Titoli di coda

Annerire gli spazi con un puntino

Ho scelto.

Ho scelto un fondale per questa sera:

so che vorrei la tua faccia
tutta intera e chiara
una scena vivida all'improvviso,

una traccia elettrica dall'orlo dei lampioni.
              *******
Ho da fare come un percorso
su una parete illuminata
ed ogni punto sarà uno spazio da annerire
per vederti nascere
apparire dal nulla.

( Di Anna Ruotolo)

...

E c'è sempre
quella terra di mezzo
dove camminare e respirare controvento.

Titoliperlestate

                                   

                            NaveScuola per i ragazzi di blog gemellati
                              affinchè si appuntino il movimento di
                                          Antony Romeo Santos
                               e tengano conto della maglina utilizzata 
                                              come seconda pelle
                                             Gracias por existir!                                         

Lo sgabello incantato

Dopo anni di lavoro dietro il banco di un bar  mi scopro ad essere ancora stupito della varietà della gente e quando pensi di avere un idea su tutti ecco che arriva l'eccezione che conferma la regola!
Divido per categorie i miei clienti, quelli del mattino assonnati e nervosi per il caldo che si accalcano davanti al banco sempre di fretta. Una fretta con gli occhi cisposi e movimenti lenti. La fretta solo a parole e conta solo per me che devo preparare la colazione in un nano secondo mentre il cliente frettoloso si, fa per dire, schiaccia ancora un pisolino davanti al cappuccino fumante!
Gli uomini sono meno svegli delle donne. Questo è un parere dopo anni di osservazione del mondo davanti al bancone.
L'uomo in genere entra con passo stanco, il banco gli serve per frenare i suoi passi, si siede sullo sgabello ti guarda ma non ti vede e ordina il solito che beve ad occhi chiusi. Sono sicuro che se gli mettessi del fiele nel caffè non se ne accorgerebbe nemmeno!
La donna no! La donna entra con passo deciso ticchettando sui tacchi con effetto dolby surround, lascia una scia di profumo che diventa difficile anche per il bell'addormentato sullo sgabello non accorgersi del suo arrivo.
La donna non chiede il solito, e non ne ha bisogno di certo soprattutto se è una bella donna, mi ricordo bene cosa prende e prima che arrivi al banco e già belle che servita!!
La donna in genere ti saluta con cordialità, l'uomo bofonchia indispettito anzi dalla tua presenza se non fosse che il caffè dovrebbe se no farselo da solo e allora meglio dormire un minuto in più e preparare la moka a casa!
La donna si informa sulla tua salute, l'uomo è preoccupato solo per la sua e non gli frega nulla di come stai e se hai dormito!
Però un fatto accomuna tutti gli uomini mattinieri di un bar, addormentati o meno appena vedono una donna eccoli belli svegli e pimpanti a cercare un posto accanto alla signora profumata, con l'aria interessata di grandi conquistatori pronti anche a mettere mano al portafoglio per pagare la colazione alla bella di turno pur di entrare nelle sue grazie. E di solito arrivano tardi al lavoro per questo! E di solito non cuccano un bel niente se non un paio di buon giorno detti con indifferenza, perché la donna adesso non la conquisti pagando il conto, anzi, la infastidisci. Ma l'uomo, cacciatore di frodo, non si avvede del tempo che cambia e resta fermo al le pago un caffè ed è fatta!!  Tapini e ingenui.
Ma si sa, l'uomo davanti al bancone di un bar è semplice,privo di idee e poco attivo cerebralmente, lascia che a parlare sia il suo sguardo da pesce lesso, rapito da cotanta bellezza e non sente mai le battute che lascia dietro di se. Quello è compito nostro, dei baristi raccogliere le frasi che di solito si dicono le donne al passaggio di un lumacone e non gratificano di certo il tipo che lascia ad intendere di avere tutte le donne ai suoi piedi.
>> Will, ma quello lì ha mai visto una donna??>>
E l'avventura è finita ancora prima di cominciare!!

( Foto di Survivor)

Destino

Quelli che...
come me erano costretti a passare le ferie in colonia,
in montagna, precisamente a Savoulx...
allora odiata, lontana da casa un pò ci soffrivo
ancora non sapevo che questo piccolo angolo
di cielo si sarebbe riproposto qualche anno dopo...
e non c'è più l'odio di ragazzina ribelle!

( Dall'album di Mariluci17)
Savoulx 1966

...

la mia città

Parole senza scampo

Ogni volta che torno alle mie origini, nella casa che mi ha visto bambino è sempre più doloroso poi venire via.
La mia vita è altrove, in una grande città dove c’è tutto ciò che mi serve e anche di più, eppure per me è un dramma staccarmi da quella casa in montagna, dove ho giurato un giorno di tanti anni fa che non sarei più tornato. Ambizioso e ribelle agli schemi banali che imponeva quella vita fra boschi e polenta, io mi sentivo fuori posto, un cittadino a tutti gli effetti e quindi una vita fatta di orti da seminare e campi da arare non faceva per me. Così ho deciso tanti anni fa!
Adesso, più passano gli anni e più assomiglio alla mia terra e ne sento nostalgia, sento di aver perso molto rinunciando alle mie montagne, al suo lago ai campi da sci.
Sono un eccezione per la mia gente, non so sciare, non conosco i fiori di montagna e non ho mai seguito il corso di un fiumiciattolo in alta quota!
Mi manca anche la voce di quei giorni, quella di mio padre, che parlava poco ma quel poco me l’ha conficcato come un punteruolo nel cuore: “ Tu rimpiangerai di non darmi retta e un giorno scoprirai di non avere terra e radici e allora tornerai con la testa bassa, umile anche se ricco di fuori sarai povero dentro!”
Ho sempre combattuto contro questa filosofia, contro queste parole dure e senza scampo. Ma aveva ragione mio padre, mi manca una parte di me, importante che non ho vissuto per inseguire altri sogni senza accorgermi che forse il mio sogno più grande era lì a pochi passi. E abita ancora lì fra boschi e sentieri che stasera mi porteranno a casa con quella lenta malinconia che nascerà dentro le luci della città e con il cuore gonfio di nostalgia non scalerò quella collina sopra casa. Salirà sull’ascensore che mi porterà in alto, ma non è indiscutibilmente la stessa cosa!

( Cartolina di Limonetto 1975)

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Via da questo mare
(di fionamay) 

1979

Qui sono le parole che contano,
vengono, vanno, scendono, salgono,
poche volte si fermano al posto giusto.
D'inverno si attorcigliano sulla lingua
come sciarpe, d'autunno sono come
fiamme nel camino. Le cerco, le bacio le rompo,
sillabe , vocali, amanti , fratelli.
Una storia, un dolore mutano perché una
parola è stata cambiata di posto o perché un'altra
si è accovacciata come un bimbo dentro
un verso o una frase, dove non era attesa.
Quella parola è rimasta ubbidiente a dare un senso
all'istante, al giorno, alla voce,
poi è scappata come un gioco.
La poesia è mia sorella, mia semina
d'aprile, mia speranza stropicciata,
mia eterna fedeltà, e i miei frutti d'estate sono qui
sulla tua bocca, dentro le parole che dirai.

( Dino Azzalin - Prove di memoria)

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                               Aspettare la vita alla finestra
                                                 stretti
                                 dentro un golf con la coda.

                                             (di fionamay)