Creato da Philalete il 16/11/2005
la bellezza arresta il moto....
 

 

Cosa dice il maestro..

Post n°53 pubblicato il 13 Novembre 2006 da Philalete
Foto di Philalete



[..]
"Se perdete il senso del bello e del piacere nella vita, se fate le cose con il ritmo triste e pesante della monotonia, se recriminate invece di affermare, allora avete perso la poesia...Tutto questo certo non appartiene a coloro che forgiano la propria esistenza, o meglio, che plasmano consapevolmente l'esistenza. Attività creativa significa potenza, ritmo, bellezza e soprattutto piacere che, non dimentichiamo, nella sua forma di ananda, è una delle tre caratteristiche essenziali della divinità. Misurate quindi la percezione della vostra attività con il ritmo della poesia, affinché non perdiate il sorriso, e se per caso vi ritrovate rigidi e impettiti ad attraversare la vita ricordatevi che essa è gioco. Non riuscite a divertirvi e trovate ingiusto quello che vi sta accadendo? Prendete in considerazione il fatto che forse state agendo qualcosa che ancora vi sfugge, che il vostro rancore è ancora grandino, perchè la vita è perfetta in ogni suo aspetto, cosa che di sicuro al momento...ancora vi sfugge. Che il vostro tocco sia caldo e leggero, che il vostro cuore sia caldo e avvolgente, un luogo in cui chi soffre può trovare riparo." [..]

MR

 
 
 

sempre sulla miseria ..

Post n°51 pubblicato il 03 Novembre 2006 da Philalete

Tempo fa mi fu spiegata così la stessa cosa….

 

“Vedete… voi state tutti in fila davanti ad un negozio dove vendono merluzzo andato a male.. mentre dall’altra parte della strada c’è un negozio bellissimo dove vi si offre ogni ben di Dio… tuttavia questo negozio è deserto dal momento che gli esseri umani preferiscono inspiegabilmente il merluzzo..
..
su dai… venite da questa parte.. attraversate quella strada… smettetela di vivere come dei gattini attaccati alle tende… se vi lasciate andare scoprirete che sotto c’era solo un bel cuscino.. così è... ”

 
 
 

...

Post n°50 pubblicato il 03 Novembre 2006 da Philalete
Foto di Philalete

Si dice che  ciò che è luce per l’uomo stolto sia oscurità per l’uomo saggio .. e viceversa

Questa parabola del buon Krishnamurti mi sembra renda veramente l’idea di come il nostro metro di (pre)giudizio ordinario tenda a soffocare ogni manifestazione veramente vitale..  

Parabola

Vi è una piccola città rifugiata nell’ombra di una grande montagna.

Vi sono molte persone in quella città, e solo una via con numerosi negozi :
Quello del fioraio, con fiori vivaci, dai brillanti colori – a cui va la gente col sorriso in cuore –

Quello dove si vendono vestiti – delizia per la vanità di coloro che ne escono -
Quello dove si vendono balocchi – uomini gravi e bambini vi entrano.
Fuori dal gran negozio dove si vendono cibarie, un mendicante aspetta.
Vi è una casa tetra che ha l’impresa di liberare la gente dai loro morti. – Come sono prosperi quelli che vi abitano!
Una casa dove si vende Dio, dove si insegna alla gente il timore e poi il modo di superare quel timore. In quella casa vi sono molti corridoi oscuri in cui gli adoratori si perdono.
Un uomo, in vesti sontuose, parla della bellezza di una divinità ignota.
Vi è una casa imponente dove si custodiscono in ordine perfetto le creazioni morte del passato.

Un giorno, mentre vi erano molte gradevoli ombre, uno straniero venne e la gente si rallegrò della sua visita, poiché pochi stranieri venivano in quella città.
Lo festeggiarono cono onori e la città si rallegrò tutta.
Gli fecero vedere i loro negozi, la casa tetra e l’edifizio dorato dove Dio era tenuto in vendita.
Nella via vi è una processione di gente che piange un morto.
Le persone si volgono allo straniero per un eventuale parola di conforto, ma.. guardate!
Egli ride.
Poiché egli è innamorato della vita e la morte non lo tocca.
La gente non lo capì, ma lo scacciò fuori dalla porta della città.
Lo straniero si inerpica sulla vetta del monte che sovrasta quella città popolosa.

 
 
 

Lentamente muore

Post n°49 pubblicato il 26 Ottobre 2006 da Philalete
Foto di Philalete





Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine,
ripetendo ogni
giorno gli stessi percorsi, chi non cambia idee, chi non
rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non
conosce.

Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su
bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di
uno
sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti
all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice
sul
lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per
inseguire un
sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai
consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente
chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa ì
giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.

Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non
fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli
chiedono
qualcosa che conosce.

Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una
splendida
felicità.

(P. Neruda)

 
 
 

La Vocazione di Matteo

Post n°47 pubblicato il 13 Ottobre 2006 da Philalete
Foto di Philalete






Nel tumulto quotidiano
Difficile vedere l’azione dalla luce
Che agisce nel silenzio del cuore.
Abituati alla miseria della tenebra,
agli spazi angusti e calcolati,
Difficile concepire gli spazi aperti,
Il richiamo dei fuochi lontani

Eppure un raggio di questa luce
Un giorno, non importa quando,
penetrerà le spesse corazze
rese morbide dalle lacrime e dal sangue versati in silenzio
Allora, al colmo dello spasmo, e solo allora,
il seme si arrenderà, accetterà di morire, di mischiarsi con la terra
e con sorpresa non sarà morte ma nuova vita

Quel giorno alzeremo la testa
Noi, proprio noi saremo gli eletti
Tra lo stupore generale
Ma noi sapremo che la grazia coronerà lo sforzo di un travaglio non visto
Sapremo che tutto ciò sarà il frutto di una scelta tenace

Ma poi.. tutto ciò non importerà più
E il dolore si dissolverà nella visione della bellezza che tutto pervade
Un germoglio sarà spuntato nell’infinito,
La Luce allora non potrà più essere tenuta sotto il moggio
Verrà elevata in modo che si sappia
Che tutto ciò può essere superato
Da ognuno

 
 
 

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