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mezza giornata al mercato

Post n°35 pubblicato il 05 Ottobre 2011 da ninjadellanotte84

05 ottobre 2011

aggiornamento alle ore 16:00 minuti circa...
stamattina verso le 10:30 circa sono andato al mercato a fare compagnia a mia mamma e ad una nostra vicina di casa, siamo andati a Nola dopo tanto tempo e un lavoro ben fatto il mercato a ripreso a funzionare... ma devo ammettere che mi aspettavo più genete, e invece le persone erano poche più o meno... sarà per la nuova posizione delle bancarelle sta di fatto che si poteva passeggiare più tranquillamente :)... siamo tornati a casa verso le 13:00 minuti circa, faceva un caldo tremendo fra le bancarelle, meno male che stiamo nel periodo di ottobre e ricordo che in passato io camminavo già con le magliette a maniche lunghe, ora invece sto camminando ancora con le magliette a manica corta... si vede che il clima e cambiato (e sta cambiando) ormai l'evoluzione del tempo e formato da due periodi stagionali ESTATE & INVERNO stop non esiste più nulla della primavera e ne tanto meno dell'autunno, stagioni dimenticate ormai -.-"...

anche oggi pomeriggio mentre ascoltando il TG hanno dato la notizzia in tv del quasi distaccamento dei ghiacciai, ecco cosa sta succedendo al nostro pianeta...

    Il ritiro dei ghiacciai in Groenlandia


Una delle questioni più importanti in climatologia cui si sta cercando di dare risposta è trovare quale sia il meccanismo che si trova dietro lo scioglimento dei ghiacciai in Groenlandia.
Uno dei meccanismi che si ritiene possano dare un contributo è costituito dall'acqua che scorre all'interno e al di sotto dei ghiacciai e che da una parte ne aumenta la temperatura e dall'altra ne accelera il distacco dalle coste fino a finire in mare aperto. In effetti il meccanismo che sembra alla base del distacco e dello scioglimento sembra essere più complesso e coinvolgerebbe anche l'interazione dei ghiacciai con l'oceano.
Un gruppo di ricercatori, guidati da
Ian Howatt dell'
Università dell'Ohio, ha ridotto il contributo apportato dall'acqua che si trova tra ghiacciai e rocce (contributo che si traduce in una riduzione dell'attrito), nel momento in cui si è scoperta l'esistenza di una vera e propria rete idrica all'interno dei ghiacciai stessi. Una rete complessa di veri e propri fiumi e laghi che i ricercatori, con l'aiuto di Alberto Behar del JPL, stanno cercando di monitorare.

Abbiamo scoperto che l'acqua sub-glaciale non è responsabile per la grande accelerazione che abbiamo osservato negli ultimi dieci anni. I cambiamenti nel fronte glaciale, dove il ghiaccio incontra l'oceano, sono la vera chiave

dice Howatt, che prosegue

Ciò non vuol dire che l'acqua non è importante. Gioca un ruolo lungo questi fronti glaciali, è solo un ruolo molto complesso, quello che rende per noi difficile predire il futuro
Il lavoro del gruppo di Howatt, comunque, potrà essere utile anche per comprendere meglio cosa sta succedendo in Antartide e migliorare le predizioni per il futuro. Per fare questo, i ricercatori hanno piazzato sulla superficie dei ghiacciai una serie di GPS a basso costo (questo perché non è previsto il loro recupero) per monitorare il flusso dei ghiacciai stessi.
Uno dei più impegnati in questa parte della ricerca è il dottorando John Adler del
CIRES:
Il mio obiettivo è spingere verso la miniaturizzazione della tecnologia, in modo tale che piccole piattaforme autonome, nel mare, sulla superficie, in aria, possano attendibilmente raccogliere informazioni scientifiche in regioni remote
Gli aspetti tecnologici sono sviluppati con l'aiuto di Behar, uno dei progettisti dei rover marziani della Nasa: i dispositivi forniscono dati sulla velocità dei ghiacciai alla scala del centimetro, mentre i sistemi energetici e di comunicazione sono stati progettati, sempre da Behar, per mantenere i costi il più bassi possibili.
Attraverso i dati raccolti, il gruppo di Howatt ha scoperto che il contributo dell'acqua che scorre al di sotto dei ghiacciai o che si infiltra nelle fessure sulla superficie è particamente trascurabile: mentre i ghiacciai dell'interno aumentano la loro velocità di avvicinamento all'acqua di circa 10 metri all'anno durante l'estate, sempre nello stesso periodo si registra un'accelerazione incredibile, circa 10 chilometri, nei ghiacciai delle coste. Questa velocità è sembrata eccessiva ai ricercatori, che hanno rilevato anche un'ulteriore anomalia: essa è indipendente dal periodo dell'anno.
Un certo numero di ghiacciai, infatti, ha mostrato una accelerazione non compatibile con l'inverno, e minime accelerazioni sono state riscontrate anche in altri periodi dell'anno.
Secondo Howatt tutto questo può essere spiegato solo supponendo l'esistenza di una interazione più complessa dell'acqua dell'oceano con i ghiacciai stessi: ad esempio alcuni getti improvvisi dell'acqua interna dei ghiacciai (getti compatibili con l'ipotesi di una struttura simile a quella delle tubature cittadine) metterebbero in contatto i ghiacciai con la più calda acqua oceanica, provocando così dei rapidi distacchi dai fiordi rocciosi, che altrimenti li manterrebbero ancorati alla Groenlandia.
Così l'aumento della temperatura dell'acqua dell'oceano aumenta anche la velocità del distacco dei ghiacciai.
I ricercatori, ovviamente, proseguono nella raccolata dei dati e nello sviluppo di simulazioni al computer che siano in grado di far comprendere meglio il fenomeno in tutte le sue cause.

 
 
 
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