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Ode al suo aroma


  Mia soave, di cosa odori? Di che frutto? Di che stella? Di che foglia?Presso il tuo piccolo orecchio o sulla tua fronte mi chino, ficco il naso tra i capelli e il sorriso, cerco di riconoscere la stirpe del tuo aroma: è soave, ma non è fiore, non è coltellata di penetrante garofano o impetuoso aroma di violenti gelsomini, è qualcosa, è terra, è aria, mele o legnami, odore di luce sulla pelle, aroma della foglia dell’albero della vitacon polvere di strade e freschezza d’ombra mattutina alle radici, odor di pietre, di fiume, ma più simile a una pèsca, al tepore del palpito segreto del sangue, odore di casa pura e di cascata, fragranza di colomba e capelli, aroma della mia mano che perlustrò la luna del tuo corpo, le stelle della tua pelle stellata, l’oro, il grano, il pane del tuo contatto, e lì, per tutta la lunghezza della tua luce furiosa, sulla tua circonferenza d’anfora, sul calice, sugli occhi del tuo seno, fra le tue ampie palpebre e la tua bocca di schiuma, su tutto lasciò, la mia mano lasciò odor d’inchiostro e selva, sangue e frutti perduti, fragranza di obliati pianeti, di puri fogli vegetali, lì il mio stesso corpo sommerso nella freschezza del tuo amore, amata, come in una sorgente o nel suono di un campanile lassù tra l’odore del cielo e il volo degli ultimi uccelli, amore, odore, parola della tua pelle, dell’idioma della notte nella tua notte, del giorno nel tuo sguardo. Dal tuo cuore sale il tuo aroma come dalla terra la luce fino alla cima del ciliegio: sulla tua pelle io fermo il tuo palpito e odoro l’onda di luce che ascende, la frutta sommersa nella sua fragranza, la notte che respiri, il sangue che esplora la tua bellezza fino a giungere al bacio che mi attende nella tua bocca.(Pablo Neruda – Da "Nuove odi elementari" - 1956)..Stamani m’è capitato di leggere questa bellissima ode di Neruda e .. simil riflesso pavloviano  la mia mente se n’è andata in breve per i fatti suoi, ingovernabile, tanto che mi sono  ubriacato dentro senza neanche accorgermene. Rimanere seduto e fissare quei versi .. poi il vuoto, quel vuoto che si è riempito di mani affusolate, di un corpo armonioso, di occhi profondi come una notte stellata d’agosto, fino alla fragranza di una bocca assetata di baci, è stato un tutt'uno. Ahimè .. il tempo vola, non fa sconti a nessuno, però quello che ha marchiato a fuoco l’anima niente lo cancella, tutto rimane quasi per essere vissuto più e più volte. La vita è anche questo: guardare, pensare, sognare e non riuscire a dominare le lancette del tempo che inesorabili procedono per quella via e che nessuno può fermare. Solo l’anima riesce a cristallizzarla per qualche tempo: dopo di che tutto riprende e certa velata malinconia lascia una scia, respirata dolcemente e profondamente, di mughetti profumatissimi..