Sono ladro o gentiluomo, mi accontento.
Sfuggo ai condizionamenti e ciò che propongo sale dapprima dentro la mia voce, se tu vuoi ascoltare, mi siedo e ti parlo.
Ma non chiedere mai chi sono e perchè sono.
Dalle righe dei racconti si annulla la parte feroce, innalza il tempio del mio io, sbadato, confuso e arrogante.
Ma forse non sei arrogante anche tu che chiedi evidenza nello specchio dell'invidia?
Non soffro di banalità scontate, non mi atteggio a professore di vita. Sono soltanto un ombra fra tanti che non vuole essere plagiato dall'arrivismo contagioso delle prime pagine.
E se verrà anche il mio tempo sarò contento, ma ancora di più lo sono se quello che sviluppo con le mie idee è osservato come tale, senza processi e senza scopi.
Possono le parole somigliare ad un volto?
Si ne sono convinto, ma quel volto non lo cambio con 30 denari. Fortunatamente ho anch'io delle voci da ascoltare, sono quelle della semplicità, una sinfonia che si esprime attraverso le stagioni, sempre quella, bella e melodiosa.
Un miracolo di amicizia che si ripete, torna ogni volta per darmi un significato, sono voci nel mio rebus che risolvono le ore.
Mai ombre ma sempre capaci di scardinare, in un attimo, il mio animo!
A queste voci va il mio saluto, a loro, un colorato sfondo delle mie immagini.
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