Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

 

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Post N° 213

Post n°213 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da fionamay10
 

                             
           Racconti.....................   disegno fionamay per la galleria di alex 

Commenti al Post:
fionamay10
fionamay10 il 22/02/08 alle 22:50 via WEB
Ti guardi nello specchio nero di una finestra di notte. Una spalla nuda, una schiena ingobbita, una ciocca di capelli. E fai finta che no. Invece, sotto la superficie, si intravedono: stecche bianche e sfocate di gelo, spuntoni nudi di ghiaccio che nemmeno il vento riesce a spezzare. E le senti. Come la tua voce, che, mentre esce, ti scorre nella mente. Gelo in un limbo senza confini. Ti dici, al diavolo il gelo e i suoi spettri. Ma sono lì. Sotto la superficie.
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 22/02/08 alle 23:04 via WEB
Buttarmi sul letto, alle due di notte. Stanco e sfinito dalla lunga giornata, e soppesare la mia vita. Mettere sulla bilancia i pro e i contro, considerare che i contro sono in aumento se non mi do da fare ad equilibrare la situazione vado al confino con me stesso. La mia ètà pesa sulle spalle, le conoscenze effimere, senza quel brio che deve concedere un rapporto. Qualsiasi rapporto. Vivo nell'illusione della perfezione: solitudine e forza. Non ho nessuno a cui pensare, solo a me eppure mi sento un estraneo nel mio corpo, nella mia vita. E quella fuga con la sconosciuta al mare. Nella speranza di riuscire in quattro giorni a cucire qualcosa di serio. E la fuga del giorno dopo, l'insoddisfazione crudele che martellava i miei nervi. Lei davanti a me, come un libro chiuso che non ho voglia di aprire. Tolgo la cravatta e la camicia bianca, divisa di chi si crede nel giusto. Butto all'aria la valigia delle idiozie. Ho quarant'anni, e domani sta arrivando. Arriva il momento di crescere.
 
fede_ricadgl
fede_ricadgl il 23/02/08 alle 17:26 via WEB
Come quel giorno di pochi anni fa, quando decisi di ribaltare la mia vita. Sezionare ogni singolo gesto, eliminare il superfluo e concedere qualcosa di essa anche a me. Quel giorno capii che è assurdo sottrarsi a se stessi per un essere di cui non valeva la pena di ascoltare il respiro. Lo so, sembra la classica banalità, prima il sentimento perfetto, poi l'odio. No, mi resi conto che era tutto malato, in agonia già dall'inizio. Se un inizio c'è mai stato. Me lo sono chiesto cento volte, non trovando mai che una sola risposta: non esisteva nulla, era tutto frutto delle mie illusioni. E così, quando lasci andare le cose sperando cambino sei costretta un giorno a guardarti allo specchio, con quel livido sul viso e sul cuore e giunge il momento in cui devi, assolutamente devi alzare la testa.
 
DolceSegreto63
DolceSegreto63 il 23/02/08 alle 17:41 via WEB
Eliminare ciò che dei altri mi da fastidio. Ostacoli certe volte insormontabili. Bellissimo disegno. ciao :)
 
PrincipeDistratto
PrincipeDistratto il 23/02/08 alle 17:59 via WEB
Il mio viaggio è cominciato. Entro in me e devo spostare i ferri vecchi di ragazzo, rimasti lì alcuni ancora imballati. Avrei dovuto usarli con chi non c'è mai stato. Un altro passo ed ecco la mia cameretta, ancora così dannatamente stupida e mi commuove vedere i miei poster ancora appesi, non hanno perso colore, nemmeno l'arrugginita Malaguti ha perso il rombo secco del motore. (La figura femminile avanza, non la riconosco). Sono ancora indietro nel mio tempo. E' ancora soltanto un sogno. Ed ecco, in fondo alla stanza-di-me lo scatolone dei sogni. Malgrado tutto non ha un filo di polvere, alcuni sono stati spachettati, altri regalati. Pochi da realizzare, sono infiochettati e profumano di lavanda. (Ancora quei passi di donna, comincio a scorgerne la sagoma asciutta, dalle curve perfette). Lo so che è ancora nelle parentesi del mio cuore, non so darle un nome, non so esattamente cosa vorrò da lei. Inciampo nella tuta da motocross. Rossa e nera, ho perso il casco e ho regalato a quegli anni anche il menisco. Ma che gioia la vittoria, l'unica, alto sul podio e mia madre che applaudiva e io che giuravo sarei diventato un re. Più la donna si avvicina , più sento salire un certo timore, come farò a capire se è proprio lei che voglio. Eccola la scala che mi porta sulla soffitta del cuore. Ci sono vecchie foto e qualche lettera dai toni delusi e ingenui di bambino. Dall'ultimo piolo della mia scala scorgo ancora la figura, è sotto di me, adesso la vedo bene: ha bellissim capelli lunghi, castani , occhi verdi come l'erba d'estate, labbra disegnate da un pittore romantico. Ripongo la mia vita, fino allora vissuta nell'incavo dell'anima e scendo. Adesso si, la riconosco. Risalgo da me stesso e non sono più solo.
 
