L'odalisco
Da quando ha perso le elezioni, ma s'è persuaso di averle vinte, Bellachioma è di una simpatia irrefrenabile. Ora poi che viene segnalato dalle parti di Marrakech, travestito da Salomè, intento nella danza dei sette veli per il compleanno della sua signora, è addirittura sublime.
Chi, dopo le elezioni, in un eccesso di ottimismo, sognava di vederlo imbarcare per Hammamet sulle tracce di un illustre predecessore deve riporre i sogni nel cassetto e prender atto che, almeno per ora, all'esilio tunisino l'odalisco di Arcore preferisce una puntatina in Marocco, confuso tra i colleghi tappetari. Il fatto è che, ora, ha parecchio tempo libero. Affidato il Paese in mani sicure, dovrebbe finalmente cominciare a far politica. Ma la politica lo annoia a morte. Sai che palle passare l'estate a confrontarsi da pari a pari con Fini, Buttiglione e Calderoli sul partito unico dei moderati. O affrontare il dibattito in Forza Italia dove – scrivono i giornali – Tremonti vuole ridimensionare Bondi e Cicchitto (impresa titanica, da somma algebrica, essendo impossibile ridimensionare lo zero assoluto).
C'è è vero, l'amico Cesare, che con questo caldo affronta l'ennesima battaglia campale per passare dagli arresti domiciliari a Montecitorio. Cesare, sulle prime, non deve averla presa bene la notizia che, nel pieno della pugna, l'amico Silvio si faceva il secondo lifting (scoop di Libero, forse avvertito dal Sismi) e se la spassava a Marrakech mascherato da odalisca fra una danza del ventre e una cantatina. Ma poi ha capito di essere comunque in buone mani: a lui ormai ci pensa l'Unione. A lui e agli altri. Un voto per sostenere l'impunità di Dell'Utri davanti alla Consulta contro una querela dei pm di Palermo, spese della difesa a carico del Parlamento. Un voto per salvare Fitto dalle manette. E l'indulto per corrotti & furbetti. Le leggi-vergogna continuano (a meno che non si dia retta a Fassino, che ieri ha chiesto di abrogarle). Con una fondamentale differenza rispetto all'altra legislatura: che ora non c'è più un'opposizione che strilla. Un bel vantaggio.
Bellachioma può finalmente rilassarsi, girovagando per il mondo con la certezza che in patria c'è chi lavora per lui. Alla Rai continua ad avere la maggioranza, infatti ha appena piazzato il suo direttore generale prediletto al posto di quello abusivo (Meocci già sistemato a Rai International, con multa da 15 milioni a spese del contribuente). Quanto alla vice direzione è andata a Leone dell'Udc. Intanto Biagi e Luttazzi sono sempre dispersi. Il diktat bulgaro tiene meglio della Costituzione.
L'Ue e l'Authority possono sbracciarsi finché vogliono contro la legge Gasparri e il duopolio illegale Rai-Mediaset, tanto tutto continua come prima: le rassegne estive segnalano la tournèe di una nuova coppia di avanspettacolo, il duo Confalonieri-Petruccioli, sempre sorridenti e scherzosi: il "Duo Polio". Quel pericoloso liberalizzatore di Bersani è stato subito stoppato dai tassinari e dai cosiddetti alleati. Quanto alla lotta all'evasione fiscale, niente paura: si comincia con 3 anni di indulto.
La controriforma Castelli, per la prima parte, è entrata felicemente in vigore, col silenziatore ai magistrati incorporato. La Cirielli e la Pecorella continuano a produrre i loro balsamici effetti per i colletti bianchi sotto processo.
La guerra alle intercettazioni e a chi le pubblica, rimasta incompiuta per lo scadere della scorsa legislatura, è ripresa alacremente nella nuova grazie a Mastella, Amato e Polito. Il Sisde dello spionaggio illegale e dei sequestri di persona gode della stima e della fiducia del nuovo governo almeno quanto del vecchio. Intanto l'Arma trasferisce i carabinieri che scoprono le tangenti (è accaduto in Molise, come ha rivelato Enrico Fierro sull'Unità). Resiste, è vero, qualche sindaco antimafia come Rosario Crocetta a Gela e Michele Emiliano a Bari, ma a paralizzarli provvedono i loro alleati senza che il centrodestra debba muovere un dito.
Quanto al Milan, coinvolto in Calciopoli, trova eccellenti difensori anche a sinistra contro chi vorrebbe addirittura applicargli il codice sportivo. In fondo, questi "comunisti", non sono niente male. A saperlo prima, invece di tanti sacrifici, uno li faceva governare anche nel 2001. Cinque anni di ferie buttati via.
ULIWOOD PARTY
MARCO TRAVAGLIO – "l'Unità" 26 luglio 2006
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il 25/03/2009 alle 09:04
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