- HM -Calandra A. Alfredo - E-mail: calandralf@libero.it - MSN: calandralf@hotmail.it - Sito: www.alcal.it |
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Post n°57 pubblicato il 13 Novembre 2010 da al.cal
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Post n°56 pubblicato il 13 Novembre 2010 da al.cal
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Post n°55 pubblicato il 01 Aprile 2009 da al.cal
Utilizzo sempre internet per scrivere qualcosa nella speranza che il messaggio arrivi. Sto malissimo. Vorrei riprendermi, ma per quanti sforzi faccia, il mio pensiero va sempre a te! Quando sarà il mio tempo? Quando potrò dire di essere finalmente una persona tranquilla? Sto ancora pagando per il bene che non ho fatto? E per il male che invece ho fatto. Resisterò ancora? Vorrei chiedere aiuto, ma non so a chi. |
Post n°54 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da al.cal
Non è morto con te il magico mondo dove il ricordo trattiene i momenti eterni delle nostre vite. Come in sogno tremolano le immagini e i suoni, gli odori e gli affetti dei giorni vissuti che si dilatano nel silenzio. "E la morte non avrà dominio". Fonte convivium |
Post n°53 pubblicato il 19 Dicembre 2007 da al.cal
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Post n°52 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da al.cal
Voi siete nati insieme e insieme starete per sempre. Amatevi l’un l’altro, ma non fatene una prigione d’amore: Donatevi il cuore, ma l’uno non sia di rifugio all’altro, |
Post n°51 pubblicato il 16 Novembre 2007 da al.cal
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Post n°50 pubblicato il 10 Novembre 2007 da al.cal
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Post n°48 pubblicato il 29 Maggio 2007 da al.cal
Internet è un mondo meraviglioso. Uno spazio infinito dove tutto sembra possibile. Uno spazio dove il tempo ha una strana cadenza. Parole scritte solo qualche anno prima, messaggi persi in quell' etere incommensurabile, siti visitati in un passato recente, tutte quelle azioni virtuali rivisitate nel presente, provocano un senso di stupore, di meraviglia diluita con uno strano senso di nostalgia. È proprio vero; in internet il tempo non ricopre la sua azione, il suo ruolo; in internet il tempo non scorre irrimediabilmente; rileggi un messaggio, una tua frase e solo dopo ti ricordi d’averla scritta tre/quattro anni fa, quando la tua vita era diversa; quando gli eventi hanno stravolto totalmente il tuo equilibrio, in internet tutto è rimasto immutato, intatto. Sarà questo il motivo per cui molti scelgono il “cyberspazio” come luogo ideale all’interno del quale è possibile lasciare un’ impronta della propria presenza nel mondo, nella convinzione che quella sia una impronta eterna non suscettibile all’ effetto logorativo del tempo nello spazio tangibile e materiale. Dove vanno a finire le parole digitate su una tastiera, quelle stesse parole che rievocano pensieri, azioni, emozioni, esperienze, gioie e dolori e che navigano in uno spazio che non è spazio, in un tempo che non è tempo, anche quando chiudiamo la nostra sessione di lavoro? Bhè, in realtà non è difficile comprenderlo; questo “non-tempo” e “questo “non-spazio” è, alla fin fine, una invenzione ingegnosa dell’uomo che ha trovato il modo di mettere in relazione in maniera completa, innovativa, le singole personalità accorciando le distanze. Il tempo è sempre quello. Lo spazio anche. Ma a me non piace pensare così. Il mondo di internet: dunque un sito per lasciare una impronta; un spazio per le proprie memorie; luogo nel quale porre in evidenza, con un certo impatto, le proprie esperienze, sensazioni e tant’altro ancora con l’ausilio della multimedialità, questa illustre sconosciuta che dà voce alle nostre emozioni, amplificandole. Domanda: “chi è interessato alla lettura di quei files multimediali che parlano di te? Quanto è importante la visibilità del tuo sito? Quanto è importante il numero dei siti che contengono tra i “preferiti” anche il link del tuo spazio on-line? Quanto è importante quel programma (counter/statistics) che calcola il numero degli utenti che hanno visitato il tuo sito?”. Se non vi è fine di lucro, la risposta è “nulla”! Non ha nessuna importanza la quantità; è indifferente la qualità; ciò che conta è che in quel meraviglioso spazio “inesistente” - si, proprio così…proprio perché internet, a conti fatti, non esiste (!) dato che, in concreto, esso non risponde alle basilari leggi della fisica…tempo/spazio e materia, in un mondo meramente astratto, psicologico – si cerchi e si trovi quella libertà “terapeutica” di porre in “essere” qualcosa che di importante c’è di te o di tuo scrivendo, postando, immaginando, Creando. Creo questo semplice sito, nella grafica e nella struttura, nella speranza che ciò che vi scriverò, riecheggerà nelle menti di persone lontane dalla mia terra, lontane dal mio tempo. Possano fare tesoro, queste stesse, delle mie esperienze tratte dalle mie parole. Vi lascio citandovi un aforisma che è diventato indicativo, oggi, del mio modo di vedere la vita: "La vita e la morte confluiscono in uno, e non c'è né evoluzione né destino; soltanto essere". Albert Einstein (1879-1955 |
