Creato da ayeshawill il 24/04/2011

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“IL GIARDINO DEI MIRACOLI”

Post n°14 pubblicato il 25 Aprile 2011 da ayeshawill

Ai limiti del mondo, oltre le città oltre gli

oceani infiniti che hanno il sapore del sale,

oltre i deserti da tempo dimenticati ed i ponti

mai più attraversati da coloro che, timorosi

di percorrerli, li hanno lasciati andare in rovina...

oltre tutto questo e nel Giardino dei Miracoli

vi è una Soglia antica come il mondo stesso,

un uscio di metallo alto fino alla sommità del

cielo sul quale sono scolpiti tutti i nomi, come

dedali intricati e splendidi, del Dio che chiamano

Eros. un tempo, un tempo prima di ogni altra

cosa creata dall'uomo, un tempo che è al di

sopra di qualunque, seppur mirabile, visione umana,

il Dio venne incatenato e smembrato e il suo corpo,

fatto a pezzi, plagiato e sepolto al di la'

dell'occhio umano, oltre la Soglia.
Oltre quella porta ilDio dorme sogni inquieti, poichè,

nonostante sia morto egli è per sempre.
Accanto alla porta vi è una piccola casa, piena di cose

inutili, di oggetti dall'intrinseco significato,

minimi nella loro forma. Tutto vi è in quel

luogo, tranne gli specchi.
In quella casa vive un uomo il cui nome non è

dato a sapere, neppure a lui stesso;

poichè l'unica cosa di cui egli è consapevole

è l'attesa, un'attesa che dura da secoli,

da quando ebbe inizio la vita sulla terra;

l'attesa di un uomo pio e santo che riporti

i semi del Dio Nascosto nel mondo degli uomini.

quell'uomo, il prescelto, l'unico Eletto guarderà

oltre la Soglia, toccherà la porta con la punta

delle dita ed essa si aprirà al suo tocco leggero

come se fosse fatta di aria, frutto del pensiero.
Ed oltre essa il Dio si sveglierà e la sua morte,

la morte dell'amore non sarà che un ricordo.
Allora ad un suo cenno il mondo tornerà alla

grazia perduta e ricorderà ciò che ha perso;

piange e tutto sarà perfetto e 'per sempre'

non sarà più solo una parola.
Ma della gloria del Dio Dimenticato all'uomo

poco importa, attende solo con impazienza

che quel santo lo liberi dell'attesa infinita

che dura in eterno.
Fino ad allora Egli veglia e, a volte, sogna.

Un uomo sulla soglia antica come il mondo,

giace riverso sulla sedia di vimini.
L'uomo ha fatto un sogno.

non ricorda che a tratti il sogno, ne' sa cosa

lo renda così diverso dagli altri di cui è vissuto fino ad ora.
Forse era così strano per la presenza di una donna,

una donna senza nome e senza volto, la quale

si assopiva come lui su una sedia di vimini,

sulla Soglia antica quanto il mondo.

Sognava ed erano perle quelle che scendevano

dal viso di lei, ed erano petali di rosa le mani

con cui gli sfiorava le gote accese dal fuoco del cuore.
Sa che la donna sta sognando e sogna a sua

volta un segreto che è il suo stesso segreto, ignara

di essere, a sua volta, sognata.
Per un istante, uno solo, il sogno sembra ancora

aleggiare nella sua mente e farsi vivido nel pensiero;

ed un segreto non detto, ed ignaro di essere tale,

sussurra fin dentro la sua anima...dentro quel segreto

la coscienza proibita, il segreto del Dio,

il suo stesso nome e il volto del santo che lo libererà

dalla prigionia dell'attesa.
Tale è il potere del sogno, quando ancora vivo nella mente,

non è ancora ricordo ma non ha più il sapore della realtà.

Forse, ma solo forse, potrebbe cercare di afferrare

quel sogno, di tenerlo ancora per se' indugiando nella veglia;

ma la volta del cielo sembra rispondere alle sue

domande inespresse rimandando ai suoi occhi il

fulgido splendore della donna mai vista per la quale

prova un sentimento che ancora non sa descrivere,

un sentimento che lo stordisce e che sa di fuoco e di pioggia.
Ma il tempo dei sogni è breve e l'inesorabile lucidità

si accanisce sull'alone del sogno lasciando

l'uomo alla sua cruda realtà.

[Nel sogno che l'uomo non può ricordare la donna

sulla sedia di vimini accanto alla Soglia ricorda

il baluginio del volto della Santa che finalmente

verrà a aliberarla da quell'attesa che dura dall'inizio

del tempo. Rivede il volto di quell'uomo

addormentato e sa che l'uomo sta sognando

il suo stesso segreto, quello del suo nome

e quello del Dio Nascosto...Attende che l'uomo

si svegli per pronunciare le parole con cui svelerà

l'immensa menzogna nella quale lei è intrappolata

sin da quando può ricordare; ma gli occhi vanno

inavvertitamente alle labbra di rugiada e

ai suoi capelli che, come fili d'oro ombreggiano

le palpebre chiuse.
Ma i sogni sono spettri fugaci e si dileguano

non appena il sole ne cancella l'immagine nella

mente che si infrange come cornice scolpita nel ghiaccio.

Ed entrambi piangono, ignari del volto per

cui le lacrime vengono versate;
piangono ognuno da una parte della Soglia ognuno

se' stesso eppure metà dell'altro
senza sospettare che ciò che loro attendono è se stessi
giacchè nessun altro oltre loro può aprire la porta.
Piangono se' stessi ignari di essere l'uno l'immagine

speculare dell'altro
di ciò che l'esterno mostra e l'interno rovescia.
Poichè essi sono le due metà del Dio Smembrato
e solo dall'unione del Corpo e della Mente
il Dio Celato potrà tornare a rifulgere di splendore.

Una donna sulla soglia antica come il mondo, giace

riversa sulla sedia di vimini.
La donna ha fatto un sogno.

 

 
 
 
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