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In questo quadro invece c'è molta più luce, più radente, ma ci sono poche zone d'ombra.
Per questo anche i colori sono più luminosi e meno accesi: risalta solo la giubba totalmente nera del giocatore ingannato.
Invece lo stile è quello tipico di Caravaggio: realistico, e reale. basta vedere lo sguardo e la mimica del suggeritore per capire l'abilità di Caravaggio nel descrivere la vita e la società.
Inoltre è davvero attento a tutti i minimi particolari, che siano dei vestiti, come delle carte, che siano le piume, come le pettinature.
Direi quasi un occhio femminile su una scena prettamente maschile!!
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Ecco la vera superstar della pittura: Caravaggio.
Mai un pittore ha riscosso tanto successo come lui...merito della TV? O del suo indubbio talento??
Vediamo cosa possiamo dire di questo quadro e delle opere in generale.
Caravaggio è famoso per i suoi quadri dove la luce illumina un solo punto, lasciando al buio tutto il resto della scena.
In questo quadro, il punto focale è Cristo, che domina la scena con la luce del suo corpo, che sembra essere emanata dal corpo stesso, lasciando in ombra le figure lamentose delle donne sullo sfondo, e con un depositore in penombra e l'altro praticamente nascosto nell'ombra.
Cristo viene messo in risalto ancora di più dal sudario bianco, mentre le altre figure sono vestite con colori dal rosso al nero e comunque di tonalità scure.
Quanto allo stile...decisamente reale e realistico...si nota la compostezza della Madonna con al fianco la ragazza implorante al cielo, che raffigura la Maddalena.
Anche i depositori sono altamente realistici, anzi si nota molto bene la plasticità di quello in luce.
Credo che se si assistesse a questa scena dal vivo, non potrebbe essere tanto diversa....per questo Caravaggio riesce a catturare tutta la mia attenzione.
Ma certamente non mi sogno di farmi ore di fila per andare a vedere i suoi quadri!!
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Altra opera sopravvalutata o comunque troppo famosa.
Questo è fin dall'inizio chiaro essere un puro esercizio di stile, anzi...uno studio sullo stile e sull'arte del disegnare.
Che Leonardo fosse uno scienziato ante litteram è fuor di ogni dubbio, e pertanto si dedicava spesso a studiare l'anatomia per migliorare il proprio stile di disegno, per essere sempre più abile.
Però porre un disegno di anatomia sullo stesso piano di un'opera pittorica o addirittura di un'invenzione vera e propria...beh...ce ne vuole!!
Inoltre è ben chiaro che sia uno studio sulle proporzioni del corpo umano, fatto bene, ma sempre studio è.
Non posso dire nemmeno se mi piace o no, perchè è una categoria del tutto a parte.
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Ecco uno dei quadri più sopravvalutati della storia della pittura.
La gioconda non è niente di che: il soggetto è un semplice ritratto, di una giovane donna, probabilmente neanche tanto bella.
Lo sfondo rappresenta un paesaggio come tanti, con una strada e un ponte.
Stilisticamente è un bel lavoro, realistico e perfetto, i colori sono molto scuri, tutti virati sul verde muschio e sul marrone, quasi fosse una foto color seppia.
Per me si è favoleggiato troppo su questo sorriso: non ci trovo nulla di enigmatico. E' un sorriso a bocca chiusa, che può nascondere qualsiasi cosa: denti storti o mancanti, o chissà che altro.
Anche le misteriose ipotesi fatte sul quadro mi lasciano perplessa: che sia un ritratto di Leonardo in femminile, che si voglia vedere il femminino di Dio, come se ne parla sul "Codice da Vinci" e mille altre congetture.
Inoltre anche la tela in sè è da poco: l'opera è minuta, quasi una foto da portare in tasca. E pensare che al Louvre ti fanno pagare cifre esorbitanti per riuscire a vederlo.
E poi la diatriba su chi dovrebbe possederlo: il quadro è stato venduto da Leonardo stesso al re di Francia...perchè mai dovrebbe rientrare in Italia?? Allora dovremmo restituire i Bronzi di Riace alla Grecia!!
Un conto sono i bottini di guerra, e un conto sono le normali commissioni e vendite tra chi crea e chi compra.
Per me l'opera è buona solo come esercizio di stile, ottima fattura, ma vuota dentro.
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Parto subito col dire che questo tratto l'ho visto spesso nelle tavole di Dylan Dog.
Quindi, o è un caso di reincarnazione, o di un grande imitatore.
Prendiamo il soggetto: se fossi ancora etero...starei alla larga da un uomo così!! Sa di viscido, di insulso, forse è impotente, e nulla sembra dare l'idea di possanza.
Come disegno è molto simile all'altro, inoltre c'è totale assenza di colore, se non quello pergamenato dello sfondo e il tratto nero della figura.
Direi che davvero Schiele era pieno di angosce e paure!!
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Inviato da: meg64dgl
il 24/05/2013 alle 17:52
Inviato da: gufo2005
il 20/02/2013 alle 22:29
Inviato da: turbillon0
il 20/02/2013 alle 11:58