fast_web65
fast_web65 il 25/02/08 alle 15:43 via WEB
E' il non riconoscermi a volte. Quello che mi ha cambiato tempo fa è inconfutabile, non riesco a superare lo stadio del "non sarò più quello di prima"! Cioè quello che correva sotto la pioggia, quello che alzava chili di roba sulle spalle senza fatica. Il mio fisico non risponde più alla mente. Mi blocca a volte la paura di non farcela. La sofferenza è più nello spirito che nel fisico quando fatico a salire le scale, prima non mi fermavo ai piani per prendere fiato, adesso si e questo mi sconvolge. Mi agita e la malinconia su ciò che ero mi assale da farmi male. Lo supererò, mi abituerò a non essere più scattante, veloce e continuo a fare lo stesso sogno da mesi: Partire di scatto ai blocchi di partenza e buttarmi in una corsa a perdifiato alzando al massimo le gambe. Un sogno, appunto!
 
Mariluci17
Mariluci17 il 25/02/08 alle 16:31 via WEB
Il mio tempo che passa, inesorabile e spesso senza controllo. Come un auto impazzita sulla corsia di emergenza, mi schianto contro il guard-rail dei miei desideri insoddisfatti. Sono partita in questa avventura con la speranza di riuscire ad essere sempre me stessa, ho incontrato persone fantastiche, tante sbagliate. A volte mi specchio e vedo il cambiamento del mio corpo, del mio modo di essere. Da giovane l'ottimismo mi sosteneva, credevo in tutto e tutti, mi sono fidata parecchio, ho seguito gli insegnamenti dei miei genitori. Ho amato e poco odiato. E adesso che mi vengono presentati certi conti che non merito, non sono miei i debiti mi sento sconfitta. Alle volte ho l'impressione di non aver fatto ancora nulla.
 
SimonaG70
SimonaG70 il 26/02/08 alle 14:50 via WEB
Quando sono stanca di ripetermi. Quando anche la parola più banale mi infastidisce perchè scontata. Quando sono circondata da inutilità che vogliono confondermi la vita, e io resisto, lotto e sbraito per tenermi stretta ciò che sono. Per non perdere la mia costruzione, ciò che ho faticosamente conquistato e che nulla, proprio nulla aha a che fare con il materiale. E' molto più difficile non svendere se stessi che riciclare un anima altrui. Non voglio confondermi con gli altri, ma nemmeno tenere le distanze, anche se sei costretta a volte e passi per una donna rigida, cruda senza concessioni. Ma non importa, io non ho mai paura di guardarmi allo specchio. Non ho paura di usare armi e mezzi per difendere me stessa.
 
mille_giorni54
mille_giorni54 il 26/02/08 alle 18:43 via WEB
Mi sta succedendo, ultimamente, di essere abbastanza nervosa, irascibile per cose che ho sopportato fino ad un mese fa. Lo sento di essere intollerante, ma l'inquietitudine vera e propria non sta in questo, tanto nel fatto che non sono compresa. Cioè non cerco la conferma di una ragione, cerco solo di far capire che anch'io sono un essere umano che ha bisogno di spazi per respirare. E poi, la gamba rotta mi ha lasciato strascichi a livello fisico e non riesco più a muovermi come voglio, aggiungo a tutto questo l'età che avanza ed è presto fatto! Ecco, mi sento a volte come un oggetto rotto, inutile. E mi arrabbio con me, non è da me. Per fortuna i giorni non sono tutti uguali. Per fortuna che l'angoscia non è mai riuscita a trascinarmi oltre.
 
Alessia390
Alessia390 il 29/02/08 alle 17:36 via WEB
Sono sempre gli errori che mi fanno paura quando mi saltano addosso, come spettri a ricordarmi le mie meschinità. E' facile parlare delle cose piacevoli, belle, ma non fanno male alla mente. Sono i disastri che mi lascio dietro per un comportamento stupido che mi assillano. Perchè vorresti poter tornare indietro, ci sono momenti che daresti dieci anni della tua vita per farlo. Ma il tempo è inesorabile e purtroppo non esmpre cancella o scema tutto. Alessia
 
cow_boy_2006
cow_boy_2006 il 03/03/08 alle 23:01 via WEB
Gli occhi che affondano nei capelli mossi dalle dita, che scrutano, aspettano movimenti di sogni su binari mai puntuali, per guardare oltre il finestrino in fondo alla gonna tesa. La mano che accellera nella presa e avvinghia in morsi le catene delle ferite, per poi restare lì, in sospeso ad aspettare il soffio...Come un cacciatore che fiuta la sua preda dietro un cespuglio. Il cuore diventa una miccia , piena di polvere da sparo pronta ad esplodere. E ancora, l'idea di chiudere il sipario intorno alle sue spalle nude, minacciose, di pelle increspata e unguenti chiusi dentro lo scrigno. Posso saltare dentro questo viso. Posso prendere la pelle e nasconderla dentro un sacco. Con la mia vita. Ed è meglio restare a casa, in fondo ad un silenzio e chiudere a chiave il suo pezzo di cuore.
 
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