Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

 

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Cuore nel cestino

Post n°86 pubblicato il 22 Luglio 2007 da righe_di_vita
 

Ho scritto il mio primo bigliettino d'amore alle medie.
La ricordo ancora lei. Austera nel suo cappotto a quadri, il passo allungato dalla severità, lunghi capelli biondi e uno sguardo che lasciava cenere al suo passaggio.
Avevo preso la classica "scuffia" per la mia professoressa di matematica.
Non sono mai stato un genio in questa materia, lei stessa un giorno disse a mia madre che avrei potuto fare di tutto meno lavorare in finanza.
Eppure il quel periodo avevo segnato in rosso tutte le ore di matematica della settimana. Quando c'era lezione alla prima ora ero il primo ad arrivare davanti ai cancelli, soltanto per vederla scendere dal tram e attraversare la strada.
- Buongiorno professoressa-
Mi usciva una voce da imbecille, afona e distorta, ossequiosa e voleva essere in qualche modo anche conturbante.
Ma come potevo essere intrigante a 12 anni con i calzettoni rammendati e la maglietta blu con il pon-pon sfilacciato.
Eppure tentavo lo sguardo all'Amedeo Nazzari e la voce di Alberto Lupo nel famodo duetto con Mina.
Tentativo fallito. Naturale che lei, il mio amore segreto, passasse con noncuranza e mi lanciasse un indifferente ciao.
C'era il professore di educazione fisica che le faceva una corte spietata. Se ne erano accorti tutti alla scuola, dai bidelli a noi alunni, tutti meno che lei.
Prestipino, un nome buffo per un professore, era il ragazzone tutto muscoli, più piccolo di lei di parecchi centimetri. Valeria, la prof era altissima per essere una donna, alta, altera, austera. Le tre A che mi confondevano il cervello fino a stare male. Prestipino non ebbe fortuna con la prof. Io meno ancora!
Di lei si sapeva nulla, se era sposata o meno, se aveva figli. Nulla. Era discreta e teneva per se la sua vita privata, lontana dai riflettori e dalle curiosità scolastiche. Così io, potevo sognarla con me a passeggiare, come i fidanzati, nel giardino della scuola. Non conoscevo altri posti romantici a quell'età!
Poi un giorno le lasciai un biglietto con un timido "Ti voglio bene prof" nel famigerato registro che portava sempre con se.
Non mi disse mai nulla, l'avevo anche firmato, pirla che sono!! Ma lei niente.
Lo lesse e lo vidi volare nel cestino dei rifiuti.
Lo raccolsi. Avevo paura lo trovassero i miei compagni e allora si che sarei stato al centro dell'attenzione per mesi, ma non certo in modo gratificante.
L'idea di diventate una barzelletta all'interno e fuori dalla scuola non mi attirava così tanto. Il prezzo era troppo caro per rendere pubblica la mia passione!
Finì così, dentro quel cestino pieno di carta, il mio primo amore.
Deluso, arrabbiato e anche un pò geloso di Prestipino, lui aveva la possibilità di corteggiarla,io solo con la speranza di crescere in fretta, almeno prima che lei invecchiasse troppo per sposarla, tornai a casa, triste, afflitto.
Non mi alzai più all'alba per vederla scendere dal tram. Anzi, penso di averla odiata un pò.
Le dimissioni della prof. giunsero inaspettate alla fine dell'anno. Era stata trasferita dove lei desiderava.
Nel salutarla sentii una fitta al cuore.
Con lei se n'è andò il primo palpito, i primi tum-tum del cuore. Per molto tempo non considerai importante la figura della ragazzina.
Ma credo sia stato soltanto un riverbero strano e oscuro dell'età!

Commenti al Post:
Mariluci17
Mariluci17 il 22/07/07 alle 22:42 via WEB
Bello il tuo racconto, un classico la scuffia per il prof. Io ho adorato per un anno in silenzio il mio prof di educazione fisica! No, niente bigliettini, mi sentivo già ridicola così. Certo che tu andare a firmarlo, un colpo di genio e?? Scherzo comunque!! ciao mari
 
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 23/07/07 alle 22:31 via WEB
No hai ragione, con il senno di poi mi sono sentito ridicolo. E' che a dodici anni hai bisogno di aiuto per farti "vedere"!! ^__^ grazie Alex
 
dark_voyager
dark_voyager il 22/07/07 alle 22:45 via WEB
Tenero questo tuo racconto, righe, e il titolo la dice tutta sulla sofferenza e la delusione provata.
 
