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Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 08 Dicembre 2007 da Bofolotta

Lo scopo di questa missiva é quello di rendere
giustizia a una generazione, quella di noi nati negli anni 70/80 (anno
più, anno meno), quelli che vedono la casa acquistata
allora dai nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la
propria fino ai 50 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo
sbarco sulla luna, non abbiamo vissuto gli anni di piombo, né
abbiamo votato il referendum per l'aborto e la nostra memoria storica
comincia coi Mondiali di Italia '90. Per non aver vissuto
direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali, mentre ne sappiamo
di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno mai i
nostri fratelli minori e discendenti.

Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo,
però ci sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo
avuto tutto, nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che
hanno avuto tutto, e nessuno glielo dice.

Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare
con le biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a
un-due-tre-stella, e allo stesso tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi,
ad essere andati ai parchi di divertimento o aver visto i
cartoni animati a colori.

Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a
zampa di elefante e con la cucitura storta; la nostra prima
tuta è stata blu con bande bianche sulle maniche e le nostre prime
scarpe da ginnastica di marca le abbiamo avute dopo i 10 anni.

Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno
dei Santi e non Halloween, quando ancora si veniva bocciati, siamo
stai gli ultimi a fare la Maturità e i pionieri del 3+2...

Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo
dovuto sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly
Hills (ti piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei
fratelli di Georgie, abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi,
cantato con Cristina D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon, ci
siamo esaltati con mazinga e goldrake. Siamo una
generazione che ha visto Maradona fare campagne contro
la droga.

Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro
come Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente
licenziarci. Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se
non avessimo vissuto nessun avvenimento storico. Abbiamo imparato che cos'è
il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di Berlino, e
Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza
Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra
generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq,
ecc.); abbiamo gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza
sapere molto bene cosa significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di
settembre.

Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore
prima di chiunque altro, abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill
Gates e credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.

Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di
Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i
film di Bud Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando
gli Europe e Nik Kamen, e gli ultimi a usare dei gettoni del
telefono. Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca
Perduta.

Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma
neanche le Hubba Bubba erano male; al supermercato le cassiere ci
davano le caramelline di zucchero come resto. Siamo la
generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi giocare..."),
delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di
mattoncino, dei Puffi, i Volutrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara,
l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù,
Creamy, Kiss Me Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big
Jim e la casa di Barbie di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro
alla fine vanno insieme.

La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82,
e che ci viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere
che l'Italia di quest'anno è la favorita...

L'ultima generazione a vedere il proprio padre
caricare il portapacchi della macchina all'inverosimile per andare
in vacanza 15 giorni.
L'ultima generazione degli spinelli...

Guardandoci indietro è difficile credere che siamo
ancora vivi: viaggiavamo in macchina senza cinture, senza
seggiolini speciali e senza air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non
soffrivamo di sindrome da classe turista. Non avevamo porte con
protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a prova di
bambino. Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le
ginocchia o i gomiti. Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il
gioco delle penitenze era bestiale.

Non c'erano i cellulari. Andavamo a scuola carichi di
libri e quaderni, tutti infilati in una cartella che raramente
aveva gli spallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!

Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo
obesi. Al limite uno era grasso e fine. Ci attaccavamo alla
stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato. Ci trasmettevamo
solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre madri sistemavamo lavandoci
la testa con l'aceto.

Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99
canali televisivi, dolby-surround, cellulari, computer e
Internet, però ce la spassavamo tirandoci gavettoni e rotolandoci per
terra tirando su di tutto; bevevamo l'acqua direttamente dalle
fontane dei parchi, acqua non imbottigliata, che bevono anche i cani! E le
ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e
giocando al gioco della bottiglia o a quello della verità, non in
una chat dicendo :) :D :P

Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e
responsabilità e abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.

Tu sei uno di nostri? Congratulazioni!

Dedicato a tutti quelli che hanno avuto la fortuna
di crescere come bambini!

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Un blog di: Bofolotta
Data di creazione: 08/12/2007
 

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LE 10 PREGHIERE DEL CANE



1.  La mia vita dura circa 10-15 anni al massimo, ogni volta che mi separo da te per me è una sofferenza. Pensaci prima di adottarmi!

2.  Sii paziente con me, dammi il tempo di capire cosa vuoi che faccia, la maggioranza delle persone capisce soltanto una lingua, mentre da me si pretende che io ne capisca 2: quella canina e quella umana

3. Fidati di me perché tu sei la mia unica ragione di vita

4. Non restare arrabbiata/o con me a lungo: tu hai il tuo lavoro, i tuoi  amici, i tuoi divertimenti, ma io ho soltanto te

5. Parla con me. Anche se io non capisco le tue parole, mi piace ascoltarti e riconoscerei tra mille la tua voce!

6. Sappi che comunque mi tratti, ti perdonerò sempre, ma non potrò mai dimenticare e quel che mi fai mi segnerà per sempre

7. Prima di picchiarmi, ricordati che anche se io potrei difendermi, non sceglierei mai di morderti

8. Prima di sgridarmi perché sono testardo, stanco, o svogliato, chiediti se c'è qualcosa che non va, forse il cibo che mi dai non mi fa bene, oppure sono rimasto per troppo tempo al sole o il mio cuore si sta indebolendo o sta invecchiando 

9. Per favore prenditi cura di me quando sarò vecchio, anche tu invecchierai e avrai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te e che non ti abbandoni.
 
