AltaLuna

Nuovo Atto


Di nuovo dietro il sipario chiuso, di nuovo dietro questo pesante drappoamaranto vellutato, appeso chissà dove, ma così in alto che si perde nel buio,così spesso che il vociare eccitato del pubblico giunge smorzato, un brusio inun'unica voce...un unico sospiro.Il mio ventre si è aperto...si era molto gonfiato ultimamente, quasi fosse unagravidanza isterica...semi di speranze, di sogni e di aspettative, credenze,bisogni, paure...avevano cominciato a crescere dentro la pancia, si urtavanocon dolore spingendo e schiacciando visceri e organi finché hanno cominciato abeccare come i pulcini dentro l'uovo per romperne il guscio...e l'hanno rottoil guscio...come i gracili arti di una nuova vita squarciano placentedisperdendone il liquido per esporsi così al sole e alla pioggia.Così la mia pancia si è aperta e questi frutti, come coriandoli coloratisospesi nell'aria, hanno lasciato il palco per trovare posti in platea...eadesso aspettano, aspettano di fronte il sipario chiuso, e si vedono e siriconoscono e si chiedono il motivo che li ha portati fin li...aspettano divedere le tende scostarsi...aspettano di vedere l'uomo con la pancia aperta cheli ha generati...e da dietro sento l'attesa...mi chiedo se, svuotato, sareiugualmente da loro riconosciuto...e aspetto...e la tensione sale...e lesensazioni, le emozioni sedute ai loro posti cominciano ad essere percorse daun'onda di paura...la paura del rifiuto di chi, dopo averli generati, non liriconosca..Tutto finisce...e finisce anche il tempo dell'attesa e nel silenzio un unicosuono, il suono del sipario che si apre...ed è un lento confondersi di luci,del dentro col fuori...un incrocio di sguardi..un fondersi...L'attore e il suo pubblico riempiono il teatro di silenzio e di sguardi...ilprimo verso non sarà un parola ma una preghiera ad onorare la sacralità delmomento, l'inizio dell'opera del mutuo riconoscimento.