Post n°44 pubblicato il 20 Maggio 2007 da al.cal
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Post n°42 pubblicato il 22 Aprile 2007 da al.cal
Lo scopo di questa missiva è quello di rendere giustizia a una generazione, quella di noi nati agli inizi anni ’80 (anno più, anno meno), quelli che vedevano la casa acquistata allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria fino ai 50 anni. Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l’aborto o per quello sulla caccia e la nostra memoria storica comincia più o meno coi Mondiali di Italia ’90. Per non aver vissuto direttamente il ’68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo di politica più di quanto credano e più di quanto sapranno mai i nostri fratelli minori e discendenti. Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi si che hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice. Siamo l’ultima generazione che ha imparato a giocare con le biglie, a salta la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, a strega comanda colori, a strega di mezza notte, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi ( W il commodore64!!!!), ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i cartoni animati a colori. Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di elefante E con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con le bande bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni. Andavamo a scuola quando il 31 ottobre era la vigilia dei santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati e in estate si faticava se ti lasciavano materie, siamo stati gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2. Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills ( ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione!!!!). Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di Georgie ci siamo picchiati dopo i combattimenti di Goldrake o Jeeg Robot d’Acciaio, abbiamo riso con Spank, ballato con heather Parisi, cantato con Cristina D’Avena e imparato la mitologia greca con Pollon e la rivoluzione francese con Lady Oscar. Siamo una generazione che ha visto Maratona fare campagne contro la droga. Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come CO.CO.CO. e quelli per cui non gli costa nulla licenziarci. Ci raccontano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos’è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella stanza Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl ( chi è dell’86 alzi la mano!!); quelli della nostra generazione l’hanno fatta la guerra ( Iraq, Kosovo, Afganistan e ancora Iraq, senza dimenticare tutte quelle che non fanno notizia per scarsi interessi economici!!!); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall’Italia, senza sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre e cose se non bastasse qualcuno ha creduto bene di ricordarcelo l’11 marzo a Madrid e l’08 luglio a londra. Abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e credavamo che internet sarebbe stato un mondo libero. Siamo la generazione di BIM BUM BAM e del Drive In. Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud Spencer e Terence Hill.Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca Dell’Arca Perduta. Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubbole, ma neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come resto. ( già….i “fruttini”) Siamo la generazione di Crystal Ball (“con Crystal Ball ci puoi giocare”), delle sorprese del Mulino Bianco, della mitica Girella, dei mattoncini Lego a forma di MATTONCINO, dei Puffi, i Voltrons, Magnum P.I., Supercar, A-Team, Holly e Benji, Mimì Ayuara, l’Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, He-Man, Lamù, Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, Memole, i Mini Pony, le macchinette della majorette, Big Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l’ascensore. La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine vanno insieme. L’ultima generazione a vedere il proprio padre a caricare il portabagagli della macchina all’inverosimile per andare in vacanza 15 giorni. Guardandoci indietro è difficile credere come siamo ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe turistica.L’ultima generazione degli spinelli.Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezione per le ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era bestiale. Non c’erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente aveva spallacci imbottiti, né tanto meno le rotelle!!! Mangiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi. Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavano lavandoci la testa con l’aceto. Non avevamo Playstation, Nintendo 64, PSP, Gameboy DS, videogiochi, 99canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo l’acqua direttamente dalle fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che devono anche i cani! Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò. Tu sei dei nostri? Congratulazioni!! Dedicato questo a tutti coloro che hanno avuto la fortuna di crescere come bambini….per l’ultima volta..