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 23/07/07 alle 22:34 via WEB
Delusione quasi insopportabile!! Per fortuna mi sono buttato sul diversivo preferito: I cartocci! Chiamavamo così i pezzi di carta arrolotalati e soffiati attraverso un tubo di plastica. Io spesso in punta mettevo uno spillo rubato alla mamma dal suo cestino di cucito!! Grazie Dark ^__^ Alex
 
fionamay10
fionamay10 il 23/07/07 alle 13:27 via WEB
Alex, hai tutta la mia ammirazione per la scelta della prof di matematica...(sicuramente evitata dai più) ed è meravigliosa l'immagine dei calzettoni e pon pon sfilacciato. Hai fatto bene a non lasciare le prove nel cestino...eheheh
 
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 23/07/07 alle 22:38 via WEB
La scelta è stata dura! Temevo di incorrere ancora di più nelle interrogazioni. La mia simpatia per lei diminuiva al passaggio del suo intrigante dito indice sul registro e avevo imparato il punto esatto dov'era locato il mio cognome. Un altro avrebbe desistito nell'amarla, io no, tosto pivellino di montagna ho dovuto battere la classica "craniata" prima di battere in ritirata! Il pon pon , un vezzo alla virilità oscura! Grazie ^__^ ciao
 
pianetadgl4
pianetadgl4 il 23/07/07 alle 15:38 via WEB
Già nelle scelte d'amore eri tosto, una prof di matematica è mica da ridere! Simpatico racconto del primo amore, se ci penso il mio primo bigliettino l'ho scritto a sedici anni, l'ho imbustato e spedito alla persona sbagliata. Doveva essere un monito che non ho capito, perchè negli anni ho mandato molti biglietti alle donne sbagliate!! hehehe ciao Rob
 
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 23/07/07 alle 22:39 via WEB
Non voglio fare il pignolo, ma scusa se rido ai tuoi sedici anni. Mi consoli senza volerlo!! ^__^ ciao
 
SimonaG70
SimonaG70 il 23/07/07 alle 17:48 via WEB
Mi piace questo amore così raccontato sul filo della fiaba. Mi sembra di vederlo quel dodicenne alle prese con i primi tumulti del cuore. Però accidenti non ti sei sbagliato sulla scelta: ordine e precisione della matematica, ma saprai che con il cuore non si fanno progetti!! ciao simona
 
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 23/07/07 alle 22:40 via WEB
Il cuore matematico non fa progetti, il mio era un cuore anatomico-scientifico e di progetti ne avevo fatti!! ciao grazie ^__*
 
anagoor
anagoor il 23/07/07 alle 18:00 via WEB
Un ricordo, leggendo il tuo, mi fa ancora sorridere dei miei dodici anni: Volevo sposare la panettiera sotto casa!! Sai quelle donne prosperose, bruna occhi castani, vivaci di lapislazzuli. Mi sto preoccupando, ho anch'io le idee chiare su un ricordo che credevo archiviato! Bello e sensibile il tuo racconto. I pon pon sfilacciati li ho portati anch'io, però senza obbligo, li perdevo sempre!! (^__*) ciao Marco
 
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 23/07/07 alle 22:42 via WEB
Tu li perdevi, io mordevo le due palline di lana tutto il tempo in classe. Agitazione o passione incompresa?? Grazie Marco ^__^
 
mille_giorni54
mille_giorni54 il 23/07/07 alle 20:33 via WEB
Come lo capisco quel ragazzino di una volta! Io correvo, nel vero senso della parola, dietro al mio prof di educazione fisica e adesso se ci penso mi chiedo cosa avesse di così interessante: era biondo, slavato con l'occhietto umido azzurrino ghiaccio e un fisico da impiegato dell'asl. Meno male che i miei gusti sono decisamente migliorati!! Carino il viaggio fra i numeri del cuore. ciao Ely
 
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 23/07/07 alle 22:44 via WEB
Primo: per fortuna che alcune di voi cambiano idea sull'ideale maschile, se no noi tipi Italici scuri e corpulenti non avremmo mai occasioni. Secondo: hai faticato più di me con il prof di educazione, se non altro la prof. stava seduta un ora ferma, potevo ammirarla senza sudare!! ^__^ ciao
 
   
mille_giorni54
mille_giorni54 il 25/07/07 alle 17:48 via WEB
Sai, è una pura leggenda che i biondi siano più affascinanti dei bruni. Per me poi non c'è paragone, mi piace il tipo mediterraneo, non per nulla Banderas è fra i miei preferiti. heheheh ciao
 
PrincipeDistratto
PrincipeDistratto il 24/07/07 alle 18:02 via WEB
Anch'io sono sfuggito alla regola della prima cotta per l'insegnante. Piuttosto ho perso la "capa" per una cliente di mia madre. Non era una donna per me, era un angelo caduto per la troppa bellezza, quindi gli altri angeli , invidiosi e gelosi , la buttarono giù, sulla terra!! Era troppo bella e io, quattordicenne ai primi "spasmi" ci perdevo le notti!! hehehe ciao
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 25/07/07 alle 18:02 via WEB
Magari avessi perso soltanto le notti a sognare la mia bella professoressa. Il guaio è che ho perso anche giorni di scuola, non in senso fisico, come succede, non c'era di cervello!! Grazie ^__^
 
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