Creato da righe_di_vita il 01/04/2007

Titoli di coda

Per entrare sotto la pelle, penetrare emozioni con il linguaggio delle immagini adattando le semplici parole!

Messaggi di Marzo 2008

Il debito di nozze

Post n°245 pubblicato il 31 Marzo 2008 da Mariluci17
 

Per tanto che mi sforzi, non riuscirò mai a capire cosa porta la gente a spendere un sacco di quattrini per riempire le "panze" di cento invitati ad un matrimonio.
Siamo in tempo di crisi, che al confronto la grande depressione ci fa un baffo. Eppure c'è chi si indebita a dismisura per fare "la bella figura" con parenti e amici ospiti di nozze di un figlio.
Con Graziella ed Enrico c'è un'amicizia che dura ormai da anni. Li ho incontrati una decina di anni fa ad Alassio, ero in ferie già da una settimana e mi stavo annoiando un pò, per la verità.  Finchè un sabato pomeriggio vidi sulla spiaggia questa nuova coppia. Lei molto allegra e vivace, lui un uomo posato, dall'aspetto molto serioso. E questo ragazzo di quindici anni terribile ma simpaticissimo. Non impiegai molto tempo per fare amicizia.  Graziella si è dimostrata subito una donna molto cordiale, sincera una. per dirla tutta "alla buona, rustica"!  Cominciammo ad uscire alla sera, passeggiando per Alassio, dentro il famoso "budello" e scherzando , ridendo di tutto ciò che ci passava davanti.  Finite le ferie ci scambiammo i telefoni e l'indirizzo e riprendemmo a frequentarci anche in città.
Enrico aveva una piccola ditta di trasporti, che , dopo anni di lavoro incessante negli ultimi tempi, purtroppo, perse colpi. Lui giustificava la discesa con l'aumento di queste piccole aziende e con la multitudine di tasse da pagare. Insomma, era al capolinea e vicino alla crisi di nervi. Comprensibile del resto.
Riuscì a vendere tutto prima del fallimento totale.  Intanto il figlio si fidanzò, e l'altra domenina convolò a nozze con una bellissima ragazza del sud.
Coinvolti senza rendersi conto, forse, dall'entusiasmo dei consuoceri, nei preparativi che comportarono delle spese assurde. Loro cercavano di ridurre al minimo gli inviti, ma per quanti sforzi facessero dall'altra parte c'era il caos tra amici, parenti vicini di casa che obbligatoriamente dovevano presenziare, il parroco del paese e la perpetua. Insomma, a conti fatti, un centinaio di persone a cui trovare anche una sistemazione.
Il giorno del matrimonio era tutto pronto. Con grandi sacrifici cercarono di tenere il passo e accontentare il loro unico figlio.
Ma Enrico  quel giorno era agitato, lo vedevo rimbalzare tra un tavolo e l'altro del ristorante come in trance. Si sedette al mio tavolo e si sfogò.
Le abitudini sono molto diverse, e lui pagava per questo sopratutto. Lui avrebbe voluto qualcosa di più intimo, anche perchè il momento non è ideale per le spese inutili. Mi raccontò di scontri all'ultimo euro con la famiglia di lei, dove veniva tacciato di essre un tirchio e di non badare alla felicità del figlio. E qui, secondo me, doveva entrare in scena il figlio e imporre una condizione più semplice, meno dispendiosa.
Del resto sono giorni frenetici e lo capisco, ma mettere in ginocchio tuo padre e tua madre per un giorno che è sopratutto dedicato a due persone, mi sembra un esagerazione assurda.
Le differenze di mentalità di vedono, e diventano una voragine di apparenza e superficialità. Si imparasse a badare di più alla sostanza delle cose: un matrimonio è un dialogo a due, gli altri sono un contorno. Ritengo fondamentale la presenza delle rispettive famiglie e basta.
Io ho fatto così. Al mio c'erano venti persone, gli intimi. Con gli amici e gli altri parenti una pizza insieme e una birra possono bastare.
Ed ero giovanissima anch'io. Eppure il rispetto per il lavoro e i soldi parte proprio da queste cose. Sopratutto in questi momenti di "magra", dove non trovo giusto che un genitore si debba fare debiti per pagare il ristorante a gente che nemmeno conosce!
Se ci sono degli auguri da fare, oggi, li farei ad Enrico e Graziella!

