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#maledettogiovedì


Se mai davvero qualcuno "segue" quanto pubblico sui social, oltre al già citato #roadto, sa bene che c'è un altro hastag cui sono molto affezionato, ed è quello che da il titolo a questo post: #maledettogiovedì.In realtà questo modo di dire è nato dopo qualche anno dall'inizio del mio lavoro presso l'allora Comunità Montana della Valsesia (oggi Unione Montana dei Comuni della Valsesia). All'epoca il mio lavoro era strutturato in maniera molto diversa e, forse anche perché ero ancora nuovo dell'ambiente, le giornate si svolgevano in maniera piuttosto lineare, oserei dire tranquilla. Tutte a parte una. Ed era il giovedì. Per un motivo o per l'altro puntualmente la giornata del giovedì corrispendeva al pescare una carta degli "Imprevisti" al Monopoli. Ogni volta ne capitava una diversa, sempre più strana, gli orari di lavoro si dilatavano a dismisura e, soprattutto, finivo per non capirci più nulla. Iniziai così a definire il giovedì #maledettogiovedì, così per gioco. All'epoca non sapevo che piano piano tutte le giornate sarebbero diventate come quella che tanto temevo e mi faceva impazzire (per non parlare dal 09.03.20 quando causa Covid iniziò un tour de force non indifferente) anche se, devo ammettere, per una qualche strana ragione che ancora non ho capito, il giovedì resta sempre una delle giornate più delicate da far passare. Sempre che ormai non sia una specie di autosuggestione...A dire il vero quello di oggi non è stato realmente un #maledettogiovedì, direi che per essere il primo di questo nuovo "ciclo" temevo mi riservasse qualche brutta sorpresa. Per fortuna così non è stato. Anzi, direi che alla fine posso anche essere soddisfatto. Non fosse altro per la partecipazione al Trofeo Soroptimist, gara non competitiva a Candelo.Ammetto che le gare non competitive mi sono mancate. E pure tanto. Avevo iniziato a correre davvero per gioco e poi, pian piano, queste manifestazioni mi sono entrate dentro. Non vedevo l'ora di raggiungere il paese di turno, iscrivermi, prendere il mio pacco gara e buttarmi in mezzo a tutta quella gente che come me, seppure con diverse capacità ed obbiettivi, stava per mettersi a sgambettare allegramente per un numero sempre diverso di chilometri, di dislivello, di terreni. Per un ragazzo timidissimo come me è stata una bella conquista. Piano piano ho fatto nuove amicizie, conosciuto tante persone, condiviso con loro pezzetti di strada o anche solo sguardi e saluti alla partenza. Come diceva Jovanotti "è come in un paese, ci si conosce tutti". E a me piaceva da morire. Il Covid ha interrotto un po' tutto. Tornare in quel piccolo mondo è stata una bella gioia. Vero, in questo 2021 gare ne avevo già fatte, in particolare Trail (il Toz, quello di La Thuile), e anche la Trivero-Bielmonte... Tutte gare intense, molto dure, che mi hanno dato grandi soddisfazioni da raccontare, come dicevo nel post precedente. Ma queste gare "pane e salame" hanno un sapore diverso, più famigliare, per un certo verso più personale.Non a caso ammetto che mi ricordassi bene questa gara anche perché, con partenza davanti al Gabba Salumi, prevedeva un pacco gara sostanzioso. Da pane e salame appunto. E sono stato contento che, anche se non sono esattamente le sue gare preferite, anche in questa occasione ci fosse Valentina. Il nostro percorso di avvicinamento ai grandi obbiettivi procede. E anche la corsa in sè è andata benone. I 6 km, che poi erano quasi 7, li abbiamo affrontati bene, anche se in effetti con un po' troppo entusiasmo iniziale. Perché il percorso è molto meno pendente di quelli in cui ci alleniamo di solito, ma questo non significa che non sia meno complicato da gestire, anzi. Resta che siamo arrivati bene al traguardo, facendo anche un buon tempo, ma soprattutto soddisfatti. E nel mio caso anche sano visto che un po' di timore per qualche dolorino alla gamba lo avevo. Spero piano piano di buttarmelo alle spalle. Vero, ci siamo anche goduti un ottimo panino all'arrivo... Perché poi alla fine è bello correre, è bello fare le cose sane e fatte bene, ma un panino con il salame è sempre un gran bel premio. Come la birra d'altra parte.E quindi "Cosa mi resta di questa giornata?". Il sapore delle "mie" gare, denso di sorrisi, di piacere di rivedersi, di chilometri e sudore ma dove alla fine che tu sia primo o sia ultimo non conta praticamente nulla. Si parte tutti insieme, si corre a velocità diverse ma alla fine si è tutti ancora insieme all'arrivo, a commentare i "risultati" come se fossero le olimpiadi ma senza le medaglie al collo che, in fondo, ognuno di noi meriterebbe. Ed è tutto un bel segnale di speranza che tutto, un passo alla volta, stia tornando alla normalità.Note veloci. Peccato per il pareggio della Nazionale, anche se me lo aspettavo che dopo la vittoria degli Europei vincere la prima partita sarebbe stato complicato. Oggi al telefono ho parlato due volte con la stessa persona la quale la prima volta ha pensato fossi una donna e, quando ho risposto la seconda volta, sosteneva di non aver mai parlato con me perché ero un uomo e quella di prima una donna. Passo e chiudo. Domani dubito riuscirò a scrivere. Se non ci sono intoppi dovrei andare al cinema per vedere "Shang Chi e la leggenda dei 10 anelli". Ebbene si, io che amo Batman alla follia sono un drogato del Marvel Cinematic Universe. Sto evolvendo o semplicemente diventando vecchio?