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Giornata internazionale della felicità


 
 Da 9 anni il 20 marzo si festeggia la Giornata internazionale della felicità: l'Onu ha scelto proprio l'equinozio di primavera, simbolicamente l'inizio del fiorire della vita, per riconoscere e celebrare il benessere delle persone in tutto il mondo. Il benessere delle persone naturalmente si identifica con la felicità.  L’istituzione di questa giornata un po’ mi fa sorridere, un po’ mi piace perché in questo tempo di pandemia darsi coraggio in questo modo è una buona iniziativa. Nel tema, tuttavia, mi sovvengono splendidi versi di Edoardo De Filippo che hanno altro significato.. Ah… si putesse dicere chello c’ ‘o core dice; quanto sarria felice si t’ ‘o sapesse dì!           E si putisse sèntere chello c’ ‘o core sente, dicisse: “Eternamente voglio restà cu te!” Ma ‘o core sape scrivere? ‘O core è analfabeta, è comm’a nu pùeta ca nun sape cantà. Se mbroglia… sposta ‘e vvirgule… nu punto ammirativo… mette nu congiuntivo addò nun nce ‘adda stà… E tu c’ ‘o staje a ssèntere te mbruoglie appriess’ a isso, comme succede spisso… E addio Felicità! .. Può accadere questo, anche nel giorno della felicità. Qualcuno direbbe: il massimo della sfiga? La sfiga  appare quando vuole lei e fa danni. Nessuno la controlla.... Oggi naturalmente non è la mia giornata ideale, preferita – l’equinozio di primavera che, al contrario, apre il cuore di chi ama la mia stagione preferita, per l'appunto la primavera -  quella che inizia quando termina il letargo invernale. Si aprono lentamente occhi ancora sonnecchianti, ci si stiracchia, la natura inizia il suo ciclo originario, tutto si muove fra terra, mare, cielo e colori che “esplodendo” indicano la vita che nasce. Così tutti gli anni. Per Wassili Kandinski, uno dei miei pittori preferiti dopo il Caravaggio, il colore è simile a una vibrazione che tocca le corde. Proprio secondo questa visione, egli descrive i colori in base alle sensazioni e alle emozioni che suscitano nello spettatore, come fossero strumenti musicali che generano una melodia che arriva dritta al cuore di chi ascolta.  Una splendida melodia che, dalle mie parti, si è progressivamente persa nell’aria che respiro.. Ad esempio il rosso è caldo ed avvolgente, vitale ed irrequieto, ha una dimensione profonda che genera consapevolezza. Può essere paragonato al suono di una tuba. Il blu scuro, al suono di un organo, perché è il colore del mare e del cielo, ed è un colore profondo e intenso. E così via...Il futuro non lo conosco, preferisco non conoscerlo ma viverlo di volta in volta, godermelo in ogni suo attimo. Si, mi fido del mio istinto: «Tempo al tempo, qualcosa mi dice che tornerà a sorridermi...» Auguri a chi è felice da ieri, l’altro ieri, da mesi .. anni .. decenni: possa giustamente godere di questo stato d’animo il più a lungo possibile, meglio ancora per tutta la vita.