Creato da LindtBlu il 19/09/2007

Atlantide

La felicità si deve cercare, scoprire o inventare?

 

 

Coraline e la Porta Magica

Post n°27 pubblicato il 29 Giugno 2009 da LindtBlu

Ho trovato tante recensioni e se volete vi aggiungo la mia.
Raramente mi è piaciuto di più un cartone animato.

Ma... c'è un MA grosso come una casa.

Più o meno tutti all'unisono a lodare e tutti più o meno d'accordo sulla definizione "un film divertente ed emozionante per grandi e piccini".
Ma dove l'hanno guardato..?? Con CHI lo hanno guardato??? Non certo con dei bambini. E quindi t
ogliete pure la parola "piccini".
Io sono stata al cinema e il pubblico era composto principalmente da bambini.
O vivo in una città di bambini impressionabili e piagnioni (compreso il mio che di anni ne ha 8!) o questo film, che leggo essere "blandamente horror", non è propriamente adatto a dei bambini....

E non per scene di violenza o di sangue che normalmente chiunque identifica come "non adatte" senza ombra di smentita, ma per la paura che suscita, per l'angoscia che le fiabe possono generare nei bambini prima del lieto fine, ma che forse qui hanno un po' preso la mano a qualcuno.

Su alcuni temi, mi pare, si è un po' calcato la mano esplicitamente e senza riguardi: l'allontamento definitivo dai genitori, la morte di bambini, la mutilaziazione degli occhi.

Ho letto che viene accostato ad Alice nel Paese delle Meraviglie ma il parallelo è quanto mai fuori luogo. Tutto ciò che rende magico il Paese di Meraviglie si basa su doppi sensi e sfumature garbate, spesso percepite dai bambini in un modo semplice e diverso da quanto percepito da un adulto che ha ltre chivi di lettura.
Seppur in un atomosfera che possiamo definire da "incubo", Alice è molto distaccata da quanto accade intorno a lei e accetta di buon grado e con curiosa vivacità ogni evento, seppur straordinario.

In Coraline è subito chiaro che il "mondo di là", seppur così meraviglioso, ha qualcosa di malvagio, di sbagliato. A Coraline viene presentato molto il presto il conto, ed è molto caro: le viene offerta una scatola con due bottoni, un ago e del filo e per rimanere lì dovrà farseli cucire al posto dei suoi occhi ("non farà molto male l'ago è sottile", le dice il suo nuovo papà).
Coraline incontrarà nelle sue peripezie i fantasmi di tre bambini che hanno accettato di farsi cucire i bottoni e pur essendo rimasti nel mondo di là sono morti e chiedono aiuto a Coraline per trovare i loro occhi e trovare così finalmente pace.

L'atomosfera si fa via via più pesante, l'incubo sembra non offrire più vie d'uscita. Tutto ciò che era bello scopre piano piano il suo lato malvagio e l'asia di non potere più tornare a casa diventa paura...

In sala ad un certo punto ho comiciato a sentire "andiamo via..?" o "ho paura, voglio andare via". Mio figlio è venuto a sedersi vicino a me e mi ha detto "voglio andare via". La bambina e la nonna davanti a noi se ne sono andate. Io gli ho detto, "dai vieni in braccio" e intanto pensavo "mannaggia per una volta che mi piace un film... non possiamo scappare!! E poi è un film per bambini, ora finirà il pezzo brutto".

Macchè!

Un crescendo fino alla fine.
Almeno, come si dice "finisce bene", Coraline torna a casa e i bambini morti
possono salire in cielo come angeli con gli occhi, ma mio figlio ha continuato a farmi domande fino al giorno dopo..........!

 
 
 

Pensieri guidando

Post n°26 pubblicato il 10 Giugno 2009 da LindtBlu

Guidare la sera, di ritorno da una serata in giro, qualunque giro.

Da sola, assolutamente.

Guidare di ritorno, col buio, d'estate, lungo mare magari.
La cosa più rilassante del mondo, non dovrebbe finire mai.
Un momento magico, in balia dei pensieri, quelli belli. Che quando arrivi sotto casa, vorresti non fosse vero.
Ieri sera, di nuovo.

Ieri sera fuori a chiacchierare con l'amica più vecchia.

Finalmente l'amante è stato scoperto dalla moglie. Finalmente. E ripetutamente. Finalmente.
Non lo vuole più. Lui sta traslocando senza neanche passare dal via.
Una favola moderna, col principe, la principessa e la strega cattiva.
L'importante è il "vissero felici e contenti".
E lo spero davvero.

Avere un amante ti segna in qualche modo per sempre.
E' irrimediabilmente questione di tempo, poi qualcosa succede. SEMPRE.
Se non hai il carattere di dire "basta a tutto sto ben di dio" dopo due volte, basta, sei fregato per sempre.

La notizia è che dopo due anni Max ha rinunciato a recuperare sua moglie e sta rinunciando a rinunciare a me.

