Nel mio lavoro di ristoratore conosco tipi interessanti, strani e a volte completamente fuori dalle righe. Sono anni che mi dedico al pubblico, al cliente da soddisfare, attento alle esigenze di ognuno e non soltanto perché questo mi permette di vivere, ma è anche la passione che mi tiene qui dietro questo bancone o davanti al tavolo pronto con la comanda!
E quello che ho capito in tanti anni è che tra i clienti son tutti amici e nessun amico. Ci deve essere rispetto reciproco che non deve mai sforare nella maleducazione, un rapporto dare avere condito con la gentilezza.
Ma a volte la buona educazione latita. Come ieri sera.
Una coppia come tante, seduta nel dehort che ho allestito con tanto di gazebo nel giardino di fianco al locale. La coppia è giovane. Avranno al massimo trent'anni. Lei sportiva con maglietta e jeans lui più classico con la cravatta. A vederli sorridere mi danno l'idea di due bravi ragazzi. Peccato fosse solo un idea.
Il locale era pieno per fortuna e ad aiutarmi c'era fra i soliti camerieri anche lui, Luciano, un ragazzo che sta frequentando la scuola alberghiera e che ogni tanto chiamo per avere un aiuto in più, lui contento si presta anche perché si specializzerà per il servizio in sala e avere rapporti con il pubblico non può che essergli utile. Uno studio psicologico della gente spartano, però efficace negli anni!
Luciano si avvicina al tavolo dei nuovi clienti dopo che lui, molto poco elegantemente ha fatto schioccare le dita in segno di chiamata, cosa che nemmeno l'ultimo dei cafoni di periferia usa più. La cosa mi irrita un tantino, non amo gli sbruffoni. La mia idea su di lui comincia a vacillare.
Dopo aver ordinato Luciano si allontana e noto sempre lui che rivolgendosi alla sua compagna lancia sguardi di scherno verso Luciano e parlotta con lei ridendo.
Comincio a fumare dalle orecchie!
Luciano consegna la comanda e aspetta che il vassoio sia pronto. Nel frattempo il tizio lo chiama altre tre volte lamentando la lentezza. Luciano ossequioso spiega che stanno preparando l'ordinazione. Questo si alza e lo minaccia che se entro un minuto il vassoio con l'ordine non è sul suo tavolino ribalta il locale e che lui deve fare lo spazzino non il cameriere!
A parte il confronto che doveva essere offensivo per Luciano e che invece offende soltanto la categoria degli operatori ecologici e che ho trovato di cattivo gusto quello che mi ha fatto sbottare è stato l'atteggiamento tenuto con chi lavora. Luciano, un ragazzino di 16 anni che non passa le sue giornate a bighellonare in giro ma studia e lavora. Lavoro che dubito avvezzo il trentenne spocchioso!
Un ennesimo insulto al nostro lavoro e a Luciano e scendo dalla pedana. Non sono mai stato un rissoso e mai ho buttato fuori nessuno dal mio locale, eppure dalla stazza potrei sembrare uno poco tollerante. Mi avvicino e copro con la mia persona il pidocchio vestito da festa. Lui alza lo sguardo, si alza, mi chiede cosa voglio alzando troppo la testa che sento un crac delle ossa del collo. Uno spocchioso senza fisico bestiale!
Lei si scusa per lui. Non accetto che una donna debba coprire un simile individuo come non accetto che un simile individuo si prenda gioco dei miei ragazzi deridendo il loro lavoro. Lo invito ad uscire, silenziosamente, come niente fosse, gli congedo questa facoltà per non fargli fare brutta figura davanti alla sua donna.
"Perché se no cosa mi fai?" Mi dice alitandomi sul petto. Perché se no ti metto al posto di quelle due fette di pane, vedi quelle che stanno ballozzolando sul tostapane. Ecco lì ti infilo la testa di facocero che ti ritrovi e ti tosto per benino poi ti imburro e ti do in pasto al mio gatto! Va pazzo per la testina di vitello abbrustolita!!
E me ne vado. Al bancone mi volto verso il giardino, lo spaccone non c'è più.
Che maleducato non ha nemmeno salutato!!