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mezza giornata al mercato
Post n°35 pubblicato il 05 Ottobre 2011 da ninjadellanotte84
05 ottobre 2011 Il ritiro dei ghiacciai in Groenlandia Abbiamo scoperto che l'acqua sub-glaciale non è responsabile per la grande accelerazione che abbiamo osservato negli ultimi dieci anni. I cambiamenti nel fronte glaciale, dove il ghiaccio incontra l'oceano, sono la vera chiave dice Howatt, che prosegue Ciò non vuol dire che l'acqua non è importante. Gioca un ruolo lungo questi fronti glaciali, è solo un ruolo molto complesso, quello che rende per noi difficile predire il futuro Il lavoro del gruppo di Howatt, comunque, potrà essere utile anche per comprendere meglio cosa sta succedendo in Antartide e migliorare le predizioni per il futuro. Per fare questo, i ricercatori hanno piazzato sulla superficie dei ghiacciai una serie di GPS a basso costo (questo perché non è previsto il loro recupero) per monitorare il flusso dei ghiacciai stessi. Uno dei più impegnati in questa parte della ricerca è il dottorando John Adler del CIRES: Il mio obiettivo è spingere verso la miniaturizzazione della tecnologia, in modo tale che piccole piattaforme autonome, nel mare, sulla superficie, in aria, possano attendibilmente raccogliere informazioni scientifiche in regioni remoteGli aspetti tecnologici sono sviluppati con l'aiuto di Behar, uno dei progettisti dei rover marziani della Nasa: i dispositivi forniscono dati sulla velocità dei ghiacciai alla scala del centimetro, mentre i sistemi energetici e di comunicazione sono stati progettati, sempre da Behar, per mantenere i costi il più bassi possibili. Attraverso i dati raccolti, il gruppo di Howatt ha scoperto che il contributo dell'acqua che scorre al di sotto dei ghiacciai o che si infiltra nelle fessure sulla superficie è particamente trascurabile: mentre i ghiacciai dell'interno aumentano la loro velocità di avvicinamento all'acqua di circa 10 metri all'anno durante l'estate, sempre nello stesso periodo si registra un'accelerazione incredibile, circa 10 chilometri, nei ghiacciai delle coste. Questa velocità è sembrata eccessiva ai ricercatori, che hanno rilevato anche un'ulteriore anomalia: essa è indipendente dal periodo dell'anno. Un certo numero di ghiacciai, infatti, ha mostrato una accelerazione non compatibile con l'inverno, e minime accelerazioni sono state riscontrate anche in altri periodi dell'anno. Secondo Howatt tutto questo può essere spiegato solo supponendo l'esistenza di una interazione più complessa dell'acqua dell'oceano con i ghiacciai stessi: ad esempio alcuni getti improvvisi dell'acqua interna dei ghiacciai (getti compatibili con l'ipotesi di una struttura simile a quella delle tubature cittadine) metterebbero in contatto i ghiacciai con la più calda acqua oceanica, provocando così dei rapidi distacchi dai fiordi rocciosi, che altrimenti li manterrebbero ancorati alla Groenlandia. Così l'aumento della temperatura dell'acqua dell'oceano aumenta anche la velocità del distacco dei ghiacciai. I ricercatori, ovviamente, proseguono nella raccolata dei dati e nello sviluppo di simulazioni al computer che siano in grado di far comprendere meglio il fenomeno in tutte le sue cause. |
Inviato da: Luxxil
il 17/09/2011 alle 19:19
Inviato da: ninjadellanotte84
il 15/09/2011 alle 13:10
Inviato da: naar75
il 15/09/2011 alle 09:12
Inviato da: ninjadellanotte84
il 13/09/2011 alle 18:16
Inviato da: naar75
il 13/09/2011 alle 17:01