Oggi è stata la mia giornata fortunata!!
Devo ringraziare il mio portatile che ad un certo punto, mentre leggevo rapita le prodezze ormonali del bel Rossano, è deceduto sotto i colpi del mouse.
Disperata mi rivolgo all’unico esemplare maschio al mondo che non capisce una mazza di computer: mio fratello! Dopo aver ascoltato i suoi demenziali consigli sullo spegnimento e l’accensione del suddetto portatile e aver disinserito e inserito dodici volte lo spinotto dell’adsl e constatando l’inefficienza dei suoi consigli un lampo di genio mi attraversa la mente.
”E se andassi dal tuo amico bellerrimo che a quanto ne so ci capisce un tantinello più di te!?”
Mio fratello mi guarda meravigliata da tanta ingegnosità e con occhi pieni di malinconia mi da il consenso per affrontare il nostro ormai celeberrimo Lucherrimo.
Affronto un viaggio pieno di insidie ed arrivo davanti al negozio del glorioso.
Dlin Dlon, apro la porta ed ecco la magnificente figura del Lucherrimo strozzato dalla cravatta regimental e con passo felino, le braccia dondolanti in avanti per fare da contrappeso a cotanta maestosità farsi largo tra computer e schede video, fermarsi appena in tempo davanti al bancone prima di precipitare a volo d’angelo ai miei piedi e con voce baritonale “ Sono a sua disposizione bella signora, dica!”
Santo cielo! Quel “dica” che sa tanto di uomo che non deve chiedere mai, un Vidal che usa la trilama Gillette e fa gargarismi con Paco Rabanne.
Sono affascinata! Non oso nemmeno spostare la sciarpa davanti al viso per lasciare che il mistero aleggi nella stanza che è diventata all’improvviso senza pareti ma con alberi infiniti e sopra di noi il cielo che ha divelto il soffitto perché noi due si possa immaginare un mondo tutto da scoprire.
Che uomo! Lui mi guarda, io lo guardo, noi ci guardiamo e la mia voce esce poderosa dai polmoni: “ Ehi, bellerrimo non mi riconosci sono Mari!”
Ho spezzato l’incantesimo.
Sono la sorella del re degli sfondi-messenger e lui mi deve trattare con quella punta di rispetto che mi si confà. Ci accomodiamo alla consolle. Apre il mio portatile e con la grazia dovuta ad un eccelso prende a smanettare con il mio computer esibendosi in traslazioni letterali che nulla hanno a che invidiare ad Umberto Eco. Sono presa dalle sue parole. Presa perché non ci capisco un cavolo, sciorina termini tecnici la cui provenienza è a me estranea. Aforismi e sofismi, qualche impennata di metafore e infine il verdetto.
Ma io ormai sono lontana mille anni luce dal bellerrimo e dalla sua voce.
Mi sveglio all’improvviso dopo aver sentito la sua magica mano scuotermi le spalle.
”Ti sei addormentata?”
Non sia mai caro Lucherrimo, fonte inesauribile di bellezza ed eleganza.
”Io addormentata?”
Ma che dici stavo pensando a quanta gioia deve provare ad averti accanto la fortunata vincitrice del concorso sposa dell’anno. (Porella!)
Il computer è sanato e io riprendo la mia aurea di mistero.
” ah scusa mister ippocampo, che c’hai mica un biglietto del tram???”
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il 09/02/2016 alle 20:48
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il 16/08/2015 alle 23:00
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il 21/06/2015 alle 23:55
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