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I racconti del ripostiglio


                                           (Italo Calvino)Circa un anno fa, ripresi in mano un libro che mi è sempre parso straordinario, Se una notte d’inverno un viaggiatore, di Italo Calvino. In quel testo, l’autore proponeva un insieme di incipit di romanzi (scritti con stili differenti e richiamandosi a diverse correnti narrative) che venivano intervallati  con la vicenda di due lettori alle prese con la bizzarria dei testi: in un caso  il libro è rilegato male  e consiste nella ripetizione del primo “sedicesimo”, da pag 17 si torna a pag 1; altri incipit terminano  bruscamente con un insieme di pagine bianche, in altre occasioni, le storie si mescolano e non si capisce più chi sia l’autore e i protagonisti delle vicende narrate. Il romanzo si rivela come un meccanismo che mescola piani narrativi distinti, un raffinato congegno sul rapporto autore/lettore,  tra protagonista e scrittore, in un gioco che interseca i  livelli della narrazione e li trasforma in un esercizio letterario divertente e allusivo.Ho pensato che sarebbe stato stimolante scrivere un romanzo che raccogliesse in qualche modo l’insegnamento di Calvino e, nonostante la temerarietà dell’impresa, mi ci sono dedicato con lo zelo  di un convertito alla vera fede. Ho iniziato selezionando alcuni racconti, scritti negli ultimi due – tre anni e poi ho provato a definire una cornice narrativa comune. Ho utilizzato un vecchio espediente della narrativa: il protagonista trova “casualmente” nel ripostiglio di casa sua  alcune pagine  che contengono dei racconti. Sorpreso, li legge, formula congetture sull’identità dell’autore, cerca di rintracciarlo,  fino a quando sarà l’autore a contattare lui facendogli trovare un biglietto con le istruzioni per il Gioco. Il protagonista si ritroverà coinvolto in una vicenda misteriosa di cui ignora il senso e gli obiettivi, un gioco in cui la distanza tra lui e i protagonisti dei racconti che legge tende a diminuire e ad azzerarsi. Leggendo i testi che gli vengono  consegnati in una specie di caccia al tesoro letteraria, si rende conto che spesso descrivono parti della sua vita che aveva in qualche modo rimosso e consegnato all’oblio. Uno dei personaggi –Monica- “esce” da un  racconto (intitolato “Amnesia”) e assume una consistenza reale,  accompagnando il protagonista lungo le tappe del Gioco, come un moderno Virgilio in sembianze femminili.Dopo numerosi esitazioni e smarrimenti, il protagonista comprenderà il significato del Gioco, ma non vi anticipo lo scioglimento. Vi anticipo, invece, che qualche giorno fa ho firmato il contratto di edizione de "I racconti del ripostiglio"  con Besa e che,  nel giro di sei mesi, il romanzo sarà pubblicato. Ne sono veramente felice e v’invito a condividere la mia allegria. WriterIl mio sito