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Quarantaquattro e.. auguri!


Quarantaquattro!..No, non sono i “44 gatti” (in fila per sei col resto di due) della canzone vincitrice dello Zecchino d’oro del 1968, ma gli anni di matrimonio che compio oggi, cari amici, nel giorno della Santa degli occhi (S. Lucia). Sembrano tanti e in effetti lo sono al punto che, nel novero degli anni di matrimonio, assumono il nome di “nozze di turchese”. Se dicessi che sono trascorsi in modo “soft” quasi dal non accorgermene, forse non mi credereste. Infatti non è stato così! Il bello è che quando si è ben amalgamati anche se qualche volta capita di dover discutere su temi vari, il tempo sembra prendere la ricorsa e galoppare veloce verso il “fine corsa” (faccio corna..). Ma è solo un’impressione. Mi sono fermato spesso a riflettere non in questo giorno particolare ma quando ne ho avuto l'occasione, in momenti di "pausa" : iniziato questo bel viaggio con difficoltà non caratteriali ma di aggiustamenti continui nella quotidianità, poi pian piano – come una sinusoide che gradualmente restringe l’angolo delle vibrazioni, verso una vita serena, quando l’amore lentamente si cementa nei meati più profondi dell’anima e diventa “romantica complicità”, qualcosa che non si riesce a ben definire ma che tiene fortemente uniti. Non una vita con poche emozioni o di inchini, sia chiaro – non sono proprio il tipo, anche perché ho un carattere dolce e al tempo stesso forte e deciso - ma la constatazione che quel feeling, quel cedere su qualche tematica, fa parte di un rapporto che rende due persone “osmotiche” senza troppi sforzi, come la "natura intrisa d'amore" comanda..Questi splendidi versi che seguono - del mio poeta preferito - danno il senso della forza che c’è in me, in questo rapporto che ha illuminato dal primo momento la mia vita e quella della mia "metà"..Pensai di morire, sentii dappresso il freddo, e di quanto io vissi solo te lasciavo: la tua bocca era il mio giorno e la mia notte terrestri e la tua pelle repubblica fondata dai miei baci. In quell’istante finirono i libri, l’amicizia, i tesori accumulati senza tregua, la casa trasparente che tu e io costruimmo: tutto cessò d’esistere meno i tuoi occhi. Perché l’amore, mentre la vita c’incalza, è semplicemente un’onda alta sulle onde, ma ahi quando la morte viene a bussare alla porta solo c’è il tuo sguardo per tanto vuoto, solo la tua carità per non continuare ad esistere, solo il tuo amore per chiudere l’ombra. (Pablo Neruda, De cien sonetos, 90° - Noche) In questa data colgo altresì l’occasione, oltre che fare gli auguri per le festività natalizie a tutti gli amici di blog (anche a chi passa da qui “anonimo o visibile”),  anche per farli - speciali - a due miei amici di blog (oggi miei) coetanei: Valerio ed Arnaldo (kiwai), persone da me stimatissime e di grande levatura morale. Auguri “ragazzi”: ogni bene per voi e per le vostre famiglie, per queste prossime festività e che la pace, l'amore e la concordia regnino come sempre nelle vostre case e nei vostri cuori!