Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! (Trilussa - Ninna nanna della guerra - 1914)..Da qualche tempo ho la sensazione che tiri un'aria non proprio piacevole in questo nostro mondo e non si sa fin dove questa strana aria possa arrivare. Non sto certo a discettare su input e altro di simile, però l'aria mi sembra cambiata, com'è vero che un settembre come quello odierno, da un caldo quasi estivo - almeno qui da me - sta scivolando velocemente verso un clima di fine ottobre, un clima umido, fresco con alla mattina quel leggerissimo velo di nebbia che mette un pizzico di malinconia. Si potrà eccepire che le mezze stagioni da diversi anni sono così ridotte temporalmente che si passa dal freddo al caldo (e viceversa) velocemente, almeno rispetto a quello che ricordo da ragazzino. Sarà che ho sempre amato la primavera che per me simboleggia il risveglio alla vita ma, da diversi anni il trapasso dall'inverno all'estate s'è tanto accorciato.. Un vero peccato. Così, allo stesso modo, ascoltando di tanto in tanto le notizie che arrivano da ogni dove - compresa la nostra amata terra - ho la sensazione che un freddo fastidioso, pungente tenda ad avvicinarsi anche dalle nostre parti. Naturalmente spero di sbagliare e di grosso anche ma - ripeto - le sensazioni che pervadono la mia anima sono queste. I brani che seguiranno sono di un noto cantautore romano (Francesco De Gregori) e di un altro molto noto qui in Friuli (Dario Zampa), ma il tema è il medesimo con diverse variazioni nella canzone friulana rispetto all'originale
Ninna nanna
Ninna nanna, nanna ninna, er pupetto vò la zinna: dormi, dormi, cocco bello, sennò chiamo Farfarello Farfarello e Gujermone che se mette a pecorone, Gujermone e Ceccopeppe che se regge co le zeppe, co le zeppe d'un impero mezzo giallo e mezzo nero. Ninna nanna, pija sonno ché se dormi nun vedrai tante infamie e tanti guai che succedeno ner monno fra le spade e li fucili de li popoli civili Ninna nanna, tu nun senti li sospiri e li lamenti de la gente che se scanna per un matto che commanna; che se scanna e che s'ammazza a vantaggio de la razza o a vantaggio d'una fede per un Dio che nun se vede, ma che serve da riparo ar Sovrano macellaro. Chè quer covo d'assassini che c'insanguina la terra sa benone che la guerra è un gran giro de quatrini che prepara le risorse pe li ladri de le Borse. Fa la ninna, cocco bello, finchè dura sto macello: fa la ninna, chè domani rivedremo li sovrani che se scambieno la stima boni amichi come prima. So cuggini e fra parenti nun se fanno comprimenti: torneranno più cordiali li rapporti personali. E riuniti fra de loro senza l'ombra d'un rimorso, ce faranno un ber discorso su la Pace e sul Lavoro pe quer popolo cojone risparmiato dar cannone! (Trilussa - Ninna nanna della guerra - 1914)..Da qualche tempo ho la sensazione che tiri un'aria non proprio piacevole in questo nostro mondo e non si sa fin dove questa strana aria possa arrivare. Non sto certo a discettare su input e altro di simile, però l'aria mi sembra cambiata, com'è vero che un settembre come quello odierno, da un caldo quasi estivo - almeno qui da me - sta scivolando velocemente verso un clima di fine ottobre, un clima umido, fresco con alla mattina quel leggerissimo velo di nebbia che mette un pizzico di malinconia. Si potrà eccepire che le mezze stagioni da diversi anni sono così ridotte temporalmente che si passa dal freddo al caldo (e viceversa) velocemente, almeno rispetto a quello che ricordo da ragazzino. Sarà che ho sempre amato la primavera che per me simboleggia il risveglio alla vita ma, da diversi anni il trapasso dall'inverno all'estate s'è tanto accorciato.. Un vero peccato. Così, allo stesso modo, ascoltando di tanto in tanto le notizie che arrivano da ogni dove - compresa la nostra amata terra - ho la sensazione che un freddo fastidioso, pungente tenda ad avvicinarsi anche dalle nostre parti. Naturalmente spero di sbagliare e di grosso anche ma - ripeto - le sensazioni che pervadono la mia anima sono queste. I brani che seguiranno sono di un noto cantautore romano (Francesco De Gregori) e di un altro molto noto qui in Friuli (Dario Zampa), ma il tema è il medesimo con diverse variazioni nella canzone friulana rispetto all'originale