"ARS NULLUM HABET INIMICUM NISI IGNORANTEM"
CORNELIUS de BIE
Un opera d'arte non è un ente intramondano nella rete dei rimandi, ma ente che dischiude un
suo mondo, istituisce un mondo di valori e di significati che provengono dalla materialità fisica
della terra.
M. Heidegger
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TINTORETTO
Post n°482 pubblicato il 04 Marzo 2012 da Alcestidgl2
Autoritratto giovanile Albert and Victoria Museum (Opera in apertura del percorso della mostra)
Si è aperta da pochi giorni la mostra su Jacopo Robusti (Venezia 1519 – Venezia 1594) detto “Tintoretto” alle Scuderie del Quirinale. La mostra presenta una raccolta di 40 dipinti di grande qualità e devo dire che a volte, in una mostra, un numero più modesto di opere , meno dispersivo , aiuta nella comprensione del percorso dell’artista. La mostra si concentra su tre temi principali: quello religioso, la ritrattistica e quello mitologico. Nel 1660 Marco Boschini scrive due quartine in onore delle opere di Tintoretto:
“Che gran stupor, che cose tremende che pensieroni pregni e che fierezze! Tuto bulega e salta come frezze; No’ fu visto in virtù cose più orende.
Qua se ferma el mercurio, e le montagne Se fa svolar, per arte e per virtù. Negromanzia de tal valor mai fu, Che suga i fiumi e alaga le campagne”. Quando sono andata alla mostra sono stata coinvolta e nello stesso tempo spiazzata dalla sua energia e dinamicità che fuoriesce dalle sue opere delle quali è sommo regista. Nelle sue opere si ritrovano modelli michelangioleschi e come non pensare ai dipinti di Giulio Romano a palazzo Te che sicuramente Jacopo aveva visto negli anni ’80 a Mantova ? Tintoretto sconvolge il piano orizzontale della tradizionale iconografia dell’Ultima Cena; colloca il tavolo in diagonale in una grandiosità spaziale ed usa pennellate larghe, nervose, quasi da precursore dell’action painting. Studia attentamente le tonalità della luce e, nel periodo giovanile disegna ossessivamente figure in diverse pose , disegna molto come un artista fiorentino. Dedicherò tre post a Tintoretto ma in primis ho voluto esprimere le mie sensazioni al primo incontro con la sua produzione. DINAMISMO, ENERGIA, SPETTACOLARITA’, STUDIO DELLA LUCE, PENNELLATE LARGHE E NERVOSE, USO DELLA BIACCA NELLA RESA DEI CHIAROSCURI, STRAVOLGIMENTO PROSPETTICO sono alcune peculiarità del Robusti ma posso garantire che dinnanzi alle sue opere, si incontra una personalità prorompente ed energica che ho avvertito chiaramente. A presto!
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O mio Signore,
Non prendermi per schiavo,
perché ho in me il senso della libertà.
Non cercare di indovinare i miei segreti,
perché ho in me il senso del mistero.
Non costringermi alle carezze,
perché ho in me il senso del pudore.
Non umiliarmi,
perché ho in me i senso della fierezza.
Non abbandonarmi,
perché ho in me il senso della fedeltà.
Sappi amarmi ed io saprò amarti
perché ho in me il senso dell’amicizia.
"Il più piccolo felino è un capolavoro"
(Leonardo Da Vinci)