Titoli di coda

Parabole bergamasche

I pargoli litigiosi di suor Nausica
(Buon Week-End)

Il Bepi-"portabile"

Accendo il computer, un attimo di libertà dal lavoro e penso a quanto fosse bello fino a qualche giorno fa accedere al mio blog, leggere e commentare il lavoro dei miei amici. Tranquillo senza interruzioni. Fino a qualche settimana fa, quando spinto da questi stessi amici ho insegnato al mio amico Bepi l'uso del portatile.
Ed è finita la pace!
Una grande scoperta per il Bepi che pensa più che altro di essere entrato nel giardino delle meraviglie, dove tutto è facile. Facile conoscere persone nuove e facile interagire con chiunque gli passi sotto il naso!
Tranne una, per il quale Bepi mi sta facendo impazzire, lei non lo degna molto di risposte e lui annaspa cercando il modo giusto per interessarla.
"Se bea e non me varda!" Lo ripete come un karma ogni volta che mi vede seduto in postazione, e sento il peso dietro le spalle al punto che sfinito dai vari vai qui, cerca questo gli lascio la poltroncina e me ne vado prima che passi le sue dita nel tritacarne.
L'abbigliamento del perfetto utente internet è il pigiama di flanella che il Bepi usa come tuta, ciabatte scollate e calzino colorato anti nebbia.
E scorre le pagine con avidità, ha imparato cos'è la messaggeria e non perde occasione per farsi mandare al diavolo. Crea e cancella cartelle personali di prova. Ho il pc pieno di cartelle...vuote!!
Tutte creazioni del Bepi che non ha ancora capito che ogni cartella può contenere più file. Il problema sta nello spiegargli cosa sono i file e la differenza con le cartelle.
Sono esausto!
Del resto il Bepi è un uomo convinto di essere un grande amatore, quindi nell'approccio in messaggeria ha un sistema tutto suo collaudato da decenni di rifiuti, ma lui imperterrito continua con gli attacchi anche in internet e allora scrive alla sfigata di turno che cosa ci fa in internet se poi non risponde ai suoi versi. E si, il Bepi ha una sua teoria sulle chat e i blog: se entri devi assolutamente volerlo conoscere, soprattutto se sei bella alta e possibilmente disponibile, per cui quando questo non succede chi ne fa le spese sono io!
Intanto sto pensando di comperarmi un nuovo portatile, usato con il Bepi mi porta soltanto problemi, mi cancella fotografie che vorrei postare e l'altro giorno dopo aver scritto un racconto per un post non l'ho più ritrovato fra le cartelle salvate!
"Non c'era niente di interessante e ho battuto elimina!" Mi dice con un aria scema e l'alito che sa di bianco secco!!
Perfetto!! Non sono più padrone dei miei files!
Ora sto cercando di convincerlo che i disegni dell'ippocampo non sono un bene comune e lui non può assolutamente appropriarsi di uno di questi, a cui per altro crede di rivedersi, e postarlo sul suo profilo!
Una dura battaglia, il Bepi a comprendonio è veloce come un topo in trappola!
Tutto ciò che esiste in internet gli somiglia, per cui avanti popolo ce n'è per tutti!!!

...

gatti
(di fionamay) 

Cioccolatň

Chi l'ha detto che il cioccolato fa male?
Img. Mariluci17  "Cioccolatò Torino"

