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Il tuo cuore lo porto con me


Il tuo cuore lo porto con me. Lo porto nel mio Non me ne divido mai. Dove vado io, vieni anche tu, mia amata; qualsiasi cosa sia fatta da me, la fai anche tu, mia cara. Non temo il fato perché il mio fato sei tu, mia dolce. Non voglio il mondo, perché il mio, il più bello, il più vero sei tu, tu sei quel che luna sempre fu e quel che un sole sempre canterà sei tu. Questo è il nostro segreto profondo radice di tutte le radici germoglio di tutti i germogli e cielo dei cieli di un albero chiamato vita, che cresce più alto di quanto l'anima spera, e la mente nasconde. Questa è la meraviglia che le stelle separa. Il tuo cuore lo porto con me, lo porto nel mio.(E.E. Cummings)..   Nonostante abbia riportato in altre circostanze diverse poesie di Cummings le cui caratteristiche sono un’interpunzione originale, parole che sembrano collocate nel posto sbagliato, una certa difficoltà – iniziale – nel decifrare versi etc.,  basta un richiamo del tutto casuale, apparentemente senza significato, che la memoria del mio cuore conceda immediato e ampio spazio a quel personalissimo “ecoscandaglio” di sentimenti che fa riprender vita ad eventi rimasti nell’ombra, ricoperti dalla polvere del tempo. Certe emozioni, in apparente oblio, riaccendono “fari” su una stanza in cui, in un silenzioso mattino di primavera, primi raggi di sole accarezzano due corpi che riposano su un letto discinto. Nel rileggere questi versi ritrovo quel sottile filo di emozioni che ci accompagna per tutta la vita, come fosse un angolo speciale nel nostro cuore in cui rifugiarsi quando fuori ci sono insistenti “tormente”. Le ultime due righe rappresentano la certezza, specie nei momenti più bui, che due cuori fondono in unico sentimento che da vere certezze nel prosieguo dell’esistenza.