Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

Messaggi di Gennaio 2008

Il bullo e il secchione

Post n°198 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da righe_di_vita
 

Giovanni arriva sempre a scuola ben pettinato, ben vestito e con le scarpe lucide. Nella quinta elementare del mio piccolo paese era molto conosciuto Giovanni, il figlio della "signora" maestra e per giunta "secchione"!
E' bravo in tutto Giovanni, grammatica, matematica, geografia e storia e noi, compagni di classe un pò ci stava sulle scatole. Per usare un eufemismo meno acido e volgare. Io poi, più di tutti perchè l'avevo come compagno di banco e dato il mio caratteraccio poco incline alla gentilezza e sopratutto alla sudditanza ero quello meno agevolato, l'antipatia fra noi toccava punte altissime, come le cime delle nostre montagne.
E facevo di tutto per oscurare la sua immagine di bravo scolaro, attento e diligente, lo innervosivo tamburellando con la matita sul banco, cantavo la montanara a bassa voce impedendogli di ascoltare la lezione e gli fregavo le matite colorate quando lui era chiamato alla lavagna. Non sopportavo la sua aria di saputello e quindi dispensavo dispetti come confetti ad un matrimonio.
E lui, niente, mi guardava con quell'aria distaccata, tentando di nascondere il malcontento per avermi come compagno di banco. E lo so che avrebbe voluto accanto Antonio, con lui c'era amicizia, affinità nello studio e poi erano cugini, in un certo senso si sarebbe sentito protetto in quanto il cuginetto era il bulletto di paese.
Dovevo in qualche modo superarlo, anche a costo di essere sospeso. Ecco la tanto aspettata occasione.
In programma una gita a Torino, per visitare il museo del risorgimento. L'entusiasmo alle stelle, un giorno di festa, niente scuola, niente compiti e niente Giovanni attaccato al mio gomito!
Sul pulman che ci portava verso la città mi sedetti dietro di lui, insieme al mio amico di scorribande e mascalzonate.
Ad accompagnarci c'erano due maestre, che a fatica riuscivano a calmare i nostri animi scatenati, primo tentativo le classiche canzoni da "gita" che naturalmente si stonavano così tanto da indurre le malcapitate insegnanti al saridon buttato giù in gola a secco.
Il secondo era la storiella simpatica di un fatto accaduto ad ognuno di noi. Dopo il primo alunno sventolavano bandiera bianca e si sedevano stremate e nervose.
Giovanni fungeva un pò da capoclasse e si sa come venvano trattati i vice maestra: gli tirammo di tutto addosso, dalle scarpe alle merendine, a lui e i suoi amici fidati.
Finchè non ci fu un corpo a corpo fra noi due, botte da orbi tra capelli strappati, pugni allo stomaco e le povere insegnanti che , in mezzo per dividerci, le prendevano di santa ragione. Finchè non li afferrai un orecchio, avevo un insegnante che mi tirava via di peso , ma io non staccavo le dita dall'orecchio di Giovanni che urlava come una sirena della polizia, si allungava come un elastico per seguire le mie dita nel tentativo di sentire meno male.
Era bianco da far paura, scoppiò a piangere all'improvviso dopo la mia ennesima strizzata: gli avevo leso la cartilagine!
La gita finì in un pronto soccorso. Mi sentii per la prima volta in vita mia un verme, e tremavo dalla paura, non tanto per Giovanni ma per le conseguenze che avrei avuto a casa, dai miei, da mio padre.
Risultato: sospeso dalle lezioni, dopo la visita dal preside e una paccata di sberle da mio padre.
Un bullo ridotto al minimo. Mai più attentati all'orecchio di un compagno, anche se fastidiosamente secchione!!


 
 
 

Post N° 197

Post n°197 pubblicato il 26 Gennaio 2008 da fionamay10
 



   Nel sorriso che vive dentro..........
   di fionamay per lo spazio di Alex

 
 
 

Post N° 196

Post n°196 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da fionamay10
 

                      Flamenco per gli spericolati e valzer per i più pigri

 
 
 

Un pò di te.

Post n°195 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Mariluci17
 


Per guardare in su e trovare un pò di te.
                                                                   Img. Mariluci17

 
 
 

Ancora bella!