 
 
 

Post N° 244

Post n°244 pubblicato il 30 Marzo 2008 da fionamay10
 

                               la   Marti che vola.....................  di fionamay

 
 
 

Every breath you take

Post n°242 pubblicato il 30 Marzo 2008 da righe_di_vita
 
Tag: Ritmi


Un passo indietro

 
 
 

Song

Post n°241 pubblicato il 29 Marzo 2008 da Mariluci17
 

Tu devi, amarmi con tutto il tuo cuore
o non darmi nemmeno un pò d'amore.
Misera cosa è l'amore a metà:
non è prigionia nè libertà.

E' con l'anima che mi devi amare
oltre che con il corpo, lietamente,
o ad un'altra il tuo amore dedicare
e me ne importerà meno di niente.

Sara Teasdale

 
 
 

Post N° 240

Post n°240 pubblicato il 27 Marzo 2008 da fionamay10
 

                        Linee di marzo sulle strade per Roma........  di fionamay

 
 
 

Pasticci ed impicci

Post n°239 pubblicato il 27 Marzo 2008 da righe_di_vita
 

Non ho bisogno di acquistare la settimana enigmistica, il quesito della Susi ce l'ho in casa: il quesito della Fede!!
E' tornata a casa l'altra sera  agitata, rossa in viso e abbastanza arrabbiata. Le chiedo cosa succede, mi racconta di aver visto la mamma di una sua amica uscire da un bar abbracciata ad un uomo che non era il marito.
Bene, le dico, quindi?
- Come quindi papà!! Ma hai capito???  L'ho vista con un altro!!!-
Scioccata, quasi incredula da quello che ha visto. Mi rendo conto che è la sua prima esperienza di verità nascoste, di giochi del destino che ti mettono davanti una situazione, a cui, la sua giovane età, da il diritto di prendere in mano la situazione e risolverla. Al che, capito questo la blocco prima che combini qualche casino di troppo. Le spiego che nella vita personale di una coppia non si deve entrare assolutamente, malgrado sia evidente la discrepanza, tra quello che ti racconta l'amica e la realtà.
- Si, ma tu mi hai insegnato ad essere sempre sincera!-
E allora spiego che la sincerità va rispettata se si tratta di noi stessi sopratutto, che comunque quella sua verità non ha nulla a che fare con la sua famiglia, la sua vita e che anzi, potrebbe compromettere al peggio un rapporto già traballante di suo.
- Ok, non guarderò più Giusy negli occhi, va bene!!-
Santo cielo Federica. Oltretutto la fa tragica su una verità che alla fine gratifica chi? E le spiego che in fondo nemmeno lei è stata molto sincera con me, ma un conto è nascondermi la festa a sorpresa con la casa piena di ragazzi. Un conto è andare a raccontare alla sua amica quello che ha visto!
Siamo su due binari diversi, viaggiamo in parallelo, ci guardiamo ma non ci capiamo. Dopo un paio di battute le dico di fare ciò che vuole.
Io ho imparato con il tempo a farmi esclusivamente i fatti miei.
Spero lo faccia anche lei, anche se è pur sempre un esperienza scontrarsi con la realtà, avere un confronto con chi le dirà sicuramente di farsi i fatti suoi.
Probabilmente la terrò d'occhio. La faccenda è seria e non vorrei si trovasse in un gran bel casino!!

