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E ORA?


E così, finalmente, ci siamo. Inizia l'ultima giornata di questo disgraziato 2020. Un anno che difficilmente potremo dimenticare e destinato a restare indelebilmente, e purtroppo non per il bene, nella storia.Ci affacciamo al 2021 in modo molto più solitario di quello cui siamo abituati, senza grandi festeggiamenti, per lo più costretti a stare lontani da parenti ed amici più cari. Ma lo facciamo, senza dirlo troppo ad alta voce, con la ferma speranza che questo resti un anno horribilis isolato, e che il nuovo anno possa essere davvero, per tutti, un anno di rinascita.Personalmente avevo grandi aspettative anche per questo 2020. Se ripenso al me stesso di un anno fa ricordo che non vedevo l'ora prendesse il via un'annata che sarebbe dovuta essere densa di appuntamenti. A marzo mi ero infortunato, ero stato fermo per un paio di mesi e già allora mi era sembrata un'eternità tutto quel tempo senza correre. Ma ero in ripresa, mi sentivo bene. Sognavo di tornare a correre una mezza maratona verso la fine dell'anno. E volevo battere il mio record di chilometri corsi.Mi ero appena affacciato al mondo della Marcia Alpina. Avevo conosciuto nuovi amici e non vedevo l'ora di debuttare in maniera ufficiale. Ci allenavamo con impegno e passione, gioendo di ogni progresso, confrontando i risultati, fantasticando sulle bellissime trasferte, soprattutto in terra veneta, che ci aspettavano. Campionati italiani, regionali, gare sociali. Il tutto con tanta gioia ed entusiasmo.Vero, qualche difficoltà lavorativa la stavo già passando... ma, davvero, non potevo immaginare la piega che, con la pandemia, il mio lavoro avrebbe preso. Forse lì ero meno fiducioso ed entusiasta che in prospettiva sportiva, ma mi sentivo comunque energico. O comunque fiducioso in una svolta positiva.E poi c'erano un sacco di cose belle... gli amici, le escursioni, la Juve, lo Stadio, l'ennesima Arrancabirra in arrivo, un sacco di belle gare cui volevo partecipare, la Pro Loco con tanti eventi in programma, il ritorno a Padova... e chissà quante altre cose che ora non mi vengono neppure più in mente. Perché è solo un anno fa. Ma sembra una vita.E' stato un anno difficile per tutti. Lo ripetiamo di continuo. Anche perché si tratta della pura e semplice verità. Per me lo è stato di sicuro, nonostante comunque possa ringraziare il cielo che, almeno personalmente, non abbia assunto toni drammatici. Molti amici hanno subito gravi perdite, altri si sono ritrovati in gravi difficoltà per il lavoro e guardano al futuro con grande timore, se non disperazione. Ed è per loro, soprattutto per loro, che mi auguro che la situazione possa presto migliorare.Sebbene il virus mi abbia "sfiorato" in un paio di occasioni, sono riuscito per ora a rimanere sano. Oddio... sano... In realtà ho pagato comunque un dazio fisico a tutta questa situazione. Il blocco allo sport del primo lockdown ha finito per minare il mio fisico in modo piuttosto pesante, scombussolandomi a più riprese e lasciandomi, dal mese di ottobre, una super sciatica che ha di fatto azzerato tutte le mie belle "conquiste". Da pochissimo, su consiglio di un terapista, ho ripreso a camminare. Stringendo i denti, ma ho ripreso. Stasera ad esempio sono salito a piedi dal centro di Varallo fino al Sacro Monte. Lo facevo di corsa. Più volte al mese. Oggi, salendo, mi chiedevo come facevo. E soprattutto... quando sarò in grado di rifarlo. La cosa positiva è che, ancora adesso, mi rispondo presto. Perché non voglio pensare di non tornare a correre. Ne ho bisogno.Non ha aiutato di certo tutto lo stress che ho accumulato sul lavoro. Diciamo che di questi tempi lavorare per i Servizi Sociali non è esattamente una passeggiata di salute, anche se come me lo si fa da un ufficio. Non è stato semplice, soprattutto mentalmente, anche perché le occasioni di "staccare la spina" sono state davvero poche. Ma non è il momento di parlare di questo argomento. E poi, lo abbiamo detto no?, è stato un anno difficile per tutti.E ora? Cosa mi aspetto? La cosa che mi preoccupa è che non lo so. Di certo è impossibile fare troppi progetti. E di certo, mai come quest'anno, l'illusione che l'inizio dell'anno possa coincidere con una "vita nuova" nemmeno mi sfiora. Anche perché, ad essere realisti, so perfettamente che il mese di gennaio sarà, lavorativamente, molto peggio degli ultimi appena passati...Mi lascia fiducia il bislacco ragionamento che avevo fatto nei primi giorni del 2020, quando ancora il Covid veniva percepito come una minaccia lontana... Era più o meno un ragionamento del tipo "L'anno finisce con 0... non può essere davvero una rinascita... lo sarebbe stato se finisse con un 1...". Il "Relive" del precedente post, ricordate? Ebbene... questo anno finisce con 1... 2021... Si addice di più ad una rinascita... Lo ammetto, è un ragionamento un po' forzato... Ma a volte basta poco per sentirsi meglio. Ed in questo momento è quello di cui ho bisogno.Non ho super aspettative. Non ho grandi progetti. Non mi immagino su chissà quali percorsi, seppure attenda con ansia di mettermi a correre. Non ho eventi in programma. Ed è strano. Ma allo stesso tempo stimolante. Il 2021 nasce senza certezze che poi puntualmente finiscono per svanire. E', più che mai, un enorme foglio bianco. Da una parte può spaventare, specie chi, come me, ha sempre bisogno di certezze. Ma è anche dannatamente stimolante. Un passo alla volta. Come quando fai fatica in montagna. Un passo alla volta e puoi arrivare ovunque.E allora, come si diceva, finalmente ci siamo. Poche ore, e quell'enorme foglio bianco sarà davanti a tutti noi. Speriamo, alla fine, di ammirare quadri favolosi!