Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

 

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L'ospizio: una grande bugia!

Post n°249 pubblicato il 04 Aprile 2008 da Mariluci17
 

Il viale è circondato da piante e profumi che sono primavera, risveglio voglia di fare, muoversi. Eppure ho il sentore dell'immobilità mentre lo percorro, le mie gambe si muovono ad un ritmo lento di passato, sconfitta e dolore.
La suora si avvicina sorridendo, è piccolina e pare ancora più minuta nel suo abito scuro.   - Sei qui per Maria vero?-
Si, sono qui per lei, Maria, una nonnina di quasi novant'anni che per tanto tempo è stata mia vicina di casa, quando abitava con la figlia, che un bel giorno ha deciso di rinchiuderla in questa casa di riposo.
- E' un bel posto Mari, quando vai a trovarla mi dirai, in collina aria fresca e sopratutto sono seguiti, coccolati, mia madre è felice lì!-
Mi disse l'altro giorno Paola, la figlia di Maria.
Non sono convinta della felicità tra le mura di queste prigioni di lusso, non sono convinta che gli ospiti siano così felici come paventano i parenti, spesso, ma forse per giustificare la loro scelta, che per me ha una strada soltanto : si portano i genitori qui, in queste "belle" case perchè non si ha tempo e voglia di seguirli, perchè siamo egoisti e loro non ci servono più, ancora meno se sono malati, come Maria.
Ecco, la cruda verità!  E posso affermarlo proprio io che ho una mamma anziana e malata, eppure a costo di strisciare con la lingua per terra dalla stanchezza, lei non andrà via di casa sua mai. Lo farà soltanto quando Dio vorrà.
Ci ho pensato tante volte, ho parlato con i miei fratelli di questa eventualità: tutti concordi che la mamma deve stare a casa sua. Ricordo mio padre, che spesso recitava :" Un padre e una madre riescono a seguire, allevare 10 figli! Dieci figli non riescono a guardare un padre e una madre!"
Sagge parole penso, mentre sono seduta accanto a Maria, che mi augura buon 2003 e pensa di essere alla vigilia di Pasqua, e mi ha preparato un regalino, un paio di calzini piccolissimi fatti a maglia per mio figlio.
Sorrido, mentre stringo la sua mano e la ringrazio con un bacio. Non sto a spiegarle che non ho figli.  Lei, donna di vecchio stampo non capirebbe una vita senza figli.
Resto con lei fino alla fine della visita, ascoltando i suoi pensieri che fluttuano imprecisi dentro date sbagliate e ricordi sbiaditi dentro immagini che continua a vedere, ma sono solo dei fantasmi nei suoi occhi. Ma io non sto a spiegarle nulla. L'ascolto come farei con la mia di mamma. Ascolto la gioia del suo volto quando parla dei figli, tre, i quali hanno famiglia e un "buon posto", non hanno tempo per lei.
- Li capisco sai, devono farsi la loro vita, sono giovani!-  Un attimo di lucidità che mi alter il cuore, che parte a mille dal dispiacere nel pensare che anche lei è stata giovane, anche lei aveva la sua vita da vivere, anche lei aveva dritto ad un giorno di libertà. Invece ha solo vissuto per i suoi figli, rinunciando e soffrendo per loro.
E adesso viene ricompensata così miseramente.
Me ne vado con la promessa di tornare ancora.  Riprendo il viale e mi volto a guardare la casa: sarai anche bella, antica, con gli specchi alle pareti e i quadri famosi, ma io mia madre qui non ce la porterò mai!!
Non credo alle giustificazioni. Non credo all'impossibilità di accudire chi ci ha dato la vita.   Credo piuttosto che, almeno per i loro ultimi anni sia un dovere per noi non lasciarli soli.  Un dovere che è amore, lo stesso che loro ci hanno donato incondizionatamente.
Non l'ho fatto con mio padre.
Non lascerò andare via per sempre mia madre in una stanza da sola, circondata da facce sconosciute.

Commenti al Post:
Alessia390
Alessia390 il 04/04/08 alle 17:20 via WEB
E' molto bello il tuo pezzo, davvero. Rifletto sulle condizioni degli anziani, lasciati spesso soli e senza cure. Il cinico ti direbbe che in fondo è fortunata, è in una bella "struttura" srguita non le manca nulla. Il cinico ti farebbe guardare a chi non ha nemmeno un rifugio ed è solo. Ma credo che ognuno debba pensare ai propri cari, poterli curare e seguire come hanno fatto con noi. Sono della tua stessa idea. Sopratutto dopo aver visto mio suocero in ospizio. No, nemmeno la mia ci andrà mai. ciao Alessia
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:02 via WEB
E' soggettiva e dipende dalle possibilità, dipende dalla vita vissuta e dalla solitudine. Io ho voluto soltanto trattare un mio modo di pensare, è ovvio che possa sembrare troppo facile, superficiale dire io non lo farò. Ma lo penso davvero al di là degli altri casi che sono comunque scelte sofferte. ciao grazie
 