Post n°194 pubblicato il 25 Gennaio 2008 da Mariluci17
 

Piccolina, robusta ma non troppo, sempre vestita di scuro con il grembiulino nero legato in vita, dal mattino alla sera, andava a messa la domenica con il grembiule, tanto, diceva, devo solo attraversare la strada. E poi a Dio non guarda come mi vesto!
Bella mia nonna!!
Gli occhi vispi e attenti, la bocca che ormai era una caverna, senza denti ma non voleva la dentiera, anche qui aveva una regola divina: - Dio mi vuole senza denti, e io quella roba di ferro in bocca non la metto!-
Giustificando così la paura che aveva del dentista.
Ah che belle le giornate d'estate in campagna! Quando nel pieno del torrido prendeva le tavolette di ghiaccio dal freezer, poi li chiudeva dentro un canovaccio da cucina e prendeva a martellare fino a ridurlo in polvere. Poi preparava dieci bicchieri e divideva la polvere fredda spruzzava un pò di limone.
Noi bambini con le mani appoggiate al tavolo la gurdavamo meravigliati per il prodigio del ghiaccio. Erano le nostre merendine, semplici al limone, mia nonna non aveva la più pallida idea di cosa fossero gli sciroppi.
Sono cresciuta a limone e ghiaccio e , quando le cose giravano meglio per merenda c'era pane e pomodoro appena raccolto dall'orto. Che profumo quel pomodoro!!!
Poche cose, da dividere in tanti, a volte anche con i figli dei vicini. Lei non discriminava e non favoriva mai i suoi nipoti, i bambini sono belli , tutti. Lei adorava i bambini. Aveva avuto nove figli, due persi in fasce per una malattia che adesso non fa più tremare. Ma erano altri tempi, dove si moriva per una malattia sconosciuta o per mancanza di medicine. Due se ne sono andati troppo giovani perchè i suoi occhi smettessero di piangere.
Che bella mia nonna!
Con i capelli raccolti in quello che le signore "ricche" chiamano chignon, ma per lei era solo il "puciu", per tenere raccolti i pochi capelli rimasti, bianchissimi e lunghi. Le sue figlie a insistere per portarla dalla parrucchiera, ma anche in questo si scontravano contro il muro che non amava nulla di moderno e ripeteva ogni volta: - Mi e taiu mi"! (Me li taglio io).
Una vita di sacrifici, sofferenza ma con dignità, portando avanti quei valori in cui credeva, fino alla fine, anche quando la malattia le portò via i pensieri e i ricordi rimase sempre fedele al suo credo, la famiglia innanzi tutto!
Era bellissima mia nonna, con il suo vestito scuro e il grembiule legato alla vita, anche il giorno del suo ultimo viaggio.
Splendida in quel sorriso enigmatico, con il suo rosario fra le dita e il velo fra i capelli.
E sapevo già che dentro i miei sogni lei sarebbe stata sempre la più bella!

 
 
 

Ignoto

Post n°193 pubblicato il 24 Gennaio 2008 da righe_di_vita
 


Silenzio in un vuoto tra i campi,
e i sensi che corrono lontano.
Un viaggio da solo,
un pò clandestino dentro la favola mia.

 
 
 

Post N° 192

Post n°192 pubblicato il 23 Gennaio 2008 da fionamay10
 
Tag: Ritmi

                                       Joe le taxi  -  Vanessa Paradis

 
 
 

Faccia da schiaffi

Post n°191 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da Mariluci17
 

Come un sorriso beffardo, una faccia da schiaffi
possa diventare un mito!!
Imparate uomini!

 
 
 

Labirinti

Post n°190 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da righe_di_vita
 
Foto di righe_di_vita

Spesso sei costretto a vivere situazioni che non senti tue e che non ti interessano affatto, e non puoi gestirle in maniera definitiva non per mancanza di volontà, dipende da dove arrivano le magagne. Se sono dalla messaggeria diventano incofutabilmente incontrollabili.
L'impronta che lascio nel reale con il modo di essere si riflette inevitabilmente anche nei rapporti virtuali, sono un uomo discreto, non esibizionista e sopratutto non impongo la mia presenza, tantomeno se capisco di non essere gradito. Per questo è difficile trovarmi in qualche messaggeria a lasciare poesie e madrigali, elogi alla bellezza per scopi fin troppo chiari e a volte camuffati da un interesse per le capacità di fare blog, che non esiste.
E mi rendo conto che è ingestibile chi entra massacrandoti con scritti fin troppo eloquenti a cui tu non dai una risposta, non ti interessa, non trovi interessante ciò che dice. Ma non basta, non si ferma.
Ognuno è libero di fare tentativi, corteggiare, cercare un contatto, sono d'accordo, ma credo ci sia un limite anche a questo, sopratutto di fronte ad un palese no.
Nessuno ha il diritto di vessare, insistere, imporre la sua presenza se non accettata. Non è corretto e onesto e sopratutto non lo è rispetto a se stessi. E' come elemosinare una parola, prevaricare la personalità di chi riceve e non vuole.
Nel reale ci si ferma davanti all'indifferenza, c'è la ragione che impone un altolà per non finire per calpestare la propria dignità.
Ma qui la dignità dov'è? Celata come la propria immagine dal monitor, senza volto inesistente come la logica.
Mi chiedo cosa fa pensare a certi individui di essere infallibili dietro un monitor e senza la minima conoscenza dell'altro.
Lo so che non ci sono risposte adeguate, è tutto soggettivo, e non aspetto una soluzione ottimale. No. Sarò sempre quell'uomo che non ti chiederà mai chi sei.
Una riflessione innescata da un post di Fionamay " Come pioggia al rallentatore", che mi ha fatto riflettere malgrado sia un racconto giovanile, ma fondamentalmente l'argomento è  sempre, attuale e mai chiuso: la voglia di annullare, con gesti e parole anche gentili, la personalità di un altro.

 
 
 

Il colore del passato

Post n°189 pubblicato il 19 Gennaio 2008 da righe_di_vita
 


In un vecchio atlante, trovato in soffitta
c'è una storia come tante, di un ragazzo che prendeva a prestito
la conoscenza per farla sua.
E' l'idea di strade e mani intrecciate nel tempo,
che restano fissate nella memoria,
proprio come le ingiallite pagine di un libro.
                                                                       Img. righedivita

 
 
 

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