 
 
 

Novità

Post n°238 pubblicato il 25 Marzo 2008 da Mariluci17
 

Si riprende la vita               Img. Mariluci17

 
 
 

Post N° 237

Post n°237 pubblicato il 21 Marzo 2008 da fionamay10
 
Tag: Ritmi

                                     Billie Holiday    -     Lover Man

 
 
 

Come la sua terra

Post n°236 pubblicato il 21 Marzo 2008 da Mariluci17
 

Nel campo da arare si invecchia,
incanutisce anche il sudore,
vento forte della sera che imbratta le ombre:
di quella volta che vidi il viso solcato da rughe di mio nonno.
Come la sua terra.
                                             Img. Mariluci17

 
 
 

La vamp (ira) in ufficio

Post n°235 pubblicato il 20 Marzo 2008 da righe_di_vita
 

Tornato dall'ennesimo viaggio di lavoro trovo una sorpresa in ufficio. Premesso che dovrebbero chiedere a me prima di assumere una qualsiasi operatrice o operatore nella ditta, stamattina sono stato fermato da una bellona in tacchi a spillo e minigonna.
Da dove arriva questa, penso mentre cerco di guadagnare la porta del mio ufficio. Mi tratta come un qualsiasi cliente e mi invita ad uscire in quanto è l'ora della pausa pranzo.
La squadro dalla testa ai piedi piuttosto irritato e le chiedo di qualificarsi.
- Non ti interessa chi sono, devi andartene e basta!-
A parte quel tu che ho trovato irritante e sgarbato, io e lei non abbiamo mai preso un caffè insieme e chi le da il diritto di parlare così ad un estraneo, quant'anche fosse stato un cliente. Anzi, meno ancora visto che il mio lavoro si basa proprio sul rapporto con il cliente.
Al che mi obbliga, dopo un paio di sparate micidiali sui suoi compiti all'interno della ditta, di presentarmi: sono il capo qui!
Non ho mai visto cambiare colore così velocemente!! Adesso mi diverto io cara la mia impiegata da strapazzo. Una ventina di anni, bionda oro, occhiali scuri sulla testa e l'aria di chi sa tutto della vita.
Le spiego quindi che lei non è autorizzata comunque a rivolgersi in maniera così maleducata con nessuno all'interno della ditta. 
Le spiego che per quanto mi riguardo rivedrò la sua assunzione, visto che è stata decisa senza il mio benestare.
Le spiego che gli stipendi qui dentro vengono pagati dal cliente, e che se lei tratta tutti così prima o poi, qualora lavorasse con me, sarebbe stata costretta a cercarsi un altro posto.
Intanto che elargivo minacce e consigli lei si atteggia a femme fatal, mettendo in mostra le gambe, per altro già abbastanza scoperte, facendo mossettine con la bocca e parlando come Veronica Lake nei suoi film anni cinquanta, con quella voce stridula e falsamente mielosa che è tipica di chi non afferra nulla di quello che stai dicendo e, sopratutto non sa nulla del lavoro.
Ma ciò che mi irrita di più è vedere questi ragazzi/e giovani che si fregiano di diritti che non hanno e non capisco da dove prendano il motivo per sentirsi così indispensabili. Affacciarsi nel mondo del lavoro richiede una buona dose di umiltà e rispetto. Quando vedo queste caratteristiche di solito è una persona capace, volenterosa di imparare e che mette dinanzi a tutto la voglia di crescere mentalmente e non solo fisicamente.
Esseri belli e mettersi in mostra non sono un biglietto da visita che ti permette di salire sullo scranno.
Non siamo a Mediaset, e non sono i provini per diventare una velina. Se è questo che ti interessa hai sbagliato lavoro.
Offesa e irritata per il mio atteggiamento poco incline agli sguardi di approvazione verso l'esposizione fisica, mi lancia un "mi licenzio"!!
Non puoi licenziarti, le dico.  E lei ammiccando:
- ah no? Allora posso restare qui vero, hai bisogno di me?-
No cara mia, non puoi licenziarti semplicemente perchè non sei mai stata assunta.
Se ne va tra gli insulti e le bestemmie alla Bertè nel dopo festival.
E' finita miseramente la sceneggiata della vampira a tutti i costi.

 
 
 

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