fast_web65
fast_web65 il 04/04/08 alle 17:42 via WEB
Forse ci sono veramente persone che non possono seguire un genitore a casa. Ci sono malattie che non puoi cirare fra quattro mura. Però pensandoci sto dicendo una cavolata. Una mia carissima amica ha preso in casa la mamma malata di Alzheime, si è fatta aiutare da una ragazza che stava con lei di giorno, quando la mia amica lavorava. Per anni non è mai uscita per non lasciarla sola un istante. Ha sofferto e dedicato a sua madre gli ultimi anni. L'ha portata in ospedale una sola volta. L'ultima, poi si è spenta guardando il viso di sua figlia. Si, hai ragione tu: basta volere! ciao
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:04 via WEB
Ho ricevuto una mail, in cui una donna mi raccontava la sua situazione, molto critica, situazione che l'ha obbligata a chiudere in questa struttura suo padre. E' un caso a sè, e mi spiace che forse abbia travisato il mio post. Se ci sono motivi validi è ovvio che sono benvenute queste possibilità. Non penso assolutamente si debba per forza seguire un anziano se non si hanno mezzi. ciao fast
 
righe_di_vita
righe_di_vita il 04/04/08 alle 18:33 via WEB
Un intenso ed emozionante racconto certo, dove risalta l'affetto per tua madre prima di tutto, ma anche la caparbietà di non lasciare mai le tue radici in mano ad altri. Ma anche questo è soggettivo, forse hai ragione tu, siamo nell'era del totale egoismo. Se pensiamo solo a 50 anni fa, quando i genitori restavano a casa loro fino alla fine, malati, stanchi, senza più ricordi ma restavano fra ciò che avevano amato, costruito. Eppure nessuno si lamentava di questo. Anzi: Adesso siamo nel vorticoso mondo del successo personale, potere, carriera, e chi ha più tempo per chi ti ha messo al mondo. Una triste realtà che riempie le casse di questi istituti! ciao
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:06 via WEB
Ecco, mi rivolgevo sopratutto a chi fa le cose con superficialità. A chi può e non agisce nella correttezza. E ce ne sono tanti! ciao grazie
 
mille_giorni54
mille_giorni54 il 05/04/08 alle 13:30 via WEB
Mia madre abita poco lontano da me. Se Dio vuole è ancora in salute malgrado gli acciacchi dell'età. Mi prendo cura di lei tutti i giorni, e a volte è difficoltoso, può succedere che sia io a non stare bene o per motivi strettamente legati alla mia famiglia. Ma non demordo. Non ho il coraggio nemmeno di pensare per un attimo di lasciarla in mani sconosciute. Ma è certamente soggettivo, dipende sempre dalla buona volontà, anch'io non credo ai motivi di vita personale da condurre fra amici e lavoro. Se si vuole si trova il tempo per tutto. ciao
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:07 via WEB
Quando si dice, non ho tempo per chiamarti, non ho tempo per scriverti, non ho tempo per stare con te, è una subdola bugia. Per noi, per ciò che ci interessa il tempo lo troviamo. Ecco questo penso. Se vuoi un ritaglio per loro c'è! ciao grazie
 
Survivor60
Survivor60 il 05/04/08 alle 17:43 via WEB
Questa è la prova di come l'amore dei genitori sia incondizionato, sublime che arriva a giustificare anche l'allontanamento dalle loro cose, dalle loro case. Condizionato invece quello dei figli. Condizionato dalla vita convulsa, da quel non avere mai tempo, che è poi crudelmente un lavarsi le mani. Tempo che si trova per andare al cinema, in ferie con gli amici ed è inutile addurre motivazioni del tipo ho lavorato tutto l'anno quindi ho diritto. Tua madre e tuo padre non hanno più diritti? Solo il dovere del silenzio, dell'accettazione, del distacco per andare a morire, come elefanti, lontano da tutto e tutti, per non disturbare il sonno dei vivi. Ingiusto e terribilmente crudele. ciao William
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:08 via WEB
Bravissimo hai reso la mia idea più penetrante! Grazie ciao
 
