Titoli di coda

Post N° 443

La gabbia vuota, si parte per lidi caldi e....
l'ultimo chiuda la porta!

Img. Mariluci17 - Torino "borgo"-

Papà mi sposo!

Fantastici ragazzi con i loro sogni nel cassetto e la facilità con cui li espongono, come se fosse detto e fatto e tu a spiegare con parole semplici che non si deve mai fare i conti senza l’oste.
Frasi fatte e luoghi comuni a cui mi appoggio come ad un albero maestro mentre la barca va alla deriva mentre mia figlia, con il suo sorriso migliore mi annuncia:
- Papà, mi sposo!!-
Resto così, immobile, basito con il giornale davanti alla faccia!
- Bè non dici niente???- Incalza la peste di casa.
Cosa vuoi che ti dica, che non sono d’accordo perché sei troppo giovane, perché non è il momento di fare il grande passo.
Cosa vuoi che ti dica, che non approvo visto che nessuno dei due novelli futuri sposi ha un avvenire assicurato dal lavoro e dallo studio?
Alzo gli occhi al cielo e spero tanto sia una delle tante trovate della Federica per mettermi un po’ di ansia. Insomma uno scherzo anticipato di carnevale.
Macchè, illuso che sono lei parla sul serio, fa progetti di casa e arredamento e poi l’abito da sposa che non deve essere troppo vistoso e gli amici, pochi, da invitare e io e la mamma la nonna che sicuramente sarà felice quando lo saprà (dell’infelicità mia e di sua madre non le importa molto, siamo optional!!) e poi ancora la cerimonia semplice in una cappella intima e il pranzo, in piedi ovviamente, seduti al tavolo è “roba da vecchi”!!
Il giornale mi scende sulle ginocchia, lo piego e alzandomi lentamente, lo posiziono sul tavolo davanti al divano. Mi avvicino a mia figlia, con un mezzo sorriso che lei prende subito come un approvazione, diritto come un fuso davanti a lei avvicino il mio viso al suo e un sussurro il mio deciso :- Scordatelo Fede, cancella questa ipotesi dal tuo cervellino. Adesso no!!!-
Spalanca gli occhi la bimba, come se l’avessero colpita al cuore, esce dalle sue labbra un flebile perché, lo sento che in questo momento teme la mia ira e lo sa che sono sempre al suo fianco in qualsiasi situazione, ma non certamente in questa dove c’è in gioco la sua vita!!
Mi bastano poche e semplici considerazioni per stendere la sua idea su un letto di incertezze, a cominciare dalla giovane età fino ad arrivare a come pagherete l’affitto e che si scordi che io mi dia pena di aiutarla per i prossimi trent’anni!!
- Sono maggiorenne papà, non ho bisogno della tua approvazione…….volendo!-
Quel volendo sospirato parecchi secondi dopo mi mette di buonumore!! Sapevo che avrebbe esordito con la classica frase sono maggiorenne quindi…ma mia figlia, che non è stupida, sa anche che tradotta suona più o meno così : ok mi sposo contro la tua volontà e mi prendo la responsabilità del gesto qualora non fossi in grado ( e non lo sarà per ora) di mantenermi e gestire la vita a due!!
Che sinistra deve esserle sembrata alla Federica questa logica schiacciante!
Tant’è che dopo un paio di ore di musi lunghi e telefonate al compagno di fame e sete, Samuel, mi raggiunge in cucina, dove tra un boccone e l’altro sciorina la sua decisione, dopo attenta riflessione con Samuel la sentenza è:  Aspetteremo ancora qualche anno, si non siamo pronti!!
Le difficoltà da dividere in due senza aiuti fanno paura eh!!
Ma non dico nulla. Sapevo di dover solo aspettare.
- Guarda che non è per quello che mi hai detto, è che Samuel ci ha pensato parecchio e ha ragione lui è troppo presto!!-
E bravo Samuel che fa l’ometto maturo!!!
Intanto sparecchio con un espressione satanica sul viso che Federica raccoglie. Eccome!!!

