Come sempre faccio molta fatica a trattenere mia madre in città. Come arriva già vuole andarsene sui monti. Heidi un po' attempata, però so e capisco che lei si sente viva soltanto al suo paese, fra boschi e immenso verde, volendo con qualche capretta che però non le fanno ciao. Mai!
I monumenti di Torino non l'affascinano per nulla, come i tram che per lei sono soltanto un fastidioso rumore notturno, per non parlare del traffico demenziale che c'è qui da noi e che per lei è "roba dell'altro mondo"!!!
Insomma un fatto è certo, che volerla ospitare a casa mia è un impresa. Forzatura che comincia dal mattino quando si alza e borbotta per la velocità di esecuzione che abbiamo noi cittadini, sempre di corsa per vestirci, fare colazione e raggiungere il posto di lavoro su "quelle scatole infernali e pericolose", definizione da sempre usata da mia madre che odia le automobili e tutto ciò che di meccanico è in movimento e fa rumore!
Poi c'è la spesa. Ora, lei è abituata al suo negozietto di montagna, dove trova in un unico stanzone di tutto, dalla pasta al cacciavite. Nel suo negozietto dove conosce da anni i proprietari che si sono susseguiti di padre in figlio, conosce la loro storia, i dolori e le gioie. Per dirla come lei un paese una grande famiglia.
Oggi per farle capire l'utilità di un centro commerciale l'ho portata al carrefour!
Non l'avessi mai fatto!
L'entrata è stata a dir poco tribolata. Un lungo giro per trovare parcheggio, e già dava di testa perché è impossibile per lei perdere dei quarti d'ora per posare l'auto.
L'entrata è stata traumatica, gente che entrava e usciva da un'unica porta, che spintonava con i carrelli le gambe altrui e lei che si lamentava, dovevo avvisarla che ci volevano i "parastinchi" per fare la spesa a Torino!
Un giro fra gli scaffali dove non trovava nulla, non c'è la polenta così, il pane cosà, e poi che casino alimentari mescolati ai libri e ai televisori. Un macello!!
Davanti al banco dei formaggi le sono saltate le valvole del tutto. Ma cos'è questo numero da prendere? Ma tutta sta gente non lavora? E poi mai visto una cassiera girare con i pattini. No, no troppa modernità non le piace.
"Scusa Ale, ma un negozio normale con un commesso con cui parlare senza avere un numero in mano no?"
Sclero al terzo tentativo di passare dal salumiere e cedo alle insistenze di mia madre che con gli occhi fuori dalla testa comincia a dare segni di nervosismo. Conosco molto bene quello sguardo, quando ero bambino era presagio di schiaffoni e dato che non mi sembra molto carino che decida di appiopparmi una schiaffo alla mia età e in mezzo alla corsia dei detersivi preferisco uscire.
Vorrà dire, cara mamma, che mangeremo panini imbottiti di pane.
"No, Ale, facciamo così che domani vai te a fare la spesa...da solo!!!"
Ok, per stasera caffè latte con pane raffermo!
Basta un nano secondo per tornare indietro nel tempo!!!