 
 
 

"Amore mio, aiutami"

Post n°25 pubblicato il 29 Gennaio 2009 da LindtBlu

"Amore mio, aiutami"


Ieri sera ho guardato un film: cosa in generale non molto eclatante, se non che io non ne guardo mai, sempre presa come sono da lavoro e famiglia.
Ieri sera mio marito era fuori per lavoro e i bambini a letto: mi sono gustata, seppur carica di sonno, un film, peraltro già iniziato, in tv. C'erano molti film e in prima battuta mi sono soffermata sul famoso Mr e mrs Smith con Brad Pitt e Angelina Jolie: dopo dieci minuti di azione e sparatorie fra i due che grottescamente si chiamavano "amore" e poi si rincorrevano per la casa sparandosi addosso di tutto, ho cambiato
canale, chiedendomi se non fosse veramente ora di andare a letto e almeno riposare, se non almeno divertirmi...

Scorrendo i canali sono quindi capitata su La7, che è sempre comunque una bella conferma. Davano un vecchio film con Alberto Sordi e Monica Vitti: "Amore mio, aiutami". Un film bello, intenso, tragico, e sempre attuale, malgrado i suoi 40 anni. Mi sono riconciliata col cinema. Una situazione di tradimenti, di comprensioni e incomprensioni, di sentimenti visti con freddo cinismo, ma veri e profondi. Mi sono immedesimata, mio malgrado, in tante delle situazioni descritte e questo mi ha lasciato quell'amaro in bocca che mi ha riportato ad episodi vissuti in un recente passato, ma comunque lontani dalla situazione attuale. Il tradimento in una coppia consolidata o più che il tradimento "reale", quello "emotivo", il desiderio di non esserci, di immaginarsi altrove, in un'altra vita, che non è stata la nostra. Il dolore che questa situazione provoca in chi la vive è insopportabile, ma una sua risuluzione positiva porta inevitabilmente a situazioni ancora più dolorose per tutti. Il film descrive proprio questo momento e le decisioni-indecisioni che la situazione comporta. E' struggente, doloroso, amaro.

Ho ripensato con nostalgia a Max, ma ho anche preso le distanze dal quel periodo vissuto con tanta intensità: troppa fatica, troppo dolore. Ora non lo sento da due mesi e se non provo il desiderio di scrivergli più è per l'enorme senso di inutilità che ora il pensiero di lui, non più confuso dai forti sentimenti, mi suscita.

Sai, Max, mi facevi sentire bella, o forse tu facevi sembrare tutto bello ai miei occhi.

 
 
 

L'angioletto del male

Post n°24 pubblicato il 18 Dicembre 2008 da LindtBlu

ieri ho comperato ai miei bambini un bel paio di ali da angelo. Bellissime, bianche, con le piume vere attaccate, con le bretelle per indossarle e di dimensioni "realistiche", se si può parlare di dimensioni reali per un'ala d'angelo...!

Le ho comperate a tutti e due, pensando che il grande di 11 anni forse non le avrebbe accettate, ma nel dubbio che lo prendesse come un torto, le ho comperate comunque. Così infatti è stato: alla sua anima tenera di bambino piacevano, si vedeva, ma il suo alterego di adolescente a inizio carriera gli ha fatto dire con mezzo dispiacere "sono belle, ma io non le metto".

Il piccolo, invece, quello di 7 anni, le ha subito indossate.

Poi ha preso una pistola che stava sul tavolo e sparando all'impazzata, ha incominciato ad urlare: "sono l'angelo del male!"

 
 
 

Sono contenta di non avere figlie femmine

Post n°23 pubblicato il 04 Novembre 2008 da LindtBlu

Nervoso a fior di pelle.
Una caramella dopo l'altra.
La telefonata non arriva e ormai temo che non arriverà più.

Avevo trovato il lavoro che "avrei voluto fare da grande", anzi lui aveva trovato me.

Ho una grande preparazione specifica. Sono la persona da trovare nel pagliaio. E che è stata incredibilmente trovata, anche.

Grande e prestigiosa società, responsabilità e viaggi per il mondo.

"Mai lei ho due bambini, se la sente? "
Me la sento?
Inutile averci pensato e trovato la forza per sentirmela.
Inutile avere tanto studiato, tanto brillato, tanto sacrificato.
Inutile e dannoso per me stessa.

Io evidentemente la mia scelta di vita io l'ho già fatta e non se ne possono fare altre.

A noi, ragazze nate nel '68, hanno fatto credere che potessimo essere come i maschi. Siamo cresciute così, senza farci problemi. Non è così, non potrà mai essere così.
E non riesco ad avercela con la natura, ma con chi ci ha ingannate, con chi mi fatto mortificare gli anni migliori sui libri dell'università o i pomeriggi a morire di noia ai  corsi di inglese.

Noi saremo sempre mamme e faremo sempre col cuore questo mestiere e come tutte le mamme da sempre sacrificheremo tutto per i nostri bambini.

E' così.
Ma non fateci credere che sia diverso.

Sono contenta di non avere figlie femmine, ma ai miei figli maschi racconterò bene le cose come stanno perché siano adulti migliori di noi.

 
 
 

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