Post N° 441

le discese del Simo
(foto fionamay)

Post N° 440

E ancora parole senza senso.
Tanti ragazzi, in fila all’entrata della scuola
le urla le risate,
la lezione
l’impegno
mozziconi di matita fra i denti
la paura dell’interrogazione,
lo scherzo all’amico
la ragazza più bella.
mi guarderà domani.
Domani.
Altre urla, disperate
il soffitto che crolla, quel tubo di acciaio
che piomba e colpisce al petto
grida di dolore, di rabbia
patetiche giustificazioni
scuse palleggiate, promesse mai mantenute.
Intanto una mamma piange
la ragazza trema e scivola in ginocchio.
Occhi azzurri spenti in quel domani
che non ci sarà.

Post N° 439

Acque minacciose - Ponte della Gran Madre - Torino -

Img. righedivita

Lucidità

Usciamo dalla nostra tana, dove pochi attimi prima ci leccavamo le ferite. Usciamo diffidenti, tu dal tuo posto di osservazione , io dal mio rifugio di carta. Ci puntiamo, osserviamo ogni movimento dell'altro, sfidandoci con le nostre lame luccicanti, pronte per essere brandite, pronte per uccidere.
Come abbiamo potuto ridurci così?
Eppure fino a pochi giorni prima eravamo uno l'estensione dell'altra, indissolubili, nel nostro mondo impenetrabile.  E' successo tutto all'improvviso, la mia incapacità di raggiungerti nel labirinto dei tuoi desideri e tu, sempre così severa, come una maestra di scuola che insegna, ma mai pronta per imparare.
Sono solo scuse le mie, tentativi di capire cosa è scattato nel nostro rapporto, cosa è mancato per riportarlo in vita.
E diventano inutili le parole, i gesti di sempre fastidiosi adesso, come risvegliarsi da un incubo.  Sguardi di fuoco, passiamo le giornate uno nell'assenza desiderata dell'altro, la non presenza che riabilita, conforta.
Subdoli profeti di stagioni appassite, tra insulti e calunnie che chiudono la strada, bloccano ogni via di accesso alla stabilità, alla comunicazione.
Siamo finiti, il nostro tempo è esaurito! Tu con le tue valige pronte, io con la sigaretta accesa, un giornale fra le mani. Alzarmi dalla sedia, per dare la giusta importanza a questo addio, per guardarti uscire fingendo un senso di disapprovazione, l'atto finale dovuto ai giorni insieme.  Non mi importava nulla.
Forse un giorno parlerò di te come un bel ricordo, una parte di me vissuta intensamente, voglio convincermi che sia così, perchè se no non potrei dare un senso a questo istante di indifferenza.
Il senso di vuoto è grande quando finisce una storia, anche se pensandoci bene , non è tanto la tua assenza a creare questo abisso del nulla, quanto ciò che sono stato io nel camminarti a fianco.
Non riuscirò mai a comprendere la trasformazione così infida di un rapporto.

Post N° 437

My Hero

(matita fionamay per Alex)

Post N° 436

Come Clean
(foto fionamay)

Voci

Com'è che voci ancora si levano da questi pendii ornati
di villaggi
che piombano e svaniscono nelle coste azzurre
del Mar Nero,
sulfureo e morto dicono sotto la zona superiore di vita
dove i pesci bollirono in nubi argentee esplose
in superficie.
Troppi fiumi coi loro gonfi effluvi hanno svuotato
i loro carichi in questa acqua, vegliata da cerchie
di montagne
senza nome, prima del Caucaso, prima della Ionia,
prima che Ovidio piangesse Roma nel selvaggio
nord-ovest,
prima di Dario e il suo esercito, della marcia di Senofonte,
prima di Eraclito, Anassimando, Democrito
e tutta quella banda di indagatori scassacoglioni, folli,
che osarono scrutare il cielo con pensosa arroganza.
Prima che i greci e turchi si battessero per questa vista,
e il sole bruciasse sul mare per chi voleva solo vederlo
bruciare.

( Stephanos Papadopulos )

Post N° 434

Scatto in Piazza Solferino di Mariluci17    Torino