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Curiosando..


 Ci sono diversi componimenti di Neruda che mancano nella mia libreria e così ieri sera, guardando nel web in varie raccolte, ne ho trovata una molto interessante che, in qualche modo, richiama alla mente una parte della mia vita, un amore giovanile (il primo) che – perso nelle pieghe del tempo – ancora “vive” in me, anche se esclusivamente sotto forma di ricordo, bello e dolce, gioioso e malinconico anche, ma sempre ricordo. Non altro. Certo, se avessi la fortuna di ritrovare quella raccolta di 48 lettere che ho smarrito nella primavera del 2009 e che in qualche circostanza provocano in me refoli di malinconia, certamente qualche passo lo pubblicherei, salvaguardando l’identità di lei, naturalmente. Tornando al tema - a Neruda, questa è una raccolta di lettere, come quelle di tanti altri poeti noti, Gibran, Kafka, Rilke, Pessoa, Campana etc. che rivelano aspetti intimi di questi poeti e scrittori, il loro essere naturali, anche indifesi e profondamente innamorati della donna con cui condivisero forti emozioni. A parte il tipo di scrittura del tempo, credo che quelle espressioni d’amore, lasciando da parte quelle un po’ “particolari” di Kafka, potrebbero rientrare in molti stati d’animo comuni a tutte le persone innamorate, nella loro semplicità, nudità interiore, anche “ridicole” (quelle di Pessoa), piena espressione della dolcezza e della fragilità dell’essere innamorato, senza alcun effetto di dissimulazione. Oggi pare che questo modo rapportarsi sia caduto in disuso, si scrivono sms, mms, si usano chat, facebook e whatsapp che permettono un contatto più rapido e immediato, certo. Chissà come le avrebbe usate Neruda ai nostri giorni: faccine, cuoricini? Mi viene da sorridere ironicamente perché queste cose provocano in me tutt'altro che gioia, semmai malinconia, squallore in quanto sminuiscono la portata e la profondità del più bel sentimento che esista. Trovo ineguagliabile il piacere di scrivere una lettera d’amore.. Mettersi seduti, comodi, un po’ di musica in sottofondo, scegliere la carta, pensare, cercare le parole che più identificano lo stato d’animo del momento.. che comunichi alla persona amata quanto pesa la sua assenza, quanto la si desideri, prendere la penna ed iniziare.. Quasi come recitano alcuni versi di Neruda, certo una prosa un pò enfatica, ma che rende bene il senso di quanto pesi il dispiacere di un distacco nel mondo dei sentimenti“ negami il pane, l'aria,  la luce, la primavera,  ma il tuo sorriso mai,  perché io ne morrei “Questa raccolta di lettere di Neruda, narra del  suo amore dei vent’anni (1924) per Albertina Azòcar Rosa. Di seguito il testo di una di quelle lettere, semplice e diretta, che toglie il fiato, come un bacio improvviso.... .. .. Temuco, gennaio 1924La tua bella lettera lilla merita il mio inchiostro color ala di cocorita. Per fare il mio dovere con te, ti rispondo immediatamente, di giorno. Ma alla luce bianchissima del giorno non mi viene in mente niente che sia degno di Arabella. Per lo più vorrei parlarti nei baci. Così riuscirei a spiegarti il mio bisogno di te. Il desiderio di averti al mio fianco, proprio ora, o mentre cammino – la sera – per il paese così categoricamente triste. Studi? Io niente. Sto rimaneggiando gli originali del mio libro Venti poesie d’amore e una canzone disperata. Dentro ci sono parecchie cose per la mia Piccola lontana. Parlami della tua vita al paese. Mi pensi, svergognata? Io si. Ti ho anche sognato, sogni confusi e annebbiati. A volte, mentre cammino, mi sento come se mi fossi dimenticato qualcosa, come se avessi bisogno di qualcosa. Quel qualcosa sei tu. Tu Arabella, bugiarda, dolce e amata.Un bacio eterno del tuoPablo