fionamay10
fionamay10 il 05/04/08 alle 18:28 via WEB
Si, forse, ci sono cose che è impossibile riuscire a seguire. Io sono stata fortunata, sono riuscita a farlo fino all'ultimo dei loro giorni. Ed è una scelta che rifarei mille volte. Non solo per quello che hanno potuto avere rimanendo nella loro casa ma anche per tutto quello che in quei momenti loro hanno regalato a me. Anche all'ultimo sono loro ad aver fatto regali a me. Ma vedo, Mari, che anche tu raccogli doni. E non solo dai tuoi genitori.
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:09 via WEB
Il punto è questo, esattamente come lo hai descritto: il seguirli fino all'ultimo, di modo che lo sai, che anche nell'ultimo loro respiro tu ci sei, e ti lasciano ancora un pezzo di cuore. Grazie fiona
 
fede_ricadgl
fede_ricadgl il 05/04/08 alle 18:37 via WEB
Sto trattenendo Mari, cerco di non farla andare via dalla sua casa, da me. Non ho mai pensato nemmeno per un attimo di farmela portare via in questa casa "bella". Tremo solo al pensiero di vuotarmi le tasche di lei e riempirle di dolore. Quello che aleggia adesso è sofferenza si, ma sono egoista e chiedo ogni giorno, così, non importa come. Ma così, accanto a me. Accanto a lei che seppur stanca mi consola. ciao Fede
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:10 via WEB
Seppur stanca mi consola. Già proprio così, è di questo che non riusciamo a fare a meno! ciao
 
standalone56
standalone56 il 06/04/08 alle 19:54 via WEB
Sono con te, anch'io vivo come un sopruso il voler rinchiudere chi ci è vicino ed ha problemi perché anziano. Talvolta le persone che crediamo di conoscere bene rivelano un'umanità che prima non avevamo scoperto e ci lasciano ancora dei doni, quando noi penseremmo di avere solo fastidi. Forse dovremmo insegnare anche questo, talvolta si riceve molto più di ciò che si dà. Ciao Carla
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:13 via WEB
Sicuramente da un genitore ricevi molto di più, quel di più che poi metti via per i tuoi figli. Una ruota dove si perde spesso il chi da a chi e di più! ciao grazie
 
PrincipeDistratto
PrincipeDistratto il 06/04/08 alle 22:50 via WEB
Poche parole e chiare. E' la donna che mi ha cresciuto da sola, con fatica e privandosi di tante cose. Mia madre aveva 18 anni quando sono nato io, ha sacrificato la sua giovane età, fatta di amiche e passeggiate. Non mi ha mai rinfacciato nulla, anzi. Con che coraggio la privo del mio affetto? Con che coraggio mi privo io del suo amore? ciao
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:15 via WEB
La risposta è fra le tue righe, in quella sensibilità che ti fa grande e purtroppo vedi sempre meno in giro! Grazie
 
SimonaG70
SimonaG70 il 07/04/08 alle 22:11 via WEB
Quante cose ci hanno insegnato. Quante volte ci hanno abbracciato per consolarci. Quanto hanno sofferto per quello che adesso siamo. Sentimenti veri, forti importanti che si chiamano origini. Non si incatenano le proprie origini. Ma è pur vero che non tutti sono superficiali, alle volte non puoi, ce la metti tutta ma non puoi controllare una malattia. Mi auguro di poter accudire i miei genitori fino alla fine. Soltanto così so che potrei contunuare a vivere. ciao simona
 
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:15 via WEB
So che lo farai. Grazie simona
 
dark_voyager
dark_voyager il 08/04/08 alle 16:43 via WEB
Ogni vita è un caso a sè. I miei genitori hanno lasciato Milano vent'anni fa al momento del pensionamento di mio padre. Lui ha voluto a tutti i costi tornare al suo paese, lasciato all'età di 17 anni. E mia madre, milanese, lo ha seguito anche se i primi tempi non sono stati facili per lei. Una decisione che mi ha fatto soffrire molto. Quante e quante volte ho chiesto di ripensare a questa decisione, loro che potrebbero farlo, se solo volessero, in modo da poter stare vicini. In modo da potersi vedere tutte le volte che se ne ha voglia. Niente da fare. Mio padre è felice in mezzo alle sue colline, le sue piccole nuotate nel fiume, le gite con i suoi amici... quì a Milano avrebbe solo sua figlia, e non avrebbe tutto il resto. Non lo so come si metteranno le cose per il futuro. Ma mi hanno già fatto vedere la casa per anziani dove pensano di ritirarsi fra un po', sempre in quel paese, lontano da me.
 
Mariluci17
Mariluci17 il 08/04/08 alle 18:17 via WEB
Indipendenti e ostinati. Una loro scelta, come quella di andarsene lontani da te. Un dispiacere che non puoi dividere con loro. Un pò di tristezza si! Grazie dark
 
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