Vorrei non dormire più,vorrei le stelle nei miei occhie rivoltarmi dentro,vorrei volare di sguardi i fogli;vorrei vedere l'ombra tra le chine...ammassate in lunghe file...a disegnar parole. Vorrei non avere la memoria corta..così da ricordarmidove ho parcheggiato l'astronave......abbiate pazienza,son qui per caso.....è che ci sto bene...salute a voi, terrestri!

Inespressa finisce,avida e incoscientecome il tempo passato:“Non voglio finire,non voglio che l'odore suosvaniscaprima che m'abbia datoconferma...”Vestita di tempohai camminato,non lasciare che sia la pauraa stringerti la manoin fine.“Toccami...se puoi,come queste paroleal mio orecchio”In questo giovane cielola tua casa.“Mi bagno alloradi lucee da queste mie spoglie...memoria...vengo in te”

...che ogni pietra è buona...che ogni pietra ha il suo lato giusto.So che dietro ogni pietra esiste un'infinita frattaglie di rocce spezzate che ne reggono la facciata.So che dietro ogni muro esiste una coscienza...Queste frane di sassi e di fango non sono frutto dell'incuria o dell'ignoranza...sono la nostra via...di smottamenti e cedimenti...e ricostruzioni armoniose 

 ...sono una gallina alchemica,me ne vò in giro beccandoparole di piombolasciate stracciatenell'aia.Accudito mi gonfiosotto occhi di porcigrondanti grassoe quando artiglis'apprestanoa torcermi il collogli molloun uovo dorato;balzo e volo su un ramoe con un battito d'alim'alzo nel cieloperché da pollo mi son trasformatocosì da vedercon occhio acutole zuffe ed i morsibramosi del mondod'abbasso.

 Niente accade a caso...ieri sera sono andato al cinema, davano “La passione” di Mazzacurati...m'è piaciuto, mi piace il cinema italiano; poi ho fatto un giro e girovagando sono passato davanti i bidoni della spazzatura, quelli interrati...Qualcuno, facendo pulizia nel suo negozio d'abbigliamento, aveva buttato un manichino, anzi, una manichina...l'ultimo modello di legno che ho comprato…

 l'industria del sesso equella del piombo..come l'olio e la benzinail sangue che scorremuove il motoredella civiltà.Ad ogni chilometropercorsoè sempre più perfetto,libertà e perversionene migliorano il rendimento.Tecnici ed ingegneristudiano nuovi modellilinee su cartaprogetti miglioricome i confini sul mondo,si evolvono,tracciano barriere,separazioni..Agli indecisi,gli schiavi del dubbio,alcool, droga....dipendenze..arti, piaceri,..impulsi....illusioni..fino alla morte;il loro ultimo respiroalimenta una nuova esplosionenei cilindrinuovi scendere…

 sono una strega.Con un falcetto in manovado in giro raccogliendoi frutti di una vitaper caderli,cantando,uno ad uno nel paiolo..dove un fuoco,di legna di cipresso,li consuma.Guardo i vapori saliree ballo,la mia magia è crearele nuvole del cielo.

..la notte,ghermita nella cullaall'altro capo del mondo.Le colonne della vitail loro fondamentoil cielo che sostengono...motivazioni rivelateda luci invisibili agli occhiche si apronoquando tutto sembra finire. 

..la prima volta...quando ancora si pensava che tutte le porte si sarebbero aperte.A quel tempo bastava trovarsi di fronte, alla porta, poiché si sapeva...che questa...si sarebbe aperta, prima o poi...Bastava trovare la forma...poi, la porta, è diventata muro...la chiave, che non era di ferro...si è rotta...si è persa in mille schegge e s'è confusa...E poi…

brucia...e dal proprio consumarsi pone fondamenta...è delicato il suo vivere...parrebbe un miracolo, quando il soffio soffoca; questo è un post minimalista...cera che cola...timide ombre che tracciano muri, pareti, senza lasciare segno...è questo un blog...? Se non lo è..cos'è?