Caffčlatte per cena

Come sempre faccio molta fatica a trattenere mia madre in città. Come arriva già vuole andarsene sui monti. Heidi un po' attempata, però so e capisco che lei si sente viva soltanto al suo paese, fra boschi e immenso verde, volendo con qualche capretta che però non le fanno ciao. Mai!
I monumenti di Torino non l'affascinano per nulla, come i tram che per lei sono soltanto un fastidioso rumore notturno, per non parlare del traffico demenziale che c'è qui da noi e che per lei è "roba dell'altro mondo"!!!
Insomma un fatto è certo, che volerla ospitare a casa mia è un impresa. Forzatura che comincia dal mattino quando si alza e borbotta per la velocità di esecuzione che abbiamo noi cittadini, sempre di corsa per vestirci, fare colazione e raggiungere il posto di lavoro su "quelle scatole infernali e pericolose", definizione da sempre usata da mia madre che odia le automobili e tutto ciò che di meccanico è in movimento e fa rumore!
Poi c'è la spesa. Ora, lei è abituata al suo negozietto di montagna, dove trova in un unico stanzone di tutto, dalla pasta al cacciavite. Nel suo negozietto dove conosce da anni i proprietari che si sono susseguiti di padre in figlio, conosce la loro storia, i dolori e le gioie. Per dirla come lei un paese una grande famiglia.
Oggi per farle capire l'utilità di un centro commerciale l'ho portata al carrefour!
Non l'avessi mai fatto!
L'entrata è stata a dir poco tribolata. Un lungo giro per trovare parcheggio, e già dava di testa perché è impossibile per lei perdere dei quarti d'ora per posare l'auto.
L'entrata è stata traumatica, gente che entrava e usciva da un'unica porta, che spintonava con i carrelli le gambe altrui e lei che si lamentava, dovevo avvisarla che ci volevano i "parastinchi" per fare la spesa a Torino!
Un giro fra gli scaffali dove non trovava nulla, non c'è la polenta così, il pane cosà, e poi che casino alimentari mescolati ai libri e ai televisori. Un macello!!
Davanti al banco dei formaggi le sono saltate le valvole del tutto. Ma cos'è questo numero da prendere? Ma tutta sta gente non lavora? E poi mai visto una cassiera girare con i pattini. No, no troppa modernità non le piace.
"Scusa Ale, ma un negozio normale con un commesso con cui parlare senza avere un numero in mano no?"
Sclero al terzo tentativo di passare dal salumiere e cedo alle insistenze di mia madre che con gli occhi fuori dalla testa comincia a dare segni di nervosismo. Conosco molto bene quello sguardo, quando ero bambino era presagio di schiaffoni e dato che non mi sembra molto carino che decida di appiopparmi una schiaffo alla mia età e in mezzo alla corsia dei detersivi preferisco uscire.
Vorrà dire, cara mamma, che mangeremo panini imbottiti di pane.
"No, Ale, facciamo così che domani vai te a fare la spesa...da solo!!!"
Ok, per stasera caffè latte con pane raffermo!
Basta un nano secondo per tornare indietro nel tempo!!!

...

Lady Madonna
(nikon alla mostra e accompagnamento musicale per la gioia di Alex)

Villa Taranto

Gita sul lago  Im. Righedivita

Luna Civetta

Le Mani Piene

L'orlo da rifare,
la tua saggezza di cocci
da bruciare
sconfinata libertà della valle
dove riscaldi ancora
la parte del tuo letto
vuoto
Giro intorno alla tua solitudine
che cerchi,
che speri e non rinneghi
come quei giorni d'inverno
in tre davanti al fuoco
a raccontarci la vita,
tu a sperare della mia
mio padre a rincorrere il suo sogno
per farlo diventare mio.
Raggiante comunque
nel grembiule nero,
in attesa di quel giorno
perfetto
a cercare ancora le sue spalle e
mi consoli...
" Le tue mani non saranno mai vuote"!

La Notte della Finestra

Dalla finestra entra la notte
anche se
gli scuri sono accostati.
Entra
e porta
quelle sue dita di ragazzo di Torino sopra le mie
a raccontare la sua storia,
i suoi dolori,
la sua terra addosso,
il suo cielo che è sempre lì fuori
attaccato al tetto del solaio,
il suo cuore che è quel battito
in uno spazio profondo e vicino,
sommerso, della notte.
Entra
e porta
l'inevitabile paura legata all'amore
del non ci rivedremo più,
ci succederà qualcosa,
l'alba si infilerà nelle nostre notti
come un alito che ammazza.
La notte della finestra
ferma sulle mie palpebre color bluette
e
sulla mia bocca senza rossetto.

(nikon a Lodi di fionamay)