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Laghi verdi ...


 
  Ieri sera, prima di staccare dal mondo reale per lasciarmi andare nel mondo dei sogni, mi sono soffermato su alcuni versi di Pablo Neruda.. Il titolo è “La notte sull’isola” tratta da “I versi del Capitano”, dedicata come tante altre a quella che poi diventò la sua terza moglie, Matilde Urrutia. Anche lei dal 1985 riposa accanto al suo amato ne “l’isla negra” in Cile.Alcuni versi mi hanno particolarmente colpito per la loro intensità e trasportato la mia anima in quei territori dove la vita e l’amore procedono mano nella mano, indissolubilmente…Tutta la notte ho dormito con te vicino al mare, nell’isola. Eri selvaggia e dolce tra il piacere e il sonno, tra il fuoco e l’acqua.Forse assai tardi i nostri sogni si unirono, nell’alto o nel profondo, in alto come rami che muove uno stesso vento, in basso come rosse radici che si toccano.Forse il tuo sogno si separò dal mio e per il mare oscuro mi cercava, come prima, quando ancora non esistevi, quando senza scorgerti navigai al tuo fianco e i tuoi occhi cercavano ciò che ora – pane, vino, amore e collera – ti do a mani piene, perché tu sei la coppa che attendeva i doni della mia vita.Ho dormito con te tutta la notte, mentre l’oscura terra gira con vivi e con morti, e svegliandomi d’improvviso in mezzo all’ombra il mio braccio circondava la tua cintura. Né la notte né il sonno poterono separarci.Ho dormito con te e svegliandomi la tua bocca uscita dal sonno mi diede il sapore di terra, d’acqua marina, di alghe, del fondo della tua vita, e ricevetti il tuo bacio bagnato dall’aurora, come se mi giungesse dal mare che ci circonda. …Una sensazione di infinito piacere si è lentamente impossessata di tutto me stesso dopo la lettura… Ho chiuso gli occhi per goderne intimamente per il maggior tempo possibile, anche se questi versi sono stati scritti dal poeta di Parral nel lontano 1952. Essere su un’isola, riposare tenendo abbracciata la donna che alberga nel cuore … “esser basciato da cotanto amante” (Dante, V° canto - Inferno ) è stato come vivere un sogno. Un Inferno di tuoni e fulmini che, con un semplice bacio, si è trasformato in un Paradiso lussureggiante, la cui sorgente di luce sono stati gli occhi, due splendidi occhi verdi. Occhi che, in qualche modo, mi ricordano due bellissimi laghi che hanno per l’appunto riflessi verdi nella calma di giornate limpide e calde: i laghi di Fusine (superiore e inferiore) vicino al confine con l’Austria. Laghi che, nelle stagioni fredde, a partire dall’autunno, la flora che li circonda diventa un tripudio di colori brillanti, ancor più riflettenti quando i raggi del sole  illuminano quella natura, invitano a rannicchiarsi sotto le coperte e lasciarsi andare chissà dove dinanzi uno spettacolo unico nel suo genere, fuori dalla finestra, vetri lievemente appannati. Sembra che, in quei momenti, madre natura abbia attinto dalla sua tavolozza di colori - con un magico pennello – con la voglia di regalare alla vista meravigliata degli esseri umani, “pennellate” che, nelle sue fattezze e nella sua precisione di particolari, nessuno è in grado di riprodurre fedelmente. L’occhio dell’essere umano si è quasi trasformato in un pittore e assorbe nell’anima quelle sensazioni di piacere e d’amore, immerso in una natura che fa da palcoscenico…« .. e ricevetti il tuo bacio   bagnato dall’aurora,   come se mi giungesse   dal mare che ci circonda»