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Post n°39 pubblicato il 13 Aprile 2007 da al.cal
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Post n°38 pubblicato il 12 Aprile 2007 da al.cal
Un piccolo frammento identico al Tutto da cui tutto è partito di Antonio Bruno Link pagina sito: http://www.dnamagazine.it/big-bang.html Scienziati "scomodi" che, con le loro teorie "scomode", hanno contribuito e contribuiranno di certo al progresso della conoscenza umana ce ne sono sempre stati e, se Dio vuole, ce ne saranno sempre. |
Post n°37 pubblicato il 10 Aprile 2007 da al.cal
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Post n°36 pubblicato il 10 Aprile 2007 da al.cal
Internet è un mondo meraviglioso. Uno spazio infinito dove tutto sembra possibile. Uno spazio dove il tempo ha una strana cadenza. Parole scritte solo qualche anno prima, messaggi persi in quell' etere incommensurabile, siti visitati in un passato recente, tutte quelle azioni virtuali rivisitate nel presente, provocano un senso di stupore, di meraviglia diluita con uno strano senso di nostalgia. È proprio vero; in internet il tempo non ricopre la sua azione, il suo ruolo; in internet il tempo non scorre irrimediabilmente; rileggi un messaggio, una tua frase e solo dopo ti ricordi d’averla scritta tre/quattro anni fa, quando la tua vita era diversa; quando gli eventi hanno stravolto totalmente il tuo equilibrio, in internet tutto è rimasto immutato, intatto. Sarà questo il motivo per cui molti scelgono il “cyberspazio” come luogo ideale all’interno del quale è possibile lasciare un’ impronta della propria presenza nel mondo, nella convinzione che quella sia una impronta eterna non suscettibile all’ effetto logorativo del tempo nello spazio tangibile e materiale. Dove vanno a finire le parole digitate su una tastiera, quelle stesse parole che rievocano pensieri, azioni, emozioni, esperienze, gioie e dolori e che navigano in uno spazio che non è spazio, in un tempo che non è tempo, anche quando chiudiamo la nostra sessione di lavoro? Bhè, in realtà non è difficile comprenderlo; questo “non-tempo” e “questo “non-spazio” è, alla fin fine, una invenzione ingegnosa dell’uomo che ha trovato il modo di mettere in relazione in maniera completa, innovativa, le singole personalità accorciando le distanze. Il tempo è sempre quello. Lo spazio anche. Ma a me non piace pensare così. http://digilander.libero.it/al.cal/ |
Post n°35 pubblicato il 09 Aprile 2007 da al.cal
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Post n°34 pubblicato il 07 Aprile 2007 da al.cal
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Post n°33 pubblicato il 04 Aprile 2007 da al.cal
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Post n°32 pubblicato il 24 Marzo 2007 da al.cal
23/III/07 02:06 Questa è forse la 3° volta che, nella mia vita, mi ritrovo a mettere per iscritto il mio pensiero. Forse, un giorno, in un tempo futuro, non avrò difficoltà a comprendere e rammentare lo stato d'animo che provo, che vivo nel buttare giù queste righe. Di quanto cariche di dolore siano queste parole. Per tre volte mi sono ritrovato, sentivo forte il bisogno di "dire" ad un pezzo di carta, quanto grande fosse il vuoto lasciato da un evento della mia, travagliata ed imprevedibile e, nello stesso tempo, facile e prevedibile esistenza...>> |
Post n°31 pubblicato il 19 Marzo 2007 da al.cal
Viaggiare nello spazio-tempo Di Massimo Ortelli:Matt Visser e il collega David Hochberg, fisici teorici della Victoria University di Wellington, in Nuova Zelanda, asseriscono che viaggiare nel tempo rappresenta una concreta realtà piuttosto che una fantasia. Una nuova loro ricerca infatti, suggerisce che la costruzione di un cunicolo, una galleria che attraversa lo spazio-tempo, potrebbe risultare molto più economica del previsto visto che la quantità di “materia esotica” (un tipo di materia con qualità energetiche negative che viene respinta anziché attratta dalla gravità) occorrente sarebbe estremamente esigua. Tuttavia, il problema fondamentale è dove poter reperire la “materia esotica”. Matt Visser e David Hochberg hanno per ora solo dimostrato che basta disporre di una quantità infinitesimale di “materia esotica” per poter viaggiare nel tempo. I due fisici dimostrarono già sei anni fa che la “materia esotica” era indispensabile per permettere a un cunicolo spaziotemporale di rimanere aperto. Secondo i due fisici, la soluzione per poter concretizzare la “materia esotica” è inclusa nel complesso teorema delle fluttuazioni quantistiche, dove le particelle subatomiche e le corrispondenti antiparticelle, fluttuanti ambedue nel vuoto, entrano ed escono dall'esistenza. Con ogni probabilità la “materia esotica” potrebbe nascere con la violazione della condizione di energia media nulla. In tal caso, basterebbe solo una infinitesimale quantità di materia che viola tale principio, a patto che il cunicolo venga progettato con la massima parsimonia. Istituzione scientifica citata nell'articolo: Victoria University of Wellington New Zealand |
Inviato da: Emma
il 23/01/2014 alle 12:01
Inviato da: Regis
il 23/01/2014 alle 12:00
Inviato da: Valerie
il 23/01/2014 alle 12:00
Inviato da: Samantha
il 23/01/2014 alle 12:00
Inviato da: Manue
il 23/01/2014 alle 11:59