Il canto dell'anima
La parola è il luogo d'appartenenza dell'anima racconta il suo urlo nel deserto, canta i versi della follia, recita preghiere, silenziosamente posa il suo sguardo al mondo. Questo blog non rappresenta una testata giornalistica poiché viene aggiornato senza alcuna periodicità; non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62/2001. Le immagini e i video pubblicati sono tratti da Internet e quindi ritenuti di pubblico dominio. Qualora il loro utilizzo violasse i diritti d'autore lo si comunichi all'autore del blog che provvederà alla loro immediata rimozione.
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..in virtù di questa pazzia...
Sono pazzo Ed è proprio in virtù di questa pazzia che ora sono qui ... e proprio in virtù di questa pazzia che mi avvicino ancora a te, senza essermi allontanato mai... "non si può godere nè soffrire in silenzio" e allora urlerò , ancora... e lascerò che tu senta la mia voce... Mi tenderai ancora la mano ? Scapperai? O ti rintanerai ancora di più in quel nascondiglio di spine ... sempre più in fondo ? Dovessi scegliere io preferirei che tu scegliessi l'ultima delle tre possibilità... per dimostrarti che non solo sono capace di prendere la mano che mi offri, non solo sono disposto a rincorrerti per questo bosco, no ... non solo questo ... non solo forza e resistenza... no .. non solo questo cercherò tra le qualità che non ho... mi infilerò tra le spine, ancora una volta... si ...sanguinerò... mi ferirò ancora una volta... per cercare ancora una volta quel frutto uguale a centomila altri... quel frutto uguale a centomila altri più facili da raccogliere... e non sarà per caparbietà o per una scommessa, no... sarà la ricerca di quel frutto, unico in mezzo a centomila altri , l'unico che nutre e che disseta... l'unico che ha la polpa e il succo capaci di nutrire un pazzo come me. Mi ferirò ancora una volta... e non sentirti in colpa per questo... dovresti sentirti in colpa per tutte le volte che mi hai visto inseguire frutti più semplici da cogliere per nascondere per primo a me stesso il vero bisogno che ho. Ti voglio... si ... ma non come si vuole una preda braccata, non sono un cane che stana, non ho il suo fiuto... sento solo il tuo cuore... seguo quello ed ora sono qui con la schiena contro quest'albero che ripara il tuo rifugio... quel rifugio in cui entra a malapena un corpo ... Ti voglio... e voglio di te quello che nessuno ha mai avuto ... Mi senti? Senti che sto per entrare in quel groviglio di spine per fare l'amore con te? Il tuo cuore mi chiama... la tua voce mi respinge e mi mette in guardia... "resta fuori" mi dici "Guarda, vi entra giusto un corpo in questo spazio e se volessi me ti faresti malissimo." "Ogni gesto dovrebbe essere minimo, indispensabile" ... Eccoti... in fondo a questo groviglio di spini... eccoti... ancora una volta... chiudo gli occhi... trattengo il respiro... sento le spine graffiare la mia pelle entrarmi nella carne ... sanguino... mentre mi spingo sempre più verso di te... la mia carne resta tutta attaccata alle spine che hai messo a guardia di te... Ed io sono con te... ed hai ragione... "vi entra giusto un corpo in questo spazio " ... il tuo... eppure io sono qui con te... ...dentro di te...
di Lorenzo ancoradolce fonte www.liberarti.com
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