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Cui prodest?


 «Occhio non vede, cuore non duole»Se non si è a conoscenza di un fatto sgradevole è difficile che questo possa struggere l’anima. Al contrario, alle volte non sapere qualcosa che potrebbe far soffrire è un bene: risparmia per lo meno inutili sofferenze.(Proverbio tratto dal "Trionfo della morte" di Gabriele D’Annunzio).…Curiosando, ieri sera sul tardi - a notte fonda - nel web, dopo aver letto questo proverbio, mi sono chiesto: può essere veramente così?Sinceramente ho qualche dubbio: tutto dipende, come sempre, da eventi pregressi, quel che han lasciato dentro l’anima di chi, alla fine, consapevolmente ha mollato gli ormeggi, certi ormeggi per navigare verso altri lidi. Per questo, se certi eventi han lasciato il segno, un segno impresso a fuoco nell’anima, sono portato a dubitare che certe ferite scompaiano completamente. Su me, sulla mia anima ce ne sono diverse cui mi sono abituato con un certa fatica..Non entro in particolarità ché queste sono cose riguardano la sfera personale di ciascuno di noi. Sono, immagino, innumerevoli, delicate, al punto che le persone più sensibili certamente soffrono, lacrimano amaro inondando il proprio viso di un grande dispiacere però, come si usa dire in queste argomentazioni, chi osserva deve ricordarsi che un bel silenzio non è stato mai scritto.Una forma di rispetto non … negoziabile è sentitamente, sinceramente dovuta al dolore altrui.In questo mio rimuginare, mi tornano in mente versi di due poeti fra i miei preferiti, che hanno un’intonazione differente, contrastante: la prima di dolore, un forte dolore. Questa:Come son pesanti i giorni, A nessun fuoco posso riscaldarmi, non mi ride ormai nessun sole, tutto è vuoto, tutto è freddo e senza pietà, ed anche le care limpide stelle mi guardano senza conforto, da quando ho appreso nel mio cuore che anche l’amore può morire.(F.G. Lorca)L’altra, al contrario, è portatrice sì di forti dolori dell’anima, però nella seconda parte, si intravede piacevolmente una luce, una resurrezione del sentimento dell’amore svanito, inaspettata, per questo sconvolgente:Voglio che sappia una cosa.Tu sai com’è questo: se guardo la luna di cristallo, il ramo rosso del lento autunno alla mia finestra, se tocco vicino al fuoco l’impalpabile cenere o il rugoso corpo della legna, tutto mi conduce a te, come se ciò che esiste, aromi, luce, metalli, fossero piccole navi che vanno verso le tue isole che m’attendono.Orbene, se a poco a poco cessi di amarmi cesserò d’amarti poco a poco.Se d’improvviso mi dimentichi, non cercarmi, ché già ti avrò dimenticata.Se consideri lungo e pazzo il vento di bandiere che passa per la mia vita e ti decidi a lasciarmi sulla riva del cuore in cui affondo le radici, pensa che in quel giorno, in quell’ora, leverò in alto le braccia e le mie radici usciranno a cercare altra terra.Ma se ogni giorno, ogni ora senti che a me sei destinata con dolcezza implacabile. Se ogni giorno sale alle tue labbra un fiore a cercarmi, ahi, amor mio, ahi mia, in me tutto quel fuoco si ripete, in me nulla si spegne né si oblia, il mio amore si nutre del tuo amore, amata, e finché tu vivrai starà tra le tue braccia senza uscire dalle mie. (Pablo Neruda)...Cari amici che ne pensate?Sono andato fuori dal seminato, oppure qualcosa di vero c’è in questi miei pensieri? In verità sono sempre pieno di dubbi, vivo spesso fra incertezze perché a volte il timore di fare errori non mi lascia del tutto tranquillo. La mente si arrovella, il cuore .. balla come lui vuole. Gli opposti, "logos e polemos", esisteranno sempre. É una regola universale che si basa proprio sulla stretta unione dei contrari che, in quanto opposti e in lotta tra loro, allo stesso tempo non possono stare l'uno senza l'altro, dal momento che vivono solo l'uno in virtù dell’altro. Così accade anche nel mondo dei sentimenti, non sempre però: quella è un'unione che rende effervescente, frizzante, unico nella sua unicità quel rapporto.Sempre infinitamente grato verso chiunque vorrà esprimere un’opinione, dire la sua, se vorrà farlo.