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Shakespeare in love e dintorni..


 
 Più dolce sarebbe la morte se il mio ultimo sguardo avesse come orizzonte il tuo volto. E se così fosse, mille volte vorrei nascere per mille volte ancor morire… (William Shakespeare - Amleto) .. È possibile, secondo il proprio sentire, esprimere in tanti modi amore verso la persona  che alberga nel cuore, però arrivare a desiderare di vivere e morire mille e mille volte ancora per esternare la forza di quel sentimento trainante dell’esistenza stessa, credo sia il massimo, una sublimazione di ciò che rende i sentimenti, quel particolare sentimento iperbolico, unico.   Cose queste che, inconsciamente, riportano la mia memoria indietro nel tempo, quello della mia giovinezza. Francamente la “pazzia” giovanile, la forza potente ed irrefrenabile che sprigiona dall’anima quando innescata, potrebbe concepire pensieri non proprio dissimili da questo shakespiriano.É possibile, certo che lo è.Forse lo dico per invidia o verosimilmente perché l’età della consapevolezza, lasciando meno spazio a certi voli pindarici, all'oggi mi fa essere un po’ incerto? Forse perché senza troppi giri di parole e pensieri, anche quando bisognerebbe dare un po’ più spazio alla coscienza e alla ragionevolezza, è infinitamente più appagante annegare fra le braccia di quel sentimento?«Dubito ergo sum…» (Aristotele)Colpa, forse, di quell’ “insostenibile leggerezza dell’essere” espressa da Kundera che ci riporta a considerare scelte esistenziali comunque irrilevanti, quindi nella loro sostanza “leggere”, ossia un paradosso vero e proprio di questo eterno rincorrersi, nella sua evanescenza, dell'assoluta necessità di dar loro (riferito alle scelte esistenziali) un significato a tutti i costi?Non lo so e, francamente, non intendo arrovellare le mie meningi più di tanto.È vero e certo che il viale del tramonto - il mio - si riempie sempre più di foglie ingiallite. Tuttavia può accadere – com’è effettivamente accaduto e sta accadendo – un dolcissimo imprevisto che, come tale nella sua perfetta essenza, ha riavvolto una parte di me stesso facendo risplendere un bel sole primaverile, nel mese del Sole dentro la mia anima, nei meati più profondi e intimi del cuore.E, vivaddio, torno incredibilmente a volare…