Risiedo, da tantissimi anni, a pochi km da questo luogo incantevole che è Ariis di Rivignano e saltuariamente, soprattutto in tarda primavera fino all'autunno, vado a sedermi su una panchina ai bordi del fiume Stella per godermi il silenzio della natura, il placido scorrere delle acque, osservare coppie di cigni alla ricerca di cibo, notando tutto quel che mi circonda, sebbene questa primavera tardi a farsi realmente viva ma che regala alla vista la sua immancabile e dolce presenza in piccole dosi. Provo a trovare in questo ambiente un po' di tranquillità.Non sono più così giovane, il tempo non si ferma se non nella mente di chi cerca di scavare nel proprio passato, indugiare nel presente guardandosi intorno per cercare qualcosa che dia sollievo all'anima.Il futuro? È come un saliscendi di scale di cui prima non si vedeva la fine, adesso qualche segno del destino e della natura si lascia intravedere. Stare seduto su quella panchina un po’ in parte, immaginando che ci sia lei accanto a me … ecco, questo desiderio si perpetua in me con tanta dolcezza, quando il presente diventa uggioso e una sottile nebbia che nelle giornate invernali respiro, certa solitudine diventano in qualche caso opprimente, in altri assume le vesti di una liberazione dell’anima da certe angosce.Tutti sappiamo che dopo la nascita esiste una sola certezza ma non è dato sapere quando ci concretizzerà.Spero di poter godere di queste bellezze della natura, di questa Villa sempre e comunque attraente, che tutto sia riportato nel suo antico splendore e che duri per molti anni ancora. Ne vale assolutamente la pena.Il video è di circa 10 anni fa, da allora qualche cambiamento c’è stato: la villa è stata ristrutturata sebbene non completamente.Quando certe giornate diventano monotone, anche se trovo sempre qualcosa da fare ché non sono capace di stare con le mani in mano, il rifugio per la mia anima inquieta è lì, su quella riva dove sogni e realtà si confondono in una splendida miscellanea di sensazioni che mi danno la giusta percezione della vita nei suoi meati più intimi, quelli che spesso, per pigrizia o timore di chissà cosa, si cerca di non guardare, neanche pensare. Vita intesa come sentimento ed essenza, valori irrinunciabili altrimenti decade il significato positivo da attribuire alla vita stessa.«... il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me. Queste due cose io non ho bisogno di cercarle e semplicemente supporle come se fossero avvolte nell'oscurità, o fossero nel trascendente, fuori del mio orizzonte; io le vedo davanti a me e le connetto immediatamente con la coscienza della mia esistenza ...» (Immanuel Kant, “Critica della ragion pratica”)E pensare che in quel tempo gli studi della filosofia non mi han particolarmente appassionato pur avendo avuto un professore fra i migliori in assoluto nei miei anni liceali!Eppure ora, in questo dolce declivio che sto percorrendo serenamente, nel rileggere qualche passo (in mezzo a tante altre letture) di quel componimento, è come se si fosse rischiarato ancor più il mio orizzonte.Oggi nessuno farebbe cose del genere, "avvinghiati" come sono molti giovani a certa superficialità, aggressivi spesso senza motivo, convinti da gente senza scrupoli a spararsi sostanze che liquefano il cervello, persi nelle movida, molti di loro diventare zombies rinunciando di fatto a godersi la vita, un dono unico nel suo genere.L’orizzonte della vita è amplissimo, eppure c’è chi lo riduce a pochi gradi sessagesimali. Mah.. Oh.. per qualche momento sono tornato sui banchi del liceo classico ai miei anni giovanili, ai miei primi amori, a ricordi che si manifestano gioiosi, sorgendo e irradiando luce soffusa nella loro bellezza dalle nebbie del tempo, un tempo che non concede pause, che va sempre avanti con la medesima cadenza.Inesorabile.