10. Quando arriverà il giorno del mio ultimo viaggio, per favore, resta accanto a me. Non dire che non puoi sopportare di vedermi morire, non lasciare che io affronti quel terribile momento da solo. Se sarai al mio fianco sarà più facile per me lasciarti, perché saprò che mi vuoi bene e che stai facendo quel che è più giusto per me.

 
 

ARAGOSTE SU GHIACCIO

NATALE/ LAV: ARAGOSTE SU GHIACCIO, GIA' PRESENTATE 34 DENUNCE Codice penale punisce maltrattamenti con fino un anno reclusione

Roma, 22 dic. (Apcom) - A Natale, oltre ai regali sotto l'albero per figli, fidanzati e amici, se ne può fare uno anche alle aragoste, spesso regine della tavola della vigilia o del cenone di Capodanno, smettendo di venderle esponendole vive sul ghiaccio o con le chele legate. E' partita oggi la campagna della Lav che ha organizzato, con i suoi attivisti, verifiche presso supermercati e punti vendita in più di 40 città italiane. Nella sola giornata di oggi sono state presentate 34 denunce nei confronti di ristoranti e della grande distribuzione di Bolzano, Venezia, Firenze, Napoli e Bari per violazione dell'articolo 544 ter del Codice penale, che punisce il maltrattamento di animali con una sanzione fino a un anno di reclusione o con una multa fino a 15mila euro. La Lega anti vivisezione ricorda anche come ora il ministero della Salute sostenga questa tesi in un documento medico-scientifico, redatto dal Centro di referenza nazionale per il benessere degli animali.

Il documento del ministero, spiega la Lav, parla di "posizionamento degli animali sul ghiaccio" come "assolutamente inappropriato sia come metodo anestetico che come metodi di stoccaggio, in quanto il contatto diretto con il ghiaccio determina asimmetria della perfrigerazione, sbalzo improvviso di temperatura, shock ipoosmotico da acqua di scioglimento o da condensa, ipossia e stress anaerobico". La legatura prolungata delle chele, sottolinea la Lav sulla base del documento ministeriale, determina "atrofia muscolare e inibizione dell'alimentazione se naturale e causa la ben più importante interferenza con i comportamenti di minaccia/difesa".

Gianluca Felicetti, presidente Lav, sottolinea come dal 2000 ad oggi il mercato delle aragoste in Italia sia cresciuto nonostante il prezzo proibitivo: a fronte delle 123 tonnellate pescate in Italia nel 2000, si è passati alle 311 tonnellate del 2005, mentre le importazioni sono passate dalle 1.272 tonnellate del 2000 alle 1.589 tonnellate del 2006. Due le recenti sentenze di condanna per maltrattamento delle aragoste o di astici. A Vicenza (24 aprile 2006) e a Milano (6 novembre 2006) entrambe ai danni di due ristoratori.

 

PREGHIERA

PREGHIERA DEL CANE RANDAGIO

Con passo vacillante
e con il corpo stremato
giungo alla fine dei miei giorni.
Forse stasera morirò
e da sotto questa quercia
con l’ultimo respiro, che mi resta in gola,
vorrei ringraziare il Signore
per il pane che mi ha fatto trovare
nella spazzatura,
per l’acqua che ha fatto scendere dal cielo per
dissetarmi,
per i sacrati delle chiese
dove ho potuto ripararmi.
Si, Signore,
io sono uno di quelli
uno fra i tanti che non sa
cos’è il calore di una cuccia,
il sapore di un osso,
la carezza di un padrone.
Conosco solo
il dolore dei calci sul dorso,
le sassate sulla fronte,
le gomme di quella macchina
che mi hanno spinto nel burrone.
Ricordo, poi
quella mano,grande, pesante,
che ancora cucciolo mi ha
abbandonato nella strada,
dove vissi tutto il mio calvario.
Ho attraversato monti,boschi e paesi
nessuno mai,mi ha tenuto con sé,
nessuno,mai,mi ha dato un nome.
Dalla nascita ho sempre portato il tuo
“ Cane.”
Signore,
tante sono le cose che vorrei dirti;
ma…..
il cuore ha rallentato il battito
e il respiro si affievola sempre più.
Perdonami! E ti supplico:
fà che la mano dell’uomo
non abbandoni più
un cucciolo nella strada.
E’ triste vivere da vagabondi,
è penoso essere soli,
ed essere soprattutto semplicemente
solo un cane.
Abbracciami almeno tu
in quest ‘attimo.
Perché?
Perché anch’io ti appartengo!
immagine

tratto dal libro "Voci di canili"
Autrice:
D.ssa Anna Mazziotti

 
 

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