Creato da LindtBlu il 19/09/2007

Atlantide

La felicità si deve cercare, scoprire o inventare?

 

 

 Bambino mio, anche questa è la vita

Post n°22 pubblicato il 13 Giugno 2008 da LindtBlu
 

Bambino mio,

hai finito la quinta elementare. Sono venuta a prenderti a scuola, eccezionalmente.
Quando ho visto uscire tanti tuoi compagni in lacrime ho temuto di vedere anche te così. Altre volte ti ho visto piangere in mezzo agli altri bambini e, quali che fossero i motivi, mi è sempre dispiaciuto che fosse pubblica questa tua debolezza. Ora invece no, ti guardavi intorno con gli occhi spalancati quasi a dire "io ce la faccio".
Sai, non ricordo lacrime alla fine della mia scuola, non credo di averne mai viste... Sì questo è l'ultimo anno, ok, ma forse anche in questo la tua generazione è diversa dalla mia.
Vi siete salutati quasi fosse un addio per la vita e poi nel pomeriggio quanti sms ti sono arrivati...??

Un addio per la vita lo è, più di quello che pensi.
Io non li ricordo nemmeno alcuni compagni delle elementari e probabilmente anche se mi capitasse di incontrarli, non ne saluterei che pochi...
Si diventa sempre più grandi, questo sì. E tu che solo due giorni fa mi chiedevi di imparare a mandare sms, ora traffichi col telefonino di invia e ricevi seduto al fondo del tuo letto.

La maestra Teresa mi ha chiamata stamattina: voleva che ai bambini fosse detto con delicatezza dai genitori e che non lo sapessero prima da altri.
La maestra Franca se ne è andata stanotte.
Era 24 kili, ha sofferto tutto quello che si poteva soffrire.
A me si riempivano gli occhi di lacrime mentre me lo diceva. Rivedevo quella donnina, coi capelli banchi, con la schiena curva, dolce, ma ferma coi bambini. Ripensavo alle predilizione che aveva per te, bimbo mio, alle parole che aveva per te e che mi diceva guardandomi, mentre cercava lo sguardo complice dell'altra maestra. Sicuramente la vita ti farà incontrare altri maestri e ci saranno sempre belle parole per te, ne sono certa: ma la maestra Franca ci mancherà...

A pranzo sono venuta a casa dai nonni, dovevo dirtelo, ma non sapevo come fare. Se ci pensavo mi veniva un nodo in gola. Sono entrata e ti ho detto con leggerzza che ti dovevo parlare, ma tu mi hai subito chiesto se era qualcosa di brutto.
Lo sapevi che non stava bene: è da ottobre che viveva tra casa e ospedale e poi l'hanno operata. Cosa aveva? Un tumore. Dove? Non lo so. Non hai detto molto, volevi sapere, ma non avevo molte risposte. Morsicavi la maglietta, mantre rimanevamo seduti senza altre parole sul divano.

Non so se riuscirai ad andare al funerale, ma mi hai chiesto se posso andarci io.

Domenica mattina parti per la montagna: il campo estivo di basket, la tua prima vacanza da solo.

Bimbo, stai crescendo.
La vita è tutto questo.
Le cose cambiano. A volte non vorremmo lasciare quello che abbiamo per scoprire cosa la vita riserva per noi, ma dobbiamo farlo. Non sempre possiamo fare delle scelte.
Sappi però che se ci dispiace lasciare le cose e le persone è perché siamo stati felici.

La vita è bella.

(...un sospirone...)

 
 
 

Chiacchierando con Tommi

Post n°21 pubblicato il 28 Maggio 2008 da LindtBlu
 
Tag: bambini

... chiacchierando con Tommi, 6 anni

"Mamma, quando è nato il primo uomo?"
"Beh...dipende se intendiamo l'homo sapiens... boh...200.000 anni fa, mi sembra che l'abbia studiato tuo fratello qualche tempo fa..."
"No... non quando-quando... ma A CHE ORA!!"
"A CHE ORA??. Non saprei a che ora...Non so...."
"Ma quando è nato, è morto subito, no? Non c'era nessuno che gli desse da mangiare...!"
"Beh... in effetti..............."

"Tommi, è simpatica Maria, no? Gioca bene, vero?"
"Sì.... è anche bella."
"Fidànzati con lei allora!"
"Sì mi piacerebbe, ma Arianna? (ndr. la sua fidanzata attuale) Non ho il coraggio di dirglielo.... Mamma, glielo puoi dire tu?"

 
 
 

Acriticità

Post n°20 pubblicato il 07 Maggio 2008 da LindtBlu

Perché essere schierati per i più significa essere acritici?

Sono comunista: il Papa è anacronistico e vuole impicciarsi della politica italiana. Vieta gli anticoncezionali e aiuta il diffondersi dell'aids.
Sono cattolico: la madre non deve abortire perché solo Dio può dare e togliere la vita
Sono berlusconiano: pago troppe tasse per quello che mi dà lo Stato, per cui i miei soldi me li gestisco io
Sono leghista: non è giusto che chi è onesto e lavora abbia gli stessi diritti di chi approfitta e delinque, senza che sia nemmeno punito.

Vogliamo davvero essere critici? E allora non una sola di queste posizioni è giusta, ma lo sono tutte. Come, a loro modo, sono tutte sbagliate. Con gli slogan si ammaestrano bene le masse, ma la sostanza è un'altra.


Sono slogan che si sentono ripetere sempre in modo uguale da tutti noi, impregnati di televisione e pubblicità. Anche le stesse parole usiamo, per esprimere questi concetti che facciamo nostri e che ad un certo punto crediamo persino di avere elaborato noi.
Ma non ce ne rendiamo conto, sia nel dirli che nell'ascoltarli, tanto siamo immersi.

Anni fa mi trovai a vivere in Germania, paese e cultura a me sconosciuti. Accendevo la tv e poi ascoltavo meravigliata la gente ripetere gli stessi identici concetti: a me suonavano strani e nuovi, ma osservavo stupefatta come si ripetessero sempre uguali in tutti. Un altoparlante nelle coscienze, con l'enorme cassa di risonanza di una nazione intera, per non parlare, ormai, del mondo globale...


La criticità di stato ci è data...e chi spende una voce timida di dissenso viene azzannato dal branco aizzato e inferocito e infine viene tacciato di pazzia.

PS: cara amica mia, non mi dire più che comperi alla coop perché conviene! Te l'hanno detto e ci credi, non voglio metterlo in dubbio, ma come puoi saperlo se non vai mai in altri supermercati?? E mi guardi offesa come fossi una pazza se te lo dico...

PS2: cara amica mia, il Papa vado a vederlo quando verrà qui in città. Ho già stampato i biglietti su internet. Ridi? Non credi che possa arricchire ascoltare un uomo di così alta levatura e cultura? Ci vado con spirito critico e purtroppo non ci vado per fede... Nella stessa piazza l'anno scorso tu sei andata ad ascoltare Beppe Grillo... mea culpa... avrei dovuto venirci anche io.

 
 
 

Lungo lago

Post n°19 pubblicato il 24 Aprile 2008 da LindtBlu

Non amo i laghi.

Per me, una distesa d'acqua è senza fine e si chiama MARE. Il lago mi mette angoscia: la sua riva opposta, così vicina, ma così lontana da raggiungere, la sua acqua scura e viscida, come i sassi sulla riva. Non mi piacciono i laghi perché la sera scende presto e il mattino arriva tardi, coperto il sole dalle montagne alte.

E più è grande e meno mi piace, il lago. Graziosi sono i laghetti di montagna: altra cosa.

Ieri per lavoro, mi sono trovata a costeggiare il lago d'Orta, in Piemonte.

Il collega che guidava ha evitato un tratto di autostrada e ha costeggiato tutto il lago. Voleva fermarsi a pranzo in uno di quei bei ristoranti sulla riva. "Non ho ancora fame" ho risposto, e guardavo correre il lago sulla mia destra. La giornata era molto bella, ero tranquilla e immersa nei miei pensieri che non volevo interrompere. Pensavo a quanto fosse bello quell'angolo di mondo. Pensavo a quanto era tutto immoto, silenzioso, fermo nel sole e di quanto potesse essere pesante tutta quella calma e quanto potesse essere pesante la noia.

Eppure, una cosa sarebbe stata bella lì, ove il tempo era fermo, una sola cosa per cui valesse la pena di fermare gli orologi e dimenticarsi di tutta la vita oltre la montagna. Ho immaginato che a guardare l'acqua e i prati e i giardini, lì accanto a me ci fosse Max. Lui che da un anno dice "no, non si può più" e poi ieri mi scrive che mi pensa...

Avrei voluto chiamarlo e dirgli "guarda che bello, manchi solo tu", ma non è stato così: l'auto è scivolata lungo tutto il lago fino ad arrivare alla prima città e ha parcheggiato di fronte ad un bar qualunque in una strada trafficata e il pensiero di Max è svanito così come era arrivato, confuso tra parole e altri discorsi.

 
 
 

Il bagno dei maschi

Post n°18 pubblicato il 11 Aprile 2008 da LindtBlu

Il bagno dei maschi

Nel mio ufficio, al mio piano, dove lavoro da anni, si presenta una situazione che da sempre mi lascia perplessa.
Ci sono 3 bagni: 1 per le donne, che sono in numero minore, e 2 per gli uomini. Io frequento abitualmente ed ovviamente il bagno delle donne. E' sempre perfettamente in ordine, dal pavimento ai sanitari: sembra il bagno di casa. Le poche volte che ho acceduto ad uno dei bagni dei maschi... lo spettacolo è stato sempre raccapricciante... degno della peggiore stazione ferroviaria o di un traghetto greco dopo un'ora dalla partenza. Da avere schifo ad aprire la porta. L'uso dello sciacquone è considerato opzionale, sul pavimento e sul water è appicicato di tutto, per non scendere in ulteriori e vomitose argomentazioni...

Ma perché???
Analizzando razionalmente il caso si può dire che:
1) uomini e donne in questo contesto usano mediamente il bagno con la stessa frequenza, stazionando in ufficio lo stesso numero di ore
2) uomini e donne appartengono mediamente allo stesso "contesto sociale", stessa "cultura", stessa "educazione"
3) la situazione è costantemente così e non si può ragionevolmente addebitare a "casi di eccezionale urgenza" o ad un "singolo vandalo del WC"

Ma allora perché????
Trovo normalmente patetici discorsi di maschi contro femmine, ma.....aiutatemi voi, se riuscite a trovare motivazioni non di tipo "genetico"!!!

Mi preoccupa la cosa......! Io ho due figli maschi, che ora sono bambini ma prima o poi grandi diventeranno.....

 
 
 

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