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La porta è socchiusa


La porta è socchiusa, dolce respiro dei tigli... Sul tavolo, dimenticati, un frustino ed un guanto. Giallo cerchio del lume... tendo l'orecchio ai fruscii. Perché sei andato via? Non comprendo... Luminoso e lieto domani sarà il mattino. Questa vita è stupenda, sii dunque saggio cuore. Tu sei prostrato, batti più sordo, più a rilento... Sai, ho letto che le anime sono immortali. (Anna Achmatova)  ...  Una speranza dal vago sapore primaverile nell'anima, quando e al contrario si rivelano essere atmosfere tipiche di certa malinconia autunnale, tra stormir di foglie che poco a poco si staccano da rami e volano “impazzite” nell’aria sempre più fredda ed umida. Tutto questo è simile ad una sofferenza che logora l’anima – seppur lentamente - come l’incessante stillicidio della goccia che scava la roccia, quando la vita pare non voglia più sorridere più come una volta. Mi riporta, in qualche modo, indietro nel mio tempo, quando certa delusione percorse incessante alcuni anni della mia vita. Grande, grandissima poetessa Anna Andreevna Achmatova (Gorenko), una sensibilità poetica, la sua, che le venne riconosciuta dal "regime" in tarda età (riabilitandola), quando in precedenza il comunismo sovietico di stampo stalinista la “massacrò” senza pietà.