"ARS NULLUM HABET INIMICUM NISI IGNORANTEM"
CORNELIUS de BIE
Un opera d'arte non è un ente intramondano nella rete dei rimandi, ma ente che dischiude un
suo mondo, istituisce un mondo di valori e di significati che provengono dalla materialità fisica
della terra.
M. Heidegger
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LA FESTA DEI MOCCOLETTIIppolito Caffi: Festa dei moccoletti 1817 P.N. Orlov: La festa dei Moccoletti, l'ultima notte di Carnevale 1859 Più di quattro secoli fa, dal1446, Roma è stata la capitale mondiale del Carnevale: corse di cavalli, corse di uomini ragazzi e donne, sfilate in maschera, carriallegorici, tornei, giostre, lanci di monete insomma una girandola di festeggiamenti che coinvolgeva tutta la popolazione e richiamava turisti di mezzo mondo. I luoghi del Carnevale erano soprattutto Piazza Navona, Piazza del Popolo con il Corso e Piazza Venezia. Si disputava la corsa dei Berberi, sfrenata corsa a cavallo tra piazza del Popolo e Piazza Venezia ( a volte troppo pericolosa) e nell'ultimo giorno del Carnevale, martedì grasso, c'era la festa dei Mocccoletti: ognuno usciva di casa con un moccolo acceso e così un fiume di luci inondava le strade, in particolare il Corso. Bisognava spegnere il moccoletto a uuna persona di sesso opposto, conservando il proprio acceso: chi aveva il moccoletto spento. doveva togliersi la maschera. Tra la folla protetta dalle maschere accadeva di tutto, poi con l'arrivo dell'alba tutto svaniva. Orlov, Werner, Caffi, Thomas in pittura e Goethe in letteratura ci hanno lasciato testimonianze di questa sfavillante festa. |
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O mio Signore,
Non prendermi per schiavo,
perché ho in me il senso della libertà.
Non cercare di indovinare i miei segreti,
perché ho in me il senso del mistero.
Non costringermi alle carezze,
perché ho in me il senso del pudore.
Non umiliarmi,
perché ho in me i senso della fierezza.
Non abbandonarmi,
perché ho in me il senso della fedeltà.
Sappi amarmi ed io saprò amarti
perché ho in me il senso dell’amicizia.
"Il più piccolo felino è un capolavoro"
(Leonardo Da Vinci)