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Sonetto VIII°


  Se non fosse perché i tuoi occhi hanno color di luna, di giorno con argilla, con lavoro, con fuoco, e tieni imprigionata l’agilità dell’aria, se non fosse perché sei una settimana d’ambra, se non fosse perché sei il momento giallo in cui l’autunno sale su pei rampicanti e anche sei il pane che la luna fragrante elabora passeggiando la sua farina pel cielo, oh, adorata, io non t’amerei! Nel tuo abbraccio io abbraccio ciò ch’esiste, l’arena, il tempo, l’albero della pioggia, e tutto vive perché io viva: senz’andare sì lungi posso veder tutto: vedo nella tua vita tutto ciò che vive. (da Cento sonetti d’amore, Mattino - P. Neruda) .. Si no fuera porque tus ojos tienen color de luna, de día con arcilla, con trabajo, con fuego, y aprisionada tienes la agilidad del aire, si no fuera porque eres una semana de ámbar, si no fuera porque eres el momento amarillo en que el otoño sube por las enredaderas y eres aún el pan que la luna fragante elabora paseando su harina por el cielo, oh, bienamada, yo no te amaría! En tu abrazo yo abrazo lo que existe, la arena, el tiempo, el árbol de la lluvia, y todo vive para que yo viva: sin ir tan lejos puedo verlo todo: veo en tu vida todo lo viviente. (de Cien sonetos d’amor, Manana – P. Neruda) .. Musica inebriante per il cuore, la lingua madre rende ancor più musicale la lettura. L’ascolto dei sensi, sentirsi permeati come una pianta in mezzo a venti impetuosi, rende il sangue più denso in chi fortemente ama, riamato. La sensazione d’essere un tutt’uno in quell’abbraccio è palese, vibrante nei profondi respiri: due corpi vinti da fatiche d’amore, riposano su un letto di foglie accarezzato da refoli d’aria fresca, mattutina, mentre il rosso dell’alba inizia a sbiadire..