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E' come una marea...


 
  È come una marea, quando lei fissa su me i suoi occhi neri, quando sento il suo corpo di creta bianca e mobile tendersi a palpitare presso il mio, è come una marea, quando lei è al mio fianco.(…)Lei, scolpita nel cuore della notte, dall’inquietudine dei miei occhi allucinati: lei, incisa nei legni del bosco dai coltelli delle mie mani, lei, il suo piacere unito al mio, lei, gli occhi suoi neri, lei, il suo cuore, farfalla insanguinata che con le due antenne d’istinto m’ha toccato!Non sta in questo stretto altopiano della mia vita! È come un vento scatenato! Se le mie parole trapassano appena come aghi dovrebbero straziare come spade o come aratri!È come una marea che mi trascina e mi piega, è come una marea, quando lei è al mio fianco!...Ho riportato i versi iniziali e finali di questo canto d'amore di Pablo Neruda perchè, a mio modesto parere, sono le parti più importanti di questa poesia che racchiude l'aspetto più intimo e travolgente del pensiero nerudiano passato, presente e futuro. Senza dilungarmi più di tanto, oltre il fatto che chi vuol leggerla per intero la trova facilmente nel web, sembra di assistere ad una perfetta osmosi fra corpo umano e la natura che lo circonda. Risalta un particolare essenziale delle liriche del poeta di Parral: la potenza delle sue espressioni, unite alla dolcezza che fluisce nella lettura: tutto questo rende suggestiva e veritiera la scena immaginata. Quell' «Es como una marea» (in lingua madre. In italiano «É come una marea»), da solo riesce a scatenare una forza inspiegabile nel suo divenire: un potente ed istintivo desiderio che si amalgama perfettamente, accompagnato dal tenue rumore delle onde nella risacca, alla musicalità di una danza primordiale in cui sono utilizzati tamburi e percussioni di fortuna/artigianali, che inducono a ballare a piedi scalzi sulla spiaggia, sotto il chiarore delle stelle vicino ad un fuoco di "fortuna" che riscalda e illumina i volti di chi dona e riceve amore.