... peccato. Fuori  leggermente defilata una coppia clandestina che si bacia. Non é difficile capirlo, tanti auguri ragazzi. La strada si apre verso il quartiere Monti sempre molto suggestivo e pieno di vita. Il mio nuovo cellulare suona, riconosco a stento la suoneria. É ora di tornare a casa.

 
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Alla ricerca del cellulare perduto – II parte.

Post n°100 pubblicato il 09 Dicembre 2014 da alan.anulu
 

  .... segue, seconda parte ....

 

Mi sto rendendo conto che sto perdendo tempo. Correre dietro quel telefono low-cost è inutile. Dovrei seguire il consiglio di Marcel Proust! No, non voglio comprare un iPhone come tutti. Mi guardo intorno e vedo la distanza tra me e le persone che mi circondano in questo centro commerciale. Forse qualche anno in più, forse l’abitudine a confrontarmi personalmente con gli altri. Probabilmente non c’è questa distanza, ma rispetto a tutti ho i capelli spettinati dal casco, un taglio che si allontana dalle mode calcistiche e le sopracciglia non rifatte. Eppure mi diverto con i famosi messaggini, sono sempre stato un tecnologico.  Ho anche un bel gruppo su whatsapp con gli amici storici: per fortuna abbiamo ancora il bisogno di incontrarci e scambiare idee, emozioni e sensazioni. Qui intorno non si parla più! Si usano le faccine per comunicare lo stato interiore! Nessuno guarda più negli occhi delle persone, legge ed interpreta i messaggi del corpo, respiragli odori e vive il momento.  Con il telefono non ci si parla neanche più, ci si scrive. Neanche il piacevole ricordo di sentire una voce emozionata e interrotta da un qualsiasi imbarazzo per una comunicazione importante. Non è necessario spiegare nulla, è più facile fare confusione e fraintendere,  non si  gustano i momenti di silenzio e le sensazioni. Tutto ricade nell’incomprensione, nell’insoddisfazione, nel poco tempo disponibile e nella classica gelosia.

Correre dietro quel telefono è inutile e poi oggi ho l’influenza: il commesso mi aveva detto che arrivavano gli altri telefoni, io resto a casa alla ricerca del tempo perduto, dietro whatsapp.  Domani, vedremo!

 

 
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Alla ricerca del cellulare perduto - I PARTE

Post n°99 pubblicato il 07 Dicembre 2014 da alan.anulu
 

Alla ricerca del tempo perduto fu l'opera più importante di Marcel Proust, dove si intuì la composizione del tempo e la necessità di ritrovare il passato ed in particolare il ricordo e la malinconia di quello che è stato. L'olfatto ed gusto, scoperti attraverso le madeleines, diventano gli strumenti per stimolare i ricordi. 
Il mio smartphone perde i colpi e dopo un consulto con i massimi esperti tecnologici, opportunamente selezionati tra amici, colleghi e parenti eccomi alla ricerca del nuovo cellulare in uno dei tanti centri commerciali  con le migliori promozioni del momento: tempo perduto, tutto esaurito. È ora di pranzo e mi seggo a mangiare un piatto unico, un tris composto da pennette all'arrabiata,  arista e cicoria al conveniente e suadente prezzo di euro 5,90. Mi confondendo abilmente nella folla. Il peperoncino addormenta il palato e il vantaggioso pasto assopisce i ricordi. Sono circondato da persone sole che si tengono compagnia con il telefono e whatsapp. Il continuo tintinnio attira la mia attenzione: i tavoli sono tutti apparecchiati da cellulari, iPhone e Samsung per la maggiore. I consigli tecnilogici ricevuti trovano riscontro, ma io sono contro tendenza e cerco un Huawei. Una volta si portavano libri o si scambiavano sorrisi con i vicini. 